Fujifilm X100F

Bella da vedere, ancora meglio da usare

Fujifilm X100F
Editor's Choice
Fujifilm X100F

Verdetto

Con la X100F, Fujifiulm ha realizzato praticamente la macchina perfetta per gli appassionati esigenti. Esternamente può sembrare che sia cambiato poco, ma all’interno la X100F ha grandi novità, che la rendono ciò che abbiaamo sempre voluto dalla X100. È un po’ costosa, ma è davvero fantastica da usare e maneggiare.

Pro

  • +

    Design fantastico

  • +

    Mirino ibrido

  • +

    Qualità dell’immagine eccellente

  • +

    Batteria più grande

  • +

    Modalità avanzate

Contro

  • -

    La ghiera ISO è scomoda

  • -

    Solo video 1080p

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La Fujifilm X100 originale segnò l’inizio di una nuova era per quest’azienda, nel 2011, con il design vintage e i controlli touch, in grado di farsi amare da appassionati e professionisti. 

Il primo modello della serie X segnava il primo passo di una transizione epocale per Fujifilm, che fino ad allora era un marchio di macchine compatte del tutto trascurabili, e cominciava a trasformarsi in un nome molto più desiderabile. 

Da allora abbiamo visto la X100, la X100S e la X100T, che hanno via via raffinato il prodotto, limandone i difetti e aggiungendo nuove funzioni. E oggi abbiamo la X100F.

 Caratteristiche 

  •  Sensore APS-C X-Trans CMOS III, 24.3MP 
  •  Schermo da 3 pollici, 1.040.000 punti 
  •  Mirino ibrido 

La X100F usa un sensore da 24,3 MP X-Trans CMOS III, lo stesso della XT2 e della X-T20. Ha una maggiore risoluzione rispetto ai 16 MP della X100S e della X100T, e aumenta anche il range di sensibilità ISO. 

Come standard infatti la sensibilità va da 200 a 12.800 ISO, mentre con la modalità estesa arriva a 100-51.200. L’altra buona notizia è che con la modalità estesa si può scattare tanto in JPG quanto in RAW. 

Fujifilm X100F

 Fujifilm X100F

Una caratteristica della serie X100 è sempre stato il mirino ibrido, che permette di scegliere tra la modalità elettronica e quella ottica. 

In modalità elettronica abbiamo uno schermo OLED da 2,36 milioni di punti, che permette di valutare con chiarezza l’esposizione, il bilanciamento del bianco, la composizione e diverse altre informazioni. Il mirino ottico è l’alternativa tradizionale, ovviamente. Se state mettendo a fuoco oggetti molto vicini in modalità ottica, la funzione Real Time Parallax Correction si attiva e sposta l’inquadratura leggermente, così potrete assicurarvi che sia corretta. 

Una caratteristica della serie X100 è sempre stato il mirino ibrido

Se volete il meglio di entrambi i mondi, è possibile avere un’anteprima elettronica nell’angolo in basso a destra del mirino. Questa opzione mostra una vista ingrandita, utile per verificare la messa a fuoco, ma sulla X100F si può vedere anche l’intera inquadratura, utile per controllare composizione ed esposizione.  Per passare da una modalità all’altra basta toccare la ghiera posteriore. 

Lo schermo posteriore è lo stesso dei modelli precedenti, con una diagonale da 3 pollici e 1.040.000 punti, non orientabile né inclinabile. Con questo modello però Fujifilm ha scelto di mettere un touchscreen. 

Fujifilm X100F

Fujifilm X100F

Anche l’obiettivo è lo stesso dei modelli precedenti, una lente compatta da 23 mm (35 mm equivalenti) con apertura f/2. Non è granché, ma sono disponibili un paio di convertitori (TCL-X100 II e WCL-X100 II), equivalenti a un 50mm e un 28mm; collegandoli la X100F li rileva automaticamente e corregge le aberrazioni. 

Sono inoltre compatibili anche i convertitori di vecchia generazione, se già li avete: basterà attivare l’apposita opzione dal menu. 

Fujifilm X100F

Fujifilm X100F

La serie X100 non è mai stata particolarmente adatta ai video, e la X100F non fa eccezione. Non c’è connessione NFC né Bluetooth a basso consumo, ma è presente il Wi-Fi, con cui si possono trasferire le immagini oppure sfruttare il controllo remoto.

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.