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Prestazioni
- Raffica a 8 FPS
- La batteria dura 390 scatti
- Avvio in 0,5 secondi
La X100F non è progettata per essere un’action cam ma offre comunque un’ammirevole velocità di raffica pari a 8 FPS, nel caso ne aveste bisogno, e può registrare 60 JPEG oppure 23 RAW consecutivi. La velocità si può anche ridurre a 5, 4 o 3 FPS, e facendolo si guadagna la possibilità di usare il Live View tra uno scatto e l’altro.
C’è anche una batteria più capiente rispetto alla X100F, che porta la capacità massima a 390 scatti, dai 330 del modello precedente. Inoltre l’interfaccia mostra la carica residua in percentuale, il che rende più semplice capire quanti scatti ci restano.
La riproduzione elettronica, in basso a destra, funziona molto bene.
Il mirino elettronico integra uno schermo luminoso e di buona qualità. Ce ne sono di più grandi, ma è di dimensioni adeguate.
Usando la levetta apposita si passa al più tradizionale mirino ottico, che potreste preferire quando c’è poca luce o quando volete usare la messa a fuoco manuale. In questo caso resta visibile la riproduzione elettronica, in basso a destra, che funziona piuttosto bene.
Lo schermo da 3 pollici della X100F non vanta miglioramenti rispetto alla X100T, che era già molto buono: nitido, luminoso e ricco di dettagli. Purtroppo non è un touchscreen, il che al giorno d’oggi è effettivamente una mancanza notevole, ma ci sono molti controlli su questa macchina e non se ne sente la mancanza. Il joystick per controllare la messa a fuoco compensa molto bene l’impossibilità di toccare lo schermo per selezionare l’area o il punto AF.
Il metering TTL a 256 zone della X100F si comporta molto bene, con la pregevole aggiunta di esposizione in tempo reale sul mirino o sullo schermo; se dovesse servire compensare l’esposizione stessa, la nuova modalità C permette di farlo in modo semplice ed efficace.
Qualità immagine
- ISO 200-12.800, espandibile a 100-51.200
- Simulazione pellicola
- Compensazione esposizione +/-5 EV con incrementi di 1/3 o 1/2 stop
Il sensore da 24.3MP della X100F ci ha impressionati. È lo stesso che troviamo su altre Fujifilm, come la X-T2, con la sottile differenza che qui c’è un solo obiettivo 23 mm f/2.
È la stessa ottica delle altre X100, e anche con un sensore di maggiore risoluzione si è comportata bene e genera immagini sempre piuttosto nitide. Un difetto che abbiamo notato è che se si usa la massima apertura f/2 e ci si avvicina molto al soggetto, il risultato tende a essere un po’ morbido. Basta saperlo e regolarsi di conseguenza, per esempio impostando l’apertura a f/2.8 o f/4, ed evitare così questo (piccolo) difetto.
Il sensore da 24.3 MP genere un’ottima quantità di dettagli. Come ci si aspetterebbe, alzando la sensibilità le cose peggiorano un po’, ma anche a 6400 ISO le immagini sono molto belle.
La sensibilità è un altro punto di forza per questa Fujifilm X100F. Fino a ISO 3200 le immagini sono praticamente perfette, e a questo livello comincia a comparire un po’ di rumore nelle aree con colori uniformi. A ISO 6400 e 12800 i colori cominciano a perdere un po’ di brillantezza e il rumore si nota di più.
La maggior parte delle fotocamere ha le proprie impostazioni e il suo stile, ma le funzioni Film Simulation di Fujifilm sono probabilmente le migliori. La Fujifilm X100F ne ha 15, ognuno dei quali può generare risultati ammirevoli. Ci è piaciuto lo standard PRO Neg per i ritratti, così come le immagini Arcos per il Bianco e Nero. Almeno in alcuni casi, dopotutto, potreste preferire le immagini già elaborate dalla macchine piuttosto che file RAW su cui lavorare in un secondo momento.
Infine, anche il range dinamico è molto buono. A basse sensibilità si possono recuperare molti dettagli nelle zone in ombra e in quelle illuminate (se non sono state ritagliate) in fase di ritocco, senza perdere qualità. Usando la modalità Fujifilm Dynamic Range impostato a DR400 si conservano davvero molti dettagli, ma bisogna alzare la sensibilità a ISO 800.
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Pagina precedente Costruzione, ergonomia e AF Pagina successiva Verdetto e concorrenzaValerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.