Asus ZenFone 6 review

Una fotocamera davvero unica

Che cos'è una recensione hands-on?
Immagine: TechRadar

Prime impressioni

L’Asus ZenFone 6 dà l’impressione di essere un prodotto familiare e unico allo stesso tempo. Il meccanismo a rotazione per la fotocamera e l’enorme batteria da 5000 mAh sono due elementi che potrebbero aiutarlo a distinguersi nell’affollato mercato degli smartphone Android.

Pro

  • +

    Fotocamera davvero unica

  • +

    Batteria estremamente capiente

Contro

  • -

    La fotocamera, così particolare, solleva dei dubbi

  • -

    Con angoli di visione ampi, si notano dei cali di luminosità

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Nota: questa è una recensione in anteprima (hands-on), che l’autore ha scritto dopo aver usato il prodotto solo per qualche ora. La valutazione potrebbe cambiare in futuro, quando avremo potuto testare ZenFone 6 per più tempo, valutandone tutti gli aspetti con attenzione.

Asus è un’azienda sicuramente conosciuta per la qualità dei propri portatili, alcuni dei quali sono tra i migliori in commercio. Però, se dovessimo esprimere un giudizio solo sulla base degli smartphone, penseremmo a una piccola realtà appena arrivata sul mercato. In due parole, gli ZenFone non sono ancora riusciti a conquistare le luci della ribalta.

Con questo ZenFone 6, Asus cerca proprio di conquistarsi la scena. Ci troviamo di fronte a un dispositivo che ha specifiche tecniche di alto livello e una fotocamera con un meccanismo davvero particolare. Il prezzo, invece, è molto più contenuto rispetto a quello dei top di gamma di Samsung, Huawei e Apple. Vediamo di dare un’occhiata più da vicino a questo ZenFone 6 per capire se rientra nel novero degli smartphone migliori in circolazione. Anzitutto, iniziamo col dire che in Italia il prezzo di listino è 499,99 euro per la versione con 6 GB di RAM e 64 GB di archiviazione. Per la versione da 8 GB di RAM e 256 GB di archiviazione, il prezzo sale a 599,99 euro.  

Design 

Dal punto di vista del design, ci sono due cose che saltano subito all’occhio in questo Asus ZenFone 6 e sono strettamente legate l’una all’altra. Parliamo della fotocamera e del display a tutto schermo. 

La fotocamera dispone di un meccanismo motorizzato. In pratica quando non è in funzione, è ospitata sul retro del dispositivo e funge da fotocamera posteriore; poi, quando è il momento di scattare un selfie, ruota di 180 gradi in modo da essere pronta all’uso. 

Non si può fare a meno di notare che il tutto non risulti naturale e fluido come nel caso della fotocamera a scomparsa che abbiamo visto su OnePlus 7 Pro.

La rotazione avviene in poco meno di un secondo; insomma, non è proprio velocissima e questo potrebbe far pensare che Asus ZenFone 6 non abbia il riconoscimento facciale come opzione per sbloccare lo smartphone, ma non è così. La funzionalità c’è anche se non sarà rapida come quella vista sul OnePlus 7 Pro.

Stando a quanto detto da Asus, il meccanismo è stato testato per un totale di 100mila rotazioni ed è realizzato in metallo liquido, un materiale simile a quello usato per le cerniere degli occhiali, progettato per resistere agli urti. 

L’espressione “metallo liquido” sembra uscita da un film di fantascienza o, più probabilmente, da qualche ufficio marketing in cerca di una frase ad effetto. In realtà, non è solo fuffa, come si dice. Queste leghe sono ottenute con un procedimento differente rispetto a quello delle tradizionali leghe in alluminio solitamente utilizzate per gli smartphone. 

Significa che queste cerniere resisteranno anche davanti a un bambino di cinque anni arrabbiato che prende il telefono e piega la fotocamera nel modo sbagliato? Onestamente, crediamo proprio di no. 

Al di là di queste preoccupazioni, la soluzione adottata da Asus permette di liberare spazio sul display. le cornici sono sottili e non ci sono fori o notch di sorta a disturbare l’utente mentre sta guardando un video. È probabile che, in questo 2019, vedremo sempre più produttori adottare soluzioni in grado di garantire un display davvero a tutto schermo. 

A parte queste novità, comunque, Asus ZenFone 6 sembra un normale smartphone. Il retro è in vetro Gorilla Glass 6 e i bordi sono in alluminio. Sul lato anteriore troviamo un vetro con curvatura 2.5 D, una curvatura lieve soprattutto se confrontata con quella di altri smartphone come Samsung Galaxy S10 e Huawei P30 Pro.

L’estetica nel complesso è di buon livello e si può scegliere tra argento e nero con effetto lucido. 

Lo ZenFone 6 non è pesante, ma non è nemmeno sottile, considerata l’ampia batteria che troviamo al suo interno e la particolare tecnologia per la fotocamera di cui dispone. Inoltre, a bordo troviamo un jack per le cuffie da 3,5 mm, una piacevole sorpresa, visto che ormai si tratta quasi di una chimera.  

Display

Asus ZenFone 6 ha un display da 6,4 pollici. Ampio abbastanza da non sfigurare accanto ai top di gamma più famosi, ma non enorme da sembrare un vero e proprio monolite. 

Si tratta di uno schermo IPS con risoluzione di 2340 x 1080 pixel, da questo punto di vista è un gradino sotto al meglio che offre il mercato. I migliori smartphone in commercio, infatti, si caratterizzano per una maggiore densità di pixel e, inoltre, questo ZenFone 6 presenta un difetto assente nei top di gamma dei colossi del settore. Ci riferiamo al fatto che, se si usa lo ZenFone 6 in una stanza con poca luce è possibile notare la retroilluminazione. In dispositivi che montano uno schermo OLED, ad esempio Samsung Galaxy S10 e OnePus 7 Pro, questo non succede perché la tecnologia OLED non ha bisogno di retroilluminazione.  Comunque, al di là di questi dettagli, lo schermo offre ottime prestazioni. Secondo Asus, la luminosità massima è di 600 nits, un valore di tutto rispetto. I colori sono vivaci e, se vi sembrano troppo accesi, tramite la funzione Asus Splendid potrete modificare i livelli di saturazione a vostro piacimento. 

Software e specifiche tecniche

Molti degli smartphone presentati da Asus in passato, avevano un altro punto debole: erano pieni di app preinstallate. La versione di Android che Asus installa nei propri smartphone e tablet si chiama ZenUI e, come abbiamo appena detto, in passato si caratterizzava per la presenza di app non richieste e un’interfaccia pesante che rallentava tutto il sistema.

Sullo ZenFone 6 troviamo ZenUI 6, ma si potrebbe scambiare facilmente per Android nella sua versione standard. A conti fatti, non si notano grandi differenze tra questa versione di Android e la versione più “pura” in commercio, quella di Google Pixel 3 XL. 

Certo, si trova ancora qualche app preinstallata e c’è qualche funzionalità in più, ma Asus ha perso il vizio di mettere per forza il proprio marchio indelebile sul sistema operativo. 

Una delle funzionalità in più che troverete su questo smartphone si chiama “modalità all’aperto” (Outdoor mode). Sostanzialmente, in base al rumore ambientale, il sistema aumenterà o diminuirà il volume delle notifiche. Ci sembra una funzione davvero intelligente.  

A livello hardware Asus ZenFone 6 soddisfa le aspettative. La CPU è la Snapdragon 855, il migliore in commercio per i dispositivi Android, al momento. Oltre a ciò, lo smartphone è possibile scegliere tra 6 o 8 GB di RAM. Per quanto riguarda l’archiviazione, si parte da 64 GB che è un po’ pochino onestamente, soprattutto se guardiamo a quanto offerto da Honor. Comunque, è possibile optare per la versione da 128 o 256 GB di spazio. 

Fotocamera

Abbiamo già detto del particolare meccanismo della fotocamera che sicuramente farà discutere. Cosa dire invece sulla qualità delle foto e del sensore?

Asus ZenFone 6 ha a bordo il sensore Sony IMX586 da 48 megapixel, già visto in tanti altri smartphone. Attenzione però, non dovete pensare che sia una fotocamera da 48 MP visto che è progettata per scattare a 12 megapixel.  

Questa diminuzione della risoluzione avviene grazie a un processo chiamato pixel binning. In pratica, le informazioni contenute in quattro pixel a livello del sensore vanno a formare quelle contenute in un solo pixel dello scatto finale. Lo scatto avviene in modo semplice e rapido, ma alcuni aspetti ci fanno pensare che non si tratterà del migliore comparto fotografico in assoluto. C’è la modalità Super Night per gli scatti notturni, che richiede diversi secondi di esposizione per poter scattare, ma il risultato finale è meno chiaro e con più rumore rispetto a quanto offerto dal meglio in circolazione. L’autofocus, poi, pur essendo generalmente reattivo, si è dimostrato un po’ lento in un paio di occasioni. 

Indagheremo nel dettaglio su questo aspetto in sede di recensione completa. 

La fotocamera “motorizzata”, in ogni caso, offre caratteristiche non proprio comuni. Per esempio è possibile girare video in 4K con stabilizzazione elettronica dell’immagine e l’effetto di profondità di campo naturale offerto dalle lenti con apertura f/1.79. 

Il “motore” della fotocamera è controllabile manualmente. Per esempio, se volete scattare con un angolo particolare, basterà premere il pulsante del volume all’interno dell’app della fotocamera e la fotocamera stessa si muoverà fino a raggiungere l’inclinazione desiderata. 

Secondo Asus, questa funzionalità tornerà utile nel caso volessimo scattare dei soggetti in basso rispetto al nostro punto di vista, dato che non sarà più necessario abbassarsi. Vedremo se funzionerà; all’inizio, onestamente, si fa un po’ di fatica ad abituarsi. Questa fotocamera, grazie al suo meccanismo, permette inoltre di fare riprese panoramiche senza doversi muovere mentre si gira un video. 

Nel caso di riprese in ambienti silenziosi, però, si potrebbe udire il rumore del motore in azione. 

Lo smartphone ha anche una lente grandangolare da 13 MP. Da un veloce test, possiamo dire che non ci sembra sullo stesso piano di quella che troviamo sul Huawei P30 Pro, al momento il migliore smartphone per fare fotografie, ma è comprensibile visto il prezzo. Comunque la fotocamera è in grado di scattare in ambienti chiusi con poca luce senza che il risultato sia una foto di pessima qualità.  

Autonomia

Se la fotocamera non è un aspetto che vi interessa particolarmente, non si può negare che la batteria da ben 5000 mAh sia davvero interessante. 

La sua capienza infatti, è superiore del 20% di quella del Huawei P30 Pro, che già offre un’autonomia eccellente. Non abbiamo ancora avuto modo di provarla in prima persona, ma Asus afferma che garantirà due giorni di autonomia ad un utilizzo intenso. In altre parole 33,3 ore di chiamate e 26 giorni in standby. 

Se l’autonomia di questo smartphone non si dimostrasse, sul campo, davvero eccellente, saremmo ovviamente delusi e sorpresi. In ultimo, Asus ZenFone 6 ha la funzionalità di ricarica rapida, senz’altro necessaria considerata la capienza generosissima della batteria, ma manca la ricarica wireless. Si tratta, comunque, di una mancanza comune tra i dispositivi di fascia media.

 Prima valutazione

Da un certo punto di vista, Asus ZenFone 6 dà l’idea di essere un prodotto familiare, a cui siamo abituati. Il suo intento è quello di scoraggiare i consumatori ad acquistare smartphone più costosi, con la promessa di un ottimo rapporto qualità-prezzo e specifiche di fascia alta, un po’ quello che già fanno Honor e OnePlus. 

Da un altro punto di vista, è anche un prodotto particolare, caratterizzato da una batteria davvero capiente e una fotocamera motorizzata che pare davvero ambiziosa anche di fronte alle soluzioni adottate da Oppo Reno e OnePlus 7 Pro. Troppo ambiziosa? La risposta ve la daremo nella recensione completa. 

Immagine: TechRadar

Andrew Williams

Andrew is a freelance journalist and has been writing and editing for some of the UK's top tech and lifestyle publications including TrustedReviews, Stuff, T3, TechRadar, Lifehacker and others.

Che cos'è una recensione hands-on?

Le recensioni "Hands on" sono le prime impressioni di un giornalista, basate su un utilizzo dell'oggetto per breve tempo. Potrebbe trattarsi di pochi momenti o qualche ora. La cosa imporante è che abbiamo potuto usarlo personalmente e possiamo raccontarti ciò che ci è sembrato, anche se è solo un giudizio embrionale. Per saperne di più leggi Garanzia delle recensioni TechRadar.