AKG N60NC Wireless Recensione

AKG N60NC Wireless, cancellazione del rumore attiva per le regine della fascia media di AKG

AKG N60NC Wireless
AKG N60NC Wireless

TechRadar Verdetto

Le cuffie AKG N60NC Wireless offrono un’ottima combinazione tra qualità del suono e cancellazione del rumore, vantano un’ottima qualità costruttiva e uno splendido design. Costano anche meno dei prodotti dello stesso segmento proposti da altri brand. L'unico problema è che hanno un design on-ear, quindi non sono adatte per lunghe sessioni. Questo aspetto potrebbe rivelarsi limitante se si intende utilizzarle sui voli, ad esempio.

Pro

  • +

    Qualità del suono

  • +

    Durata della batteria

  • +

    Design compatto

Contro

  • -

    Formato on-ear

  • -

    Controlli poco chiari

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Negli ultimi anni AKG ha dominato il mercato delle cuffie di fascia media. Sebbene la maggior parte delle altre cuffie di questo segmento siano rivolte ai cosiddetti bass-addict, AKG ha continuato ad attenersi a ciò che sa fare meglio, ovvero cuffie con un suono equilibrato e raffinato, tipico di prodotti più costosi.

Con le cuffie AKG N60NC Wireless, l'azienda sembra uscire leggermente dalla sua zona di comfort. Il design accentuato in alluminio è più appariscente del solito, e la cancellazione del rumore attiva combinata con il funzionamento wireless spinge in alto il prezzo delle N60NC.

Nonostante queste caratteristiche premium, le cuffie sono meno costose rispetto ai modelli  Bose QC35 e Sony MDR-1000x.

Questa differenza di prezzo si traduce in una grande differenza di qualità? Nel complesso no. Abbiamo avuto un paio di fastidiosi problemi di controllo con le cuffie N60NC Wireless, ma, a parte questo, offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo, purché siate in cerca di un paio di cuffie on-ear, piuttosto che over-ear.

Design

Sebbene la maggior parte delle cuffie con cancellazione del rumore presentino un design over-ear nel quale i padiglioni auricolari racchiudono le orecchie senza toccarle, AKG ha optato per un design on-ear per le sue N60NC Wireless.

Ciò significa che le cuffie sono in costante contatto con le orecchie, il che ha un impatto sulla loro comodità nel lungo periodo. Il vantaggio del design on-ear è che sono molto più compatte rispetto ai loro equivalenti over-ear. I padiglioni auricolari sono leggermente più grandi delle orecchie e combinati con le braccia pieghevoli, fanno si che le cuffie possano essere facilmente riposte in borsa.

Sfortunatamente, la snellezza delle N60NC non si sposa bene con il formato “diversamente” compatto e le fa sembrare sproporzionatamente grandi quando vengono indossate.; tuttavia, con il passare del tempo, i cuscini dovrebbero assottigliarsi rimanendo più aderenti al telaio e riducendo gli inestetismi. .

É un peccato perchè in generale le cuffie hanno un bell’aspetto. L'elegante colore nero è contornato da una sottile rifinitura in argento che aggiunge un tocco di eleganza, mentre un piccolo logo AKG adorna ogni padiglione.

Nel complesso pensiamo che la società abbia fatto un buon lavoro nel creare un paio di cuffie che non sembrano fuori posto sulla testa di un uomo d'affari, senza cadere nella trappola del “noioso ma funzionale” come le Bose QC35.

Sull'orecchio destro c'è un assortimento completo di leve e pulsanti per controllare il volume, la riproduzione e il Bluetooth. La prima levetta controlla la riproduzione; si può scorrere verso l'alto per passare al brano successivo e verso il basso per tornare a quello precedente, premendo invece si può riprodurre o mettere in pausa. Stranamente, passare al brano successivo richiede più tempo che tornare a quello precedente. Non è un problema una volta che vi abituerete, ma all'inizio può essere fastidioso.

L’aspetto problematico è rappresentato dalla somiglianza tra la leva di riproduzione e la leva di accensione/spegnimento. Entrambe si trovano sul retro del padiglione destro, ed entrambe si percepiscono simili al tatto. 

La leva on/off controlla anche la cancellazione del rumore, per cui non sembra possibile utilizzare le cuffie in modalità wireless con la cancellazione del rumore disattivata.

Infine, intorno alla parte anteriore del padiglione destro, sono presenti due pulsanti per il controllo del volume.

Sull'auricolare sinistro c’è un jack da 2,5 mm per una connessione cablata e una porta micro-USB per la ricarica. In entrambi i casi avremmo preferito che AKG usasse porte diverse (un jack da 3,5 mm per la connessione cablata e USB-C per la ricarica) per massimizzare la compatibilità, sia ora che in futuro, ma questo non è certo un problema.

Nella confezione troverete un cavo con microfono aggiuntivo e pulsante di riproduzione/pausa.

Nel complesso la qualità costruttiva delle cuffie è ottima. Sebbene AKG abbia usato anche la plastica, non si ha la sensazione di avere tra le mani un prodotto economico. L'archetto è flessibile ma solido, e nel complesso non abbiamo sentito il bisogno di fare attenzione per paura di romperle. AKG N60NC Wireless supporta la tecnologia AptX Bluetooth per una qualità audio senza perdita di dati su dispositivi compatibili.

Prestazioni

A partire dalle prestazioni di cancellazione del rumore, le cuffie AKG N60NC Wireless sono alla pari delle ben più costose Bose QC35..

Abbiamo provato la cancellazione del rumore su un volo ed è riuscita a eliminare il rombo dei motori dell'aereo, sebbene il nostro sedile fosse praticamente sopra di essi.

A differenza di altre cuffie con cancellazione del rumore, le AKG N60NC Wireless non sono altrettanto efficaci nell'annullare le frequenze più alte presenti, ad esempio,  nella voce. Questo problema è leggermente accentuato dal formato on-ear.

I suoni più acuti vengono comunque attenuati dalle cuffie, ma non vengono eliminati al pari dei bassi. In pratica, il suono della nostra musica, li ha resi inudibili nella maggior parte dei casi.

Per quanto riguarda le prestazioni audio, le cuffie continuano l'eccellente tradizione di AKG. Anche se non possono essere paragonate alle più costose Bowers e Wilkins P9 o Beyerdynamic T1 Gen 2, la qualità del suono è l’asso nella manica di AKG.

Il basso è sicuramente presente, come abbiamo verificato con l’ascolto di Vibetech di Marmozets. La sezione ritmica della canzone è frenetica, ma le cuffie riescono comunque a mantenere distinti tutti gli strumenti coinvolti.

I bassi si integrano in una resa sonora equilibrata, ed è un gradito cambiamento rispetto alla strategia del "basso a tutti i costi" adottata dalla maggior parte dei produttori.

Il passaggio a una traccia densa come Kraken di Three Trapped Tigers mette in evidenza i dettagli di cui N60NC Wireless è capace. Le tracce dei singoli strumenti sono chiare distinte,, e ricche di dettagli anche nelle parti più frenetiche della canzone.

Passando alla modalità wireless si nota un leggero calo dei dettagli. Durante la riproduzione del brano "Contra" dei LITE, i suoni delle chitarre sembravano meno aggressivi e nitidi, ma non tanto da farci rinunciare all'utilizzo della modalità wireless.

Conclusioni 

Al di fuori del fattore di forma on-ear è difficile trovare difetti nelle AKG N60NC Wireless. Hanno un suono raffinato, ottime prestazioni di cancellazione del rumore e, una volta memorizzate le stranezze del loro schema di controllo, hanno una resa paragonabile a rivali ben più costosi.

A seconda delle vostre preferenze, il formato on-ear potrebbe rivelarsi fastidioso. Semplicemente non siamo riusciti a usare le cuffie per ore senza provare fastidio, il che è stato un vero peccato considerando la loro qualità generale.

L’acquisto di questo prodotto dipende interamente da come ascoltate la musica. Se desiderate un paio di cuffie piccole e compatte da usare durante gli spostamenti quotidiani, le AKG N60NC Wireless faranno il loro lavoro in modo ammirevole.

Se desiderate un paio di cuffie con cancellazione del rumore attiva per sessioni di ascolto più lunghe come i voli in aereo o il gaming, allora potrebbe valere la pena optare per un paio di cuffie come le Sony MDR-1000X.

Jon Porter

Jon Porter is the ex-Home Technology Writer for TechRadar. He has also previously written for Practical Photoshop, Trusted Reviews, Inside Higher Ed, Al Bawaba, Gizmodo UK, Genetic Literacy Project, Via Satellite, Real Homes and Plant Services Magazine, and you can now find him writing for The Verge.