Whatsapp, per usare Whatsapp web ci vorrà l'impronta digitale

WhatsApp Logo
(Immagine:: Shutterstock / Ink Drop)

WhatsApp si può usare anche sul computer, direttamente sul browser. E per farlo oggi è sufficiente inquadrare un codice QR con lo smartphone; presto però sarò necessario anche autorizzare l'operazione con l'impronta digitale, se questo sistema di sicurezza è attivo sullo smartphone. Oppure il riconoscimento facciale.

In questo modo WhatsApp Web diventa intrinsecamente più sicuro ed è un dettaglio piuttosto importante. A oggi, infatti, è possibile prendere lo smartphone di qualcun altro per pochi secondi e attivare WhatsApp Web su un computer. Da quel momento abbiamo una finestra per spiare l'altra persona. È un giochino che purtroppo molti mettono in pratica. 

Ma se è necessario autorizzare l'abbinamento con l'impronta digitale del proprietario, le cose saranno un po' più difficili per spioni di ogni genere. 

Il nuovo sistema sarà attivato di default su WhatsApp per iPhone, se è installato iOS 14 ed è abilitato Touch ID o Face ID. Stessa cosa sui dispositivi Android con accesso biometrico abilitato; anche in questo caso si parla di impronta o riconoscimento facciale. Chi non usa i dati biometrici potrà continuare a usare Whatsapp Web come sempre. La distribuzione comincerà nelle prossime settimane.

E forse importante sottolineare che nè WhatsApp (né Facebook) registrano l'impronta digitale o la scansione del viso. Non lo fa nessuna app in effetti: queste sono solo chiavi per aprire determinate porte, ma la copia della chiave non è possibile. Nel momento in cui si autorizzerà WhatsApp Web con l'impronta, si aprirà una porta ma senza consegnare la chiave.

Usiamo già molte applicazioni che usano l'impronta per la sicurezza, come quelle per i pagamenti o quelle bancarie. Nessuna di loro ci "ruba" l'impronta digitale e lo stesso vale per WhatsApp.

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.