Videogiochi: che differenza c’è tra remaster e remake?

Spyro: Reignited Trilogy
(Immagine:: Toys For Bob)

Se vi siete persi uno dei videogiochi che hanno segnato la storia del mondo videoludico, o ‘classic games’, al momento della sua uscita originaria, ci sono alcuni motivi per cui potrebbe essere difficile giocarci oggi. 

Per prima cosa, potreste non avere lo stesso nostalgico apprezzamento per il gioco di chi lo ha giocato all'epoca, che a volte può compensarne i difetti, quando non invecchia così bene. In secondo luogo, a meno che non si sia felici di collezionare vecchie console di gioco, molti giochi retro semplicemente non funzionano sulle moderne piattaforme. 

Se si preferisce rimanere al passo con i tempi, bisogna tener presente che la possibilità di accedere ai titoli più datati è a discrezione delle aziende produttrici di console. 

Il metodo tradizionale, per fornire ai giocatori l'accesso alle loro collezioni di vecchi giochi, è quello di facilitare la retrocompatibilità delle nuove piattaforme. Tuttavia, gli sviluppatori e gli editori hanno trovato un metodo più vantaggioso e redditizio: attraverso remasters e remakes. 

I giochi classici  riconfezionati sono ormai all'ordine del giorno, con vari titoli  che ricompaiono sugli scaffali e sugli store digitali  sotto forma di 'Edizioni HD', 'Remaster' e 'Remake'. Con un gergo di marketing così poco familiare, legato ai nostri giochi preferiti, non è sempre ovvio cosa sia cambiato tra l'originale e queste nuove versioni. 

Se siete un po' confusi da tutto questo, allora non preoccupatevi. Siamo qui per aiutarvi a capire le differenze tra remake e remaster.

Remasters: una passata di vernice 

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Final Fantasy XII: The Zodiac Age went above and beyond a simple 'HD remaster' (Image credit: Square Enix)

Il termine "remaster" è usato in vari settori, come nel cinema o nell’industria musicale e, in questo contesto, assume un significato ben preciso. La rimasterizzazione comporta, di solito, un miglioramento della qualità di un prodotto, come può essere un film o un brano musicale, rispetto alla sua versione originale, il "master" appunto. Questo significa che il contenuto della sorgente viene semplicemente migliorato, piuttosto che modificato. 

All'interno dei videogiochi la forma più diffusa di rimasterizzazione si basa sulla fedeltà e sulla risoluzione. In parole povere, la rimasterizzazione di un vecchio videogioco lo farà sembrare meno simile a un miscuglio di pixel sulla vostra nuova TV di lusso. 

Nonostante questa semplice definizione, le rimasterizzazioni possono comunque variare in termini di qualità, il che spesso dipende in base a quanto sforzo è stato compiuto per realizzarle. La PlayStation 3 e la Xbox 360 hanno visto una pletora di 'Remaster HD', costituite principalmente da titoli restaurati che non erano precedentemente compatibili con l'hardware sopra citato. A parte l'upscaling del titolo originale ad una risoluzione HD, c'è ben poco che li distingua dalla loro forma originale. 

Questo tipo di upscaling HD può essere ottenuto anche attraverso la retrocompatibilità, o attraverso l'utilizzo di hardware aggiuntivo da adattare ad una console retro, come descritto nella nostra guida ai giochi retro. Secondo alcuni questo specifico tipo di remaster HD è paragonabile a rubare le ruote della bici a qualcuno per poi rivendergliele; cosa con la quale siamo, in parte, d'accordo. 

Per fortuna, l'arte della rimasterizzazione dei giochi ha fatto molta strada. Il restauro compiuto su Final Fantasy XII: The Zodiac Age, ad esempio, invece di aumentare semplicemente la risoluzione, ha rinnovato le texture, aumentato le prestazioni e migliorato la resa sonora della colonna sonora del gioco. Con i consumatori che si aspettano sempre di più dalle edizioni remaster dei videogiochi, i semplici porting stanno diventando via via meno comuni. Di conseguenza, molti editori si sono cimentati nella ricostruzione dei giochi a partire da zero, anziché nell'aggiunta di miglioramenti alla versione originale.

Remakes: un mondo di reinvenzione 

Il remake di Final Fantasy 7 è un gioco del tutto nuovo basato su quello originale, mentre Final Fantasy 8 del 2019 è lo stesso gioco, con diversi miglioramenti. 

Il remake di Final Fantasy 7 è un gioco del tutto nuovo basato su quello originale, mentre Final Fantasy 8 del 2019 è lo stesso gioco, con diversi miglioramenti.  (Image credit: Square Enix)

La parola "remake", applicata ad un videogioco, significa fondamentalmente un titolo completamente nuovo basato, però, su un gioco più vecchio, di solito un classico. Ma ci sono delle variazioni su tema di questa definizione. 

Ricostruire con la tecnologia moderna

I remake di videogiochi in senso classico potrebbero quasi essere visti come un processo artistico. Molti di questi progetti riprendono le meccaniche e le idee del gioco originale, e li ricostruiscono usando la tecnologia moderna, con controlli migliori e spesso nuove funzionalità. Il risultato è un'esperienza con cui si ha familiarità, ma molto più immersiva.

Grandi esempi in questo senso sono i remake di Spyro, Crash Bandicoot, MediEvil e Shadow of the Colossus che, nella loro nuova veste, sono ricreazioni che hanno un’incredibile somiglianza con le loro controparti originali, ma non sono esattamente lo stesso gioco. Si veda anche il remake di Zelda: Wind Waker per Wii U, che ha uno stile artistico leggermente diverso, e aggiunge la possibilità di navigare più velocemente nei suoi mari.

Stessa idea, diversa esecuzione

Ora, però, stiamo iniziando a vedere dei rifacimenti totali che sono più di una versione migliorata dell'originale. Sono essenzialmente giochi diversi, anche se condividono la stessa storia, la stessa ambientazione, la stessa musica, lo stesso stile artistico o le stesse idee di gioco. 

Potremmo non averci ancora messo le mani sopra, ma l'imminente remake di Final Fantasy VII sta cercando di essere un esempio lampante in questo senso, abbandonando la tradizionale meccanica a turni  dell'originale e utilizzando invece le meccaniche dei moderni titoli Final Fantasy. Indipendentemente dal completo rifacimento di Final Fantasy VII, si spera che Cloud si infili ancora in quel bel vestito viola come dovrebbe.

Anche il remake del 2019 di Resident Evil 2 è stato progettato per rispecchiare il più possibile l'originale, ma invece degli angoli di ripresa fissi della versione del 1998, è un più moderno sparatutto in terza persona. Questo approccio mostra come si possa dare alla gente una piacevole dose di nostalgia e allo stesso tempo creare un gioco di qualità per i giocatori di oggi. Non c'è da stupirsi che Resident Evil 3 riceverà lo stesso trattamento.

Aspettatevi di vedere più remake di questo tipo nei prossimi anni.

Crisi d’identità 

MediEvil

Non è proprio facile capire se MediEvil è un remaster o un remake (Image credit: Sony)

Se una cosa è certa, è che la nostalgia riconfezionata vende. La recente ondata di riproduzioni retro della PS One ha dato forma a una nuova realtà all'interno del settore videoludico, che opta per utilizzare il moderno standard tecnologico per dare una ventata d’aria fresca ai classici franchise e reintrodurli a un nuovo pubblico.

Cercare la differenza tra una "remaster" e un "remake" può a volte risultare un po' confusionario dal punto di vista tecnico, ma vale la pena notare che cercare di usare queste etichette come un riferimento assoluto probabilmente non si rivelerà mai accurato, nel qual caso, sarebbe meglio adeguare le proprie aspettative. 

L'unico riferimento in questo settore dinamico è rappresentato da quei vecchi giochi che sono già stati realizzati e padroneggiati, per quanto deludente possa essere la loro moderna trasposizione.

Phil Hayton
Freelancer

Phil is the hardware editor at GamesRadar+ responsible for covering retro gaming shenanigans, but also likes to put the latest gaming handhelds, graphics cards, and monitors to the test. In a previous life, they served as a member of the PCGamesN team, providing PC hardware news, reviews, and insights. They also spent a chunk of time contributing words to the likes of the BBC, The Daily Star, GameByte, and Den of Geek.