L'ansia da Zoom sta diventando un problema per molti, come si combatte?

Video conferencing
(Immagine:: Shutterstock / Round Pebble Design)

L’uso dei software per le videoconferenze è salito alle stelle dall’inizio della pandemia e, per molti telelavoratori, Zoom (e simili) sono diventati parte integrante della routine quotidiana. Tuttavia, non tutti sono contenti di dover fare i conti con questa nuova forma di comunicazione.

Stando a un nuovo studio condotto da Buffalo 87, sito inglese specializzato in presentazioni aziendali, un fenomeno conosciuto come "ansia da Zoom" sta affliggendo un numero consistente di lavoratori. Definita come “una sensazione di panico che sopraggiunge quando ci viene chiesto di entrare in una videochiamata”, l’ansia da Zoom riguarda quasi tre quarti dei dipendenti che lavorano da casa, anche se i motivi di questo fenomeno sono diversi e variano da un individuo all’altro.

Il principale tra questi riguarda potenziali malfunzionamenti che possono diventare difficili da risolvere, come confermano l’83% delle persone che soffrono di ansia da Zoom. In questo contesto, gli utenti sono preoccupati delle conseguenze di un possibile malfunzionamento che può costare tempo a colleghi e clienti, rischiando al contempo di farli passare per incompetenti o impreparati.  

Altri fattori comuni includono l’impossibilità di sfruttare in modo efficace il linguaggio del corpo, preoccupazione che riguarda il 67% degli intervistati, seguito dalla paura di non essere sentiti (56%), dalla mancanza di tempo per rendersi presentabili (41%) e dalle preoccupazioni sulla possibile inadeguatezza dell’ambiente che fa da sfondo alla chiamata (34%). 

Ansia da Zoom 

Anche se tutti almeno una volta hanno sperimentato una sensazione di irrequietezza prima di una videochiamata, incluso chi scrive, molti sono in grado di gestire queste emozioni in modo sufficiente da continuare a condurre le proprie attività. 

Per altri invece, l’idea di dover effettuare una videochiamata può causare sconforto, in particolare se si tratta di gestire una presentazione. Questa sensazione sommata allo stress generale causato da pandemia, lockdown e incertezze lavorative, viene amplificata e si manifesta nella cosiddetta ansia da Zoom.

“Certo, nel 2020 non sono mancati i fattori ansiogeni, con i quali tutti abbiamo dovuto fare i conti” ha detto James Robinson, Marketing Manager di Buffalo 7. “Tuttavia, con un  73% di utenti che dichiarano di aver avuto problemi di ansia da Zoom nel corso dell’anno, è chiaro che per molti le video chiamate rappresentano uno scoglio.”

Per cercare di dare una mano a tutti coloro che si rivedono in questa problematica, la rivista ha stilato una lista di consigli utili atti a prevenire l’ansia da Zoom:

Limitare le chiamate

Chiedete sempre se la videochiamata è urgente o necessaria. A volte, ad esempio, può risultare più facile e conveniente condividere le informazioni su un documento. Non sempre le videochiamate sono l’opzione più efficiente. 

Posizionate la webcam nel modo migliore

Chiedete sempre se è necessario mostrare il volto. Se lo è, cercate di posizionare la webcam in una posizione defilata piuttosto che frontalmente. In questo modo potrete concentrarvi maggiormente sul lavoro invece che sulla vostra immagine.

Prendetevi i vostri tempi

Cercate di coordinarvi con il vostro gruppo di lavoro per decidere un numero massimo di chiamate giornaliere. Può esserci un limite? Se la risposta è no, assicuratevi di prendere delle pause tra una call e l’altra per non stressarvi troppo.

Avvertite sempre

Non avviate mai una videochiamata senza avvertire prima. Se il vostro interlocutore avrà il tempo necessario per prepararsi, sarà più organizzato e meno ansioso. 

Esternate le preoccupazioni

Comunicate! Parlate al vostro capo e ai vostri collaboratori se ci sono problemi che ritenete prioritari, non potete sapere se qualcuno sta vivendo la stessa situazione. Cercate di stimolare la comunicazione. 

Joel Khalili
News and Features Editor

Joel Khalili is the News and Features Editor at TechRadar Pro, covering cybersecurity, data privacy, cloud, AI, blockchain, internet infrastructure, 5G, data storage and computing. He's responsible for curating our news content, as well as commissioning and producing features on the technologies that are transforming the way the world does business.