Il chatbot AI di Elon Musk si chiamerà TruthGPT: cos'ha di diverso da ChatGPT?

(Immagine:: Rashoo Moon / thongyhod / Shutterstock)

Elon Musk ha condiviso ulteriori dettagli sul suo tanto atteso rivale ChatGPT, una piattaforma AI che prenderà il nome di TruthGPT.

La piattaforma di Musk è progettata per entrare in competizione diretta con Bing AI di Microsoft e con Google Bard. L'annuncio di Musk arriva a poche settimane dalla pubblicazione di una lettera aperta in cui esortava i laboratori AI (come OpenAI) a rallentare lo sviluppo a causa di quelli che, a suo dire, sono i "profondi rischi" per la società derivanti dallo sviluppo incontrollato dei motori AI.

In un'intervista del 17 aprile con Tucker Carlson su Fox News, Musk ha spiegato che sta per "lanciare qualcosa che si chiamerà Truth GPT, un'AI alla ricerca della verità che cercherà di capire la natura dell'universo". Il magnate ha poi aggiunto che  TruthGPT "potrebbe essere il miglior percorso verso la sicurezza, nel senso che un'AI che si preoccupa di capire l'universo, [è] improbabile che annienti gli esseri umani in quanto parte integrante dell'universo stesso".

Di recente abbiamo scritto dei piani di Musk per lo sviluppo di un'alternativa a ChatGPT in seguito al suo ingente acquisto di GPU, notando che, nonostante le presunte ansie del patron di Twitter nei confronti delle IA accessibili al pubblico, era fermamente intenzionato a lanciare la propria.

Oltre all'acquisto dell'hardware necessario all'impresa, Twitter ha assunto un numero importante di ingegneri per gestire il progetto. Musk ha cercato apertamente talenti nel settore dell'AI per tentare di competere con Open AI, reclutando un team di ingegneri da DeepMind, la divisione AI che fa capo alla società madre di Google, Alphabet. È emerso inoltre che il magnate della tecnologia ha creato un'azienda di AI chiamata X.AI con sede in Nevada.

"Ha il potenziale per distruggere la civiltà."

Elon Musk

L'ingresso di Musk nel settore dell'intelligenza artificiale segue la rapida e massiccia crescita di popolarità di ChatGPT, già ampiamente integrato nel motore di ricerca Bing di Microsoft.

Nell'intervista con Carlson, Musk ha ribadito le sue preoccupazioni sulle implicazioni della crescita esponenziale dell'intelligenza artificiale, affermando che "l'IA è più pericolosa, ad esempio, di una cattiva progettazione degli aerei o di una cattiva manutenzione della produzione o di una cattiva produzione di automobili". Ha aggiunto che "ha il potenziale - per quanto si possa considerare piccola questa probabilità, ma non è banale - di distruzione della civiltà".


Analisi: Paura o sete di potere?

Elon Musk ha parlato apertamente della sua AI come concorrente di ChatGPT, descrivendola come una versione migliorata e "anti-woke" della tecnologia che "eliminerebbe" i protocolli di salvaguardia che impediscono agli utenti malintenzionati di generare contenuti potenzialmente offensivi. Non è chiaro se questa sia la visione a cui spera di attenersi, ma può darci un'idea parziale dei suoi piani.

Se da un lato Musk vuole creare un'intelligenza artificiale in grado di "preoccuparsi dell'universo" per evitare che distrugga la civiltà, dall'altro sembra meno preoccupato di salvaguardare i diritti delle persone che vivono sul pianeta, o perlomeno non intende tutelarle da attacchi espliciti alle loro scelte di vita.

Tuttavia, al momento è troppo presto per esprimere un giudizio su TruthGPT o su qualsiasi visione dell'intelligenza artificiale abbia Musk. È tuttavia importante tenere a mente le sue dichiarazioni pubbliche e rimanere aperti alla possibilità che possa tornare con un progetto completamente diverso. L'idea di un bot che "cerca la verità" sembra però volutamente vaga e suona come una critica implicita di Musk alle offerte esistenti di Microsoft e Google.

Non è ancora chiaro se il progetto di Musk sia alimentato dalla paura di rimanere indietro nell'ambito delle AI o dal bisogno di avere il controllo della narrazione. In ogni caso, TruthGPT farà sicuramente scalpore.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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