I Simpson sono tra noi: il “lato oscuro” dell’arte generata tramite IA

Programma per editing video
(Immagine:: NCH Software)

Il cast della rinomata serie di Matt Groening, I Simpson, ha preso vita e ora è in mezzo a noi. L’espressione, che tanto rimanda ad un’invasione aliena, ben si sposa con il recente lavoro dell’artista Milan Jaram che, tramite intelligenza artificiale, ha trasformato Homer e compagni in persone reali.

Pubblicate sul suo profilo TikTok darkside.ai e divise in 3 mini serie con più di 10 milioni di visualizzazioni complessive, le immagini mostrano una realtà tanto inquietante quanto affascinante. Dopo l’introduzione del primo video si viene accolti da un Homer con un volto contratto e arcigno, un soggetto con cui è meglio non scherzare.

Successivamente, una Marge austera lascia spazio ad una Lisa ribelle agli antipodi dell’originale, Ned Flanders sembra guardare qualcuno dall’alto in basso e Krusty il Clown, come ci si potrebbe aspettare, non è per niente rassicurante.

Tra le altre opere dell’artista, pubblicate sul suo profilo TikTok, si trovano anche le principesse Disney in stile Tim Burton e molte celebrità zombi.

Arte generativa: come si produce?

Produrre arte tramite intelligenza artificiale è un sistema che prende il nome di “arte generativa” e sfrutta algoritmi complessi in grado di elaborare l’immagine secondo regole stabilite dall’artista che, in questo contesto, viene definito come “artista generativo”.

Strumenti come Dall-E Mini, Midjourney e Stable Diffusion, sono in grado di produrre lavori artistici basandosi su una frase, o una parola, che descrive le intenzioni del creatore. Tuttavia, per quanto facile possa sembrare in apparenza, produrre opere di valore richiede la conoscenza approfondita di contrasti, luci, linee e tutti gli elementi che qualificano un lavoro come professionale.

In conclusione, l’arte generativa si configura come un buon esempio di sinergia uomo-macchina in grado di moltiplicare esponenzialmente le possibilità creative.