Huawei rimanda il suo progetto di diventare il numero uno nel settore smartphone
Huawei aveva sperato nella gloria globale
Huawei ha confermato che le sue ambizioni di successo dovranno attendere, visto il blocco degli USA nei suoi confronti.
“Saremmo dovuti diventare il primo produttore di smartphone nel quarto quadrimestre dell'anno, ma ora crediamo che ci vorrà più tempo,” ha dichiarato Shao Yang, chief strategy officer di Huawei Consumer Business Group, durante il CES asiatico che si è tenuto a Shanghai.
All'inizio dell'anno il produttore cinese aveva superato Apple raggiungendo la seconda posizione e pensava di superare Samsung "entro la fine dell'anno o al massimo l'anno prossimo.” Questo nonostante non fosse presente nel mercato USA per ragioni di sicurezza.
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La gara per il primo posto
Mentre gli avversari di Huawei si affannavano per evitare l'effetto della saturazione del mercato, l'azienda cinese realizzava dispositivi ricchi di funzioni innovative e allo stesso tempo convenienti conquistando il favore generale, non solo in madre patria.
Nel frattempo modelli come Huawei P30 Pro hanno convinto critica e pubblico in Europa e i modelli della serie Honor hanno contribuito a consolidare il successo.
Poi però il successo è stato bloccato dalla decisione del US Commerce Department, che ha proibito alle aziende americane di collaborare con Huawei, una mossa che tra le altre cose impedisce all'azienda giapponese di ricevere aggiornamenti di Android e di accedere allo store.
Le conseguenze di questo blocco sono state dirompenti, al punto che anche il produttore di chip britannico ARM ha deciso di interrompere i rapporti con Huawei.
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Nonostante l'impatto abbia colpito il settore degli smartphone, i problemi riguardano in realtà i dispositivi di rete.
Il governo USA teme che Huawei abbia collegamenti con il governo cinese e che i suoi dispositivi abbiano backdoor che potrebbero portare allo spionaggio o a un blocco delle Reti in momenti strategici per la vita delle persone.
Preoccupazioni sulla sicurezza
Anche gli inglesi hanno espresso forti dubbi sul ruolo di Huawei nelle infrastrutture di rete. Un rapporto al riguardo sarebbe dovuto arrivare in primavera ma poi non si è più visto. In ogni caso diversi leak lasciano intendere che agli operatori non verrà impedito di usare le infrastrutture di Rete di Huawei per le loro connessioni.
A questo proposito Huawei è stata invitata al comitato Technology and Science Select per rispondere su queste preoccupazioni riguardanti la sicurezza.
Parlando con alcuni parlamentari, il capo della cybersicurezza John Suffolk ha dichiarato che nessun governo ha mai chiesto a Huawei di andare contro le leggi internazionali e che sono disponibili a qualsiasi controllo in proposito.
Ha poi aggiunto che la legislazione cinese non richiede a Huawei di modificare i suoi dispositivi e che comunque non sarebbe in grado di fornire i dati relativi alle infrastrutture di cui è solo il venditore.
"Noi non gestiamo le Reti e quindi non possiamo avere accesso a dati sensibili che passano attraverso queste Reti" ha dichiarato.
Via Reuters
Steve McCaskill is TechRadar Pro's resident mobile industry expert, covering all aspects of the UK and global news, from operators to service providers and everything in between. He is a former editor of Silicon UK and journalist with over a decade's experience in the technology industry, writing about technology, in particular, telecoms, mobile and sports tech, sports, video games and media.