Ethereum 2.0 è ufficialmente online
La nuova piattaforma introduce stacking, sharding e cross-shard su ETH
Il primo dicembre 2020 è nato il cosiddetto blocco genesi della Beacon Chain di Ethereum 2.0, che nei prossimi mesi introdurrà una serie di aggiornamenti arrivati al culmine di anni di lavoro svolto da ricercatori e membri della community e intesi a migliorare l'efficienza e la scalabilità della piattaforma Ethereum
A una settimana dalla scadenza imposta per determinare la corretta transizione a Ethereum 2.0, il valore di ETH depositati si attestava al di sotto del 20% della soglia stabilita, il che ha creato parecchi dubbi sulla riuscita dell’operazione.
Tuttavia, proprio nella fase finale, si è visto un significativo afflusso di ETH (la criptovaluta alla base del network), che ha permesso di raggiungere il tetto di 524,000 ETH ad appena due ore dalla scadenza.
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A oggi, stando a quanto riportato dagli esperti di Dune Analytics, il valore ha raggiunto il 166% della cifra totale (circa 500 milioni di dollari al valore di mercato attuale) grazie al contributo di 2,750 depositari unici.
Ethereum 2.0 è ufficialmente live
Il passaggio a Ethereum 2.0 ha richiesto anni di lavoro e la sua implementazione avverrà in più fasi. Il lancio della Beacon Chain avvenuto all’inizio di dicembre (anche detto Fase 0) rappresenta il primo e più importante passo verso la sua diffusione.
Il cambiamento più significativo introdotto da Ethereum consiste senza dubbio nel meccanismo di consenso che si trova alla base della blockchain, che nell’aggiornamento 2.0 passa da Proof-of-Work (PoW) a Proof-of-Stake (PoS).
Lo stake comporta il blocco di una quantità di una data criptovaluta in un wallet per partecipare a una blockchain in cambio di ricompense. In teoria, chiunque può partecipare allo staking su qualsiasi blockchain che utilizza il consenso proof-of-stake introdotto da Ethereum 2.0. Questo consente di produrre blocchi anche in mancanza di hardware specifico per il mining. Se il mining con le ASIC (Application Specific Integrated Circuit) richiede un investimento significativo per acquistare l’hardware, nello staking l'investimento riguarda la criptovaluta stessa.
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A questo si aggiunge l'ingresso dello sharding sulla rete Ethereum, previsto con l’arrivo della Fase 1 che dovrebbe essere completata entro la fine del 2020. Con l’introduzione dello sharding, solo una parte dei nodi dovrà validare una determinata transazione, incrementando sensibilmente il throughput (ovvero la capacità effettiva) della rete.
In passato Ethereum è stato criticato per la mancanza di scalabilità che gli impediva di competere con sistemi legacy (come Visa). Tuttavia, dividendo la rete in corsie o canali, con Ethereum 2.0 si vedrà un netto incremento del numero massimo di transazioni processate per secondo e di conseguenza della scalabilità.
Stando a una FAQ pubblicata sul sito di ConsenSys, la Fase 2 (2021-2022) non è ancora ben definita, ma probabilmente includerà il supporto per i trasferimenti cross-shard, l’introduzione di ambienti esecutivi che permetteranno agli sviluppatori di costruire efficacemente sulla base di Ethereum 2.0, e l’eliminazione definitiva della PoW.
Joel Khalili is the News and Features Editor at TechRadar Pro, covering cybersecurity, data privacy, cloud, AI, blockchain, internet infrastructure, 5G, data storage and computing. He's responsible for curating our news content, as well as commissioning and producing features on the technologies that are transforming the way the world does business.