ChatGPT e copyright, i contenuti generati tramite AI ora sono autoriali

Intelligenza artificiale
(Immagine:: Google)

Secondo l'Ufficio statunitense per il diritto d'autore, i contenuti generati dall'intelligenza artificiale, tra cui strumenti di scrittura AI come ChatGPT e strumenti di generazione di immagini come DALL-E 2, possono ora essere protetti da copyright se soddisfano determinati criteri.

La valutazione in merito ai contenuti generati tramite intelligenza artificiale è però soggetta ad un requisito fondamentale: una parte significativa del lavoro deve essere stata svolta da un essere umano.

In una dichiarazione pubblicata ad inizio marzo 2023, il direttore dell'Ufficio Shira Perlmutter ha scritto: "Nel caso di opere contenenti materiale generato dall'IA, l'Ufficio considererà se i contributi dell'IA sono il risultato di una riproduzione meccanica o, invece, di una concezione mentale originale, alla quale l'autore ha dato forma visibile”.

La valutazione avverrà "caso per caso"

Perlmutter aggiunge che l'analisi avverrà "caso per caso" per valutare se l'uomo è il vero autore del contenuto. Dunque, una "sufficiente paternità umana" potrebbe portare all'accettazione di una richiesta di copyright, nel caso in cui il prodotto dell’IA sia considerato solo un modello e un punto di partenza.

La verità è che il mondo continua a lottare dal punto di vista logistico, legale ed etico con l'IA, mentre l'interesse per questa tecnologia continua a crescere, ed è probabile che processi come il copyright saranno continuamente monitorati e rivisti ogni qualvolta il progresso dell’intelligenza artificiale arriva ad un punto di svolta.

Per aiutare a distinguere l'IA dai contenuti generati dall'uomo, si è discusso della possibilità di apporre un watermarking alle opere create dalle macchine, ma finora la cosa si è rivelata problematica.

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