Bard, un erroraccio del chatbot è già costato caro a Google
Il bot della disinformazione
Non è stata una grande settimana per Google. Non solo l'evento "Live from Paris" non è stato all'altezza delle aspettative, ma il suo nuovo e attesissimo chatbot AI, Google Bard, ha commesso un errore in un video pensato per dimostrare le impressionanti capacità del software.
L'errore - che ha fatto crollare il valore di mercato di Google di 100 miliardi di dollari - ha visto Bard rispondere erroneamente a un utente che chiedeva: "Quali nuove scoperte del telescopio spaziale James Webb posso raccontare a mio figlio di 9 anni?". Nel video, il chatbot risponde con una serie di punti elenco, tra cui uno che recita: "JWST ha scattato le primissime immagini di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare".
La NASA, tuttavia, sostiene che la prima immagine di un pianeta di questo tipo, chiamato esopianeta, è stata catturata dal Very Large Telescope dell'European Southern Observatory nel 2004. In altre parole, Bard ha sbagliato la query, sollevando dubbi sulla futura integrazione del software nel motore di ricerca Google.
Bard is an experimental conversational AI service, powered by LaMDA. Built using our large language models and drawing on information from the web, it’s a launchpad for curiosity and can help simplify complex topics → https://t.co/fSp531xKy3 pic.twitter.com/JecHXVmt8lFebruary 6, 2023
In sostanza, Bard è la risposta di Google a ChatGPT di Microsoft, un "servizio sperimentale di conversazione con l'intelligenza artificiale" che promette di essere in grado di rispondere a domande complesse in stile informale. Il software è basato su LaMDA (acronimo di Language Model for Dialogue Applications) che, come ChatGPT, consente a Bard di comprendere il linguaggio umano così come è scritto.
Mentre Microsoft sembra andare avanti a tutta forza con il suo motore di ricerca Bing, ridisegnato e dotato di intelligenza artificiale, Google si dimostra più cauta nell'integrare Bard su Google, e per una buona ragione.
In risposta all'errore pubblico di Bard, Google ha rilasciato la seguente dichiarazione alla CNN: "Questo errore evidenzia l'importanza di un processo di test rigorosi, che stiamo avviando questa settimana con il nostro programma Trusted Tester. Combineremo i feedback esterni con i nostri test interni per assicurarci che le risposte di Bard soddisfino un elevato livello di qualità, sicurezza e fondatezza con le informazioni del mondo reale".
È chiaro, quindi, che per il momento Google stia sottostimando la validità nel mondo reale dei motori di ricerca alimentati dall'intelligenza artificiale. L'azienda continua a descrivere Bard come un servizio "sperimentale" e l'esclusione di responsabilità sotto la casella di ricerca del programma suggerisce che "potrebbe fornire informazioni imprecise o inappropriate", come nel caso della già citata ricerca sul telescopio spaziale James Webb.
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E Microsoft?
Microsoft, d'altra parte, sta alzando la posta in gioco rilasciando il nuovo Bing con intelligenza artificiale, quando il programma potrebbe non essere ancora pronto per l'uso nel mondo reale.
Ma Google rischia di più rispetto a Microsoft. In media, Google gestisce quasi il 90% delle query di ricerca a livello globale, mentre Bing ne copre poco meno del 10%. Microsoft spera chiaramente che la rapida integrazione di ChatGPT in Bing faccia salire la quota di mercato prima che Google abbia la possibilità di rispondere con il lancio su larga scala del proprio programma Bard.
Google, tuttavia, esiterà fino a che l'integrità del software non sarà a prova di bomba: un Bard "fallibile" minerebbe l'integrità del motore di ricerca Google nel suo complesso.
Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.
Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.
Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.
Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.
- Axel MetzPhones Editor