Apple consentirà agli sviluppatori di contestare le linee guida di App Store

App store
(Immagine:: Future)

Apple consentirà agli sviluppatori di fare appello al processo di revisione e contestare le linee guida dell’App Store tramite un'iniziativa che dovrebbe rispondere alle critiche in merito al marketplace.

Le iniziative annunciate al WWDC 2020 entreranno in vigore quest'estate insieme a nuove funzioni per sviluppatori per iOS 14.

Apple non ha specificato né il motivo di questo cambiamento né quale sarà il meccanismo che consentirà agli sviluppatori di contestare le sue regole. Tuttavia, la notizia fa seguito a una discussione pubblica con uno sviluppatore e l'avvio di un'indagine antitrust da parte dell'UE.

App Store

App Store venne presentato nel 2008 come marketplace di applicazioni e giochi per iPhone e iPad ed è diventato un‘enorme piattaforma di e-commerce e software generando 519 miliardi di dollari nel 2019. Questa cifra include non solo il costo di app e acquisti in-app, ma anche pubblicità e vendita di beni e servizi fisici e digitali generati dai software.

Tradizionalmente, App Store ha generato più entrate rispetto a Google Play, nonostante quest’ultimo vanti una quota di mercato di gran lunga maggiore. La natura meno frammentata dell'ecosistema iOS, il negozio “chiuso” e le opzioni integrate di fatturazione e pagamento hanno contribuito a generare utili superiori. Il merito, però, proviene anche dagli utenti Apple, che tendono a spendere di più rispetto a quelli Android, anche a causa del fatto che quest’ultimi possono scegliere diversi marketplace.

Tuttavia, gli sviluppatori hanno contestato a lungo la commissione del 30% che Apple riceve da ogni vendita e dal fatto che non esiste un mercato alternativo. Questo significa che gli sviluppatori devono accettare i termini e restrizioni dell’App Store se vogliono vendere i loro prodotti agli utenti di iOS.

L'indagine dell'UE esaminerà se questa situazione limita ingiustamente la concorrenza, compreso l'obbligo di usare il metodo di acquisto in-app (IAP) di Apple.

L’attuale clausola di Apple ha provocato discussioni tra l’azienda e l'app Hey Email di Basecamp. L'app è stata inizialmente approvata prima che un aggiornamento la bloccasse perché gli utenti dovevano registrarsi e pagare il servizio al di fuori dei confini dell'ecosistema Apple, negando così la commissione ad Apple.

Basecamp riteneva di avere diritto alle stesse esenzioni che sono state applicate a Netflix, Google e Salesforce. In seguito, Apple ha deciso di cambiare idea dopo che Hey Email ha offerto la possibilità di inserire un indirizzo email casuale e gratuito. In questo caso, l’app funziona per 14 giorni.

A parte il nuovo processo di ricorso contro le linee guida, Apple ha anche promesso di non bloccare gli aggiornamenti delle applicazioni attuali a causa di tali problemi.

Apple ha dichiarato che “le app già presenti sull'App Store, insieme alle correzioni di bug, non saranno più bloccate a causa delle linee guida, tranne quelle relative a problemi legali. In questo caso, gli sviluppatori saranno in grado di affrontare il problema presentando un nuovo documento".