Lo smartphone quantistico è già in commercio
Il primo modello è una versione del Samsung Galaxy A71 5G
Più o meno tutti conoscono Samsung come produttore di smartphone. In effetti, alcuni tra i migliori smartphone sono dei Samsung. Non tutti conoscono i vari modelli però, anche se saranno in tanti quelli che avranno almeno sentito parlare del Samsung Galaxy A71 5G. Molte meno persone avranno sentito parlare degli smartphone ad alta sicurezza, ma saranno pochissimi quelli che sanno del Galaxy A71 5G con tecnologia quantistica, che per ora si può comprare in Corea del Sud.
Ebbene sì, alcuni mesi fa ID Quantine (IDQ) ha preso un Galaxy A71 5Ge ci ha aggiunto un processore extra. Si tratta di un chip QRNG (Quantum Random Number Generator), vale a dire un generatore di numeri casuali quantistico. Eliminando “quantistico” abbiamo una funzione relativamente ordinaria in tutti i software di sicurezza, e in genere troviamo un RNG direttamente all’interno del SoC.
Tuttavia, per quelle persone che hanno bisogno di una protezione extra, il Galaxy A Quantum 5G può offrire davvero qualcosa di meglio. In caso di furto e conseguente tentativo di “scassinamento digitale”, infatti, sarà molto più difficile accedere ai dati dello smartphone, rispetto a un prodotto ordinario. Ancora più importante, lo stesso livello di protezione extra si applica ai dati trasmessi, quando si usano applicazioni crittografate.
È poi interessante il fatto che con questo smartphone abbiamo un primo esempio di tecnologia quantistica applicata alla vita di tutti i giorni, mentre la maggior parte di noi è abituata a sentirne parlare come qualcosa che si fa nei laboratori di ricerca o al massimo in costosissime applicazioni industriali.
Non è necessariamente una soluzione specifica per spie, diplomatici e altri personaggi simili. Tutti noi trasmettiamo e riceviamo dati sensibili, come quelli finanziari o quelli relativi alla salute. Una protezione extra è sempre utile, così come è sempre presente il rischio che quei dati ci vengano sottratti per scopi illeciti. I dati trasmessi da uno smartphone con QRNG sarebbero virtualmente impossibili da craccare; e di sicuro l’operazione non sarebbe alla portata della maggior parte dei cibercriminali.
Grégoire Ribordy, CEO e co-fondatore di IDQ, spiega che il chip è piccolo e consuma poca energia, il che renderebbe relativamente semplice aggiungerlo a qualsiasi smartphone. “Questa è davvero la prima applicazione della tecnologia quantistica al mercato di massa”, ha spiegato. L’obiettivo dell’azienda è probabilmente quello di ampliare il proprio portafoglio clienti, e magari un giorno di vedere un chip quantistico su ogni smartphone in circolazione.
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Come funziona?
Tutte le applicazioni crittografighe (compresi nomi famosi come Whatsapp, iMessage, Telegram e altri) si basano su principi simili. E sfruttano i numeri casuali generati da hardware dedicato, appunto. Solo che i numeri casual non sono mai veramente casuali, e in qualche modo l’algoritmo di creazione potrebbe essere violato. Fatto questo passo, leggere i messaggi diventa relativamente facile.
Con il chip QRNG la differenza è sostanziale, perché genera “alta entropia dal primo momento, a partire dalla luce catturata da un sensore CMOS”. Il funzionamento del calcolo quantistico, in altre parole, significa che “indovinare” i numeri casuali alla base delle comunicazioni sicure diventa immensamente più difficile. Così difficile e costoso che per la maggior parte dei malintenzionati, semplicemente, non ne vale più la pena.
Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.