Recensione Google Pixel 3

Uno dei migliori smartphone per la fotografia

Perché puoi fidarti di TechRadar I nostri esperti revisori trascorrono ore a testare e confrontare prodotti e servizi in modo che tu possa scegliere il meglio per te. Scopri di più su come testiamo.

Specifiche e prestazioni 

Pixel 3 è uno smartphone affidabile, capace di ottime prestazioni sebbene, tecnicamente, non sia il più veloce che abbiamo provato nel 2018. Questi dettagli, però, non saranno importanti per la maggior parte dei consumatori. 

A bordo troviamo Qualcomm Snapdragon 845, il prodotto di punta del 2018, e 4 GB di RAM. Va fatto notare che i prodotti concorrenti dispongono di 6 GB se non addirittura 8 GB di RAM. Allo stesso modo, bisogna dire che il SoC A12 di Apple supera facilmente Snapdragon 845 in tutti i benchmark. 

La buona notizia è che non abbiamo notato rallentamenti né in Pixel 3 né in Pixel 3 XL. Il fatto che Google abbia il controllo sia sul software che sull’hardware dovrebbe rivelarsi un punto a favore in grado di garantire un buon livello di prestazioni anche in futuro.

I test di benchmark condotti su Geekbench 4 attribuiscono a Pixel 3 un punteggio multicore pari a 8336, che lo pone dietro a Samsung Galaxy S9. Nel lungo periodo i 4 GB di RAM potrebbero rivelarsi un limite soprattutto nelle prestazioni in gioco, specie se confrontato con il nuovo Razer Phone 2. Al momento, però, non vediamo elementi che ci spingano a scoraggiare l’acquisto di questo prodotto. 

Android Pie e applicazioni  

Come da tradizione per prodotti della gamma Pixel, Pixel 3 e Pixel 3 XL sono stati i primi ad avere Android 9.0 Pie. Ci sono un po’ di cambiamenti rispetto alle precedenti versioni del sistema operativo di Google, in un tentativo di adeguarsi ai tempi che cambiano.

In particolare, i pulsanti “home” e “indietro” su schermo hanno dimensioni minori e ci sono anche delle gesture associate. Se si tocca il pulsante home in basso (che adesso ha un aspetto simile a quello di iPhone XS si va alla schermata home, mentre se si fa lo swipe up da questa barra piatta si apre questo nuovo menu recenti per passare da un’app all’altra. Un ulteriore swipe up mostrà l’app drawer. Il pulsante “indietro” funziona come prima, ma è più piccolo. 

Tutto ciò è stato realizzato nell’ottica di offrire una superficie più ampia su Pixel 3. Dobbiamo dire che funziona e vi abituerete alle novità anche se forse ci vorrà un po’. 

Comunque ne vale la pena, sebbene non stiamo parlando di novità che lasciano a bocca aperta. Lo stesso discorso vale per le icone di notifica e dell’orario nella parte alta, Android adesso è progettato per adattarsi al notch dei display (sebbene Pixel 3 non ne abbia). 

L’interfaccia slider del volume posta a destra (vicino al bilanciere fisico del volume) rende più semplice capire se si sta modificando il volume delle chiamate o quello dei contenuti multimediali. Sostanzialmente, lo slider adesso è dedicato alla parte multimediale con un pulsante più piccolo su schermo per cambiare tra vibrazione/suoneria/silenzioso. Abbiamo avuto un’esperienza d’uso migliore anche nelle rotazioni del display: adesso, grazie alla nuova versione del software, ci sono meno errori. È un cambiamento piccolo, ma importante nell’uso quotidiano. 

Gli strumenti che lavorano sottotraccia hanno subito cambiamenti ancora più significativi. L’autonomia e l’illuminazione adattativi consentono di non doversi più preoccupare di chiudere app per risparmiare batteria e non sarà più necessario cambiare la luminosità in base ai differenti ambienti in cui ci troviamo. Il software di machine learning di Google fa il lavoro sporco, visto che impara dai comportamenti dell’utente e prende in considerazione l’ambiente in cui l’utente stesso si trova. 

Quando abbiamo recensito il dispositivo non avevamo ancora visto in azione le funzionalità Slices e Actions, ma si tratta sostanzialmente di scorciatoie che consentono di accedere alle App e a contenuti all’interno di queste App in modo più rapido. Nei prossimi mesi aggiorneremo questa recensione per parlare dei cambiamenti a livello software su Pixel 3. 

Va detto che siccome è uno smartphone di Google, questo prodotto sarà il primo a ricevere gli aggiornamenti, per cui Android Q arriverà su Pixel 3 non appena disponibile. 

Matt Swider