TechRadar Verdetto
Huawei mette nel mirino Samsung ed Apple con un top di gamma potente e pieno di funzioni avanzate. Vale il prezzo richiesto, se ve lo potete permettere.
Pro
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Specifiche da top di gamma e design raffinato
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Tre fotocamere, compreso un grandangolo
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Alcune prime mondiali, come il sensore sotto lo schermo
Contro
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Molto costoso
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Le funzioni HDR della fotocamera sono sono all’altezza di Google Pixel 3 o iPhone XS
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L’interfaccia può risultare complessa
Perché puoi fidarti di TechRadar
Lo Huawei Mate 20 Pro ha molte caratteristiche premium, abbastanza da alzare l’asticella per tutti i top di gamma. È uno smartphone potente con tripla fotocamera posteriore e un design elegante e discreto, e ha alcune novità interessanti (come il sensore d’impronte digitali sotto lo schermo) che stanno cominciando solo ora a diventare comuni.
In molti modi il Mate 20 Pro è un prodotto superlativo, più che pronto a rivaleggiare con Samsung Galaxy Note 9, Google Pixel 3 e iPhone XS. Ma le specifiche da top di gamma hanno un prezzo altrettanto al top. Il prezzo di listino è infatti fissato a 1.099 euro, e anche se sono passati diversi mesi dalla presentazione costa ancora quasi 700 euro (o di più, a seconda del negozio).
Una cifra per la quale potreste avere un bel notebook, una macchina fotografica, un motorino o una piccola vacanza. Il Mate 10 Pro, uscito l’anno prima, costava molto meno mentre il Mate 20 Pro è entrato nel club degli smartphone più costosi in assoluto.
Inevitabilmente, dunque, bisogna porsi una domanda: il Mate 20 Pro vale il denaro che costa?
- Vi interessa il più economico dei nuovi Mate? Leggete la nostra recensione dello Huawei Mate 20
La risposta breve è sì, se l’unica cosa che vi interessa è ciò che offrono gli smartphone moderni. Nel 2018 non ci sono state grandi innovazioni nel mondo degli smartphone, e questo rende le piccole e grandi novità del Mate 20 Pro particolarmente impressionanti. Diamo un’occhiata ai dettagli, per capire se questo eccellente smartphone merita il prezzo richiesto.
Mate 20 Pro, prezzo e disponibilità
Aggiornamento: recentemente Huawei è stata colpita da un blocco commerciale voluto dal governo dagli Stati Uniti. Nel momento in cui scriviamo, i prezzi dei prodotti Huawei stanno scendendo sensibilmente.
Il Mate 20 Pro è in commercio ormai da diversi mesi, e lo si può trovare su molti shop online così come in diversi negozi sul territorio. Il prezzo medio di aggira intorno ai 680 euro, oltre 300 euro in meno rispetto al prezzo di listino originale.
La cifra indicata vale per l’unica versione esistente, quella con 128 GB di memoria e 6 GB di RAM. Esiste però anche il Mate 20 X, con schermo da 7.2”, 8 GB di RAM e fino a 512GB di memoria (Porsche Edition) - però è molto difficile da trovare, quasi impossibile, tranne che nella versione da 128GB.
Caratteristiche principali
Il Mate 20 Pro migliora lo Huawei P20 Pro praticamente sotto ogni punto di vista. Ritroviamo una tripla fotocamera con teleobiettivo 3x, ma il Mate 20 Pro ha anche un grandangolo (soluzione che Huawei ha poi ripreso sul P30 Pro). Un cambiamento che migliora ulteriormente le prestazioni fotografiche con scarsa illuminazione.
Il Mate 20 Pro eredita la fotocamera frontale da 24MP f/2.0 del P20 Pro, ma aggiunge altri sensori. Questo rende il notch più grande e simile a quello dell’iPhone XS, ma è il prezzo da pagare per avere miglioramenti sia nella fotografia che nel riconoscimento facciale.
Il Mate 20 Pro misura 157.8 x 72.3 x 8.6mm, ed è quindi solo un paio di millimetri più spesso rispetto al P20. Lo schermo da 6,39” è più grande, con una risoluzione maggiore rispetto al Google Pixel 3 e, almeno sulla carta, migliore anche rispetto al Samsung Galaxy Note 9.
Il Mate 20 Pro misura 157.8 x 72.3 x 8.6mm, ed è quindi solo un paio di millimetri più spesso rispetto al P20. Lo schermo da 6,39” è più grande, con una risoluzione maggiore rispetto al Google Pixel 3 e, almeno sulla carta, migliore anche rispetto al Samsung Galaxy Note 9.
Uno degli aspetti più importanti, naturalmente, è il processore Kirin 980, qui al suo debutto. È il primo chip da 7 nm su uno smartphone Android, il secondo ad arrivare sul mercato dopo il formidabile Apple A12 Bionic, che troviamo sull’iPhone XS e iPhone XS Max.
Il Mate 20 Pro ha poi 6GB di RAM e 128GB di spazio per l’archiviazione, che si possono espandere con il nuovo formato nanoSD fino a 256GB. Se si decide di espandere la memoria, però, bisogna rinunciare alla seconda SIM (il cassettino è posizionato vicino al connettore USB-C).
Le specifiche sono simili a quelle di altri top di gamma, con il Kirin 980 che si piazza a metà tra lo Snapdragon 855 e lo Snapdragon 845. Il Mate 20 Pro ha poi una grande batteria da 4.200 mAh che dura a lungo, com’è lecito aspettarsi.
Il Mate 20 Pro è poi stato il primo smartphone ad avere il sensore d’impronte digitali integrato nello schermo, che in teoria rende più facile sbloccare il telefono quando è posato su un tavolo rispetto al riconoscimento facciale o al sensore posteriore.
L’altra novità, o almeno era tale al momento della presentazione, è la ricarica wireless inversa: il Mate 20 Pro può ricaricare altri dispositivi con protocollo Qi. Perfetto per apparire come eroi e salvatori agli occhi dei vostri amici il cui telefono è quasi morto.
Design
Guardando il Mate 20 Pro si capiscono due cose: che è molto costoso e che ha l’aspetto unico di un prodotto di lusso, almeno la parte posteriore. Anche davanti è fantastico, grazie allo schermo curvo, ma è una cosa che abbiamo già visto.
Per distinguersi tra i top di gamma ci vuole qualcosa di speciale, e Huawei ha deciso di puntare sulla fotografia. Il Mate 20 Pro unisce le tre fotocamere posteriori in un blocco leggermente sporgente. Avendo eliminato il sensore per le impronte, questa scelta dà allo smartphone un aspetto pulito e quasi simmetrico, che dal vivo è ancora meglio che in fotografia.
A parte i gusti personali, non si può ignorare quanto questo smartphone sia lungo e sottile. Il Mate 20 Pro è diversi millimetri più piccolo rispetto al concorrente Galaxy Note 9, ma è comunque uno degli smartphone più grandi in circolazione.
Il risultato è uno smartphone molto difficile da usare con una mano solo. Ci siamo affidati spesso al riconoscimento facciale piuttosto che al lettore d’impronte digitali (posizionato in basso) per sbloccare il telefono. I bordi sottili rendono difficile scrivere o fare gesti con una mano sola, mentre la copertura in vetro e il formato (19.5:9) fanno sì che gli usi occasionali (come controllare il meteo) siano un po’ più difficoltosi.
In altre parole, dà l’impressione di uno smartphone costoso che ha sacrificato l’ergonomia in favore di uno schermo più grande, il che è fantastico per chiunque si trovi a proprio agio usando entrambe le mani. Ci sono comunque un paio di impostazioni che possono venire in aiuto, la più utile delle quali riduce tutta l’interfaccia affinché sia utilizzabile con una mano sola - rinunciando però a molto dello spazio aggiuntivo.
Lo smartphone è disponibile in cinque colori, tre dei quali hanno la comune finitura lucida e scivolosa: sono nero, rosa (Pink Gold) e Twilight, che propone sfumature tra il blu e il viola. Le altre due sono Emerald Green (verde) e Midnight Blue (blu scuro): la cover posteriore è leggermente testurizzata, e ricorda alcune figurine e carte collezionabili che andavano di moda qualche anno fa. Estetica a parte, questa finitura offre un grip migliore e, secondo quanto afferma Huawei, una maggiore resistenza alle impronte digitali.
È tuttavia una differenza piuttosto sottile, efficace nel dare l’impressione di un prodotto premium quando ci si passa il dito sopra ma poco di più. In altre parole, è una delle molte piccole cose che rendono il Mate 20 Pro un prodotto costoso ed elitario.
L’altro elemento distintivo è ovviamente la fotocamera posteriore, con i suoi tre obiettivi disposti, insieme al flash, in un layout 2x2. Come ha notato un portavoce Huawei, è un dettaglio che rende questo smartphone immediatamente riconoscibile.
Il Mate 20 Pro ha certificazione IP68 a garantire resistenza ad acqua e polvere - è lo standard per i top di gamma moderni. Come il precedente Mate 10, anche il nuovo modello è privo della presa da 3,5 mm per le cuffie; se questo dettaglio per voi è determinante, potete prendere in considerazione il meno costoso Mate 20 oppure il Mate 20 X, entrambi dotati della presa per le cuffie.
Schermo
Lo schermo OLED da 6,39” del Mate 20 Pro è semplicemente spettacolare. L’eliminazione del pulsante frontale ha aiutato a ottenere uno schermo che occupa tutta la parte frontale. Le cornici sono piuttosto sottili, grazie anche al fatto che manca la griglia dell’altoparlante inferiore; quest’ultimo è integrato nella porta USB-C, ma il volume viene aumentato quando è collegato un cavo quindi non preoccupatevi.
Lo schermo è in formato 19.5:9 con risoluzione 2K (3120x1440), con una densità di 537 PPI. Più del Google Pixel 3 (439 PPI) e appena superiore al Samsung Galaxy Note 9 (514 PPI). Non ci sono molti contenuti che usano questa risoluzione, e purtroppo non ci sono opzioni semplici per usare due finestre - ma resta uno schermo nitido e vivido.
Dalle Opzioni è possibile cambiare la temperatura colore o eliminare la luce blu. Volendo si può anche ridurre la risoluzione a Full HD o anche meno per ridurre il consumo energetico, anche se sembra un po’ ingiusto. Anche riducendo fino ad HD+, l’aspetto dello schermo è ottimo.
I bordi dello schermo sono curvi, come sui prodotti Samsung di fascia alta. Non ci sono elementi interattivi (come la pressione per attivare dell’interfaccia HTC Edge Sense), ma è senz’altro un dettaglio che conferisce al Mate 20 Pro un aspetto più elegante e meno ordinario.
A proposito di tendenze, il Mate 20 Pro ha il notch. È grande più o meno quanto quello dell’iPhone XS e per le stesse ragioni: deve ospitare la fotocamera frontale e diversi sensori. Se non vi piace questo elemento, lo si può nascondere dalle impostazioni con una “striscia nera” che occupa tutta l’ampiezza dello schermo.
Lo schermo OLED è anche molto luminoso, più degli 820 nit del meno potente Mate 20. Huawei tuttavia non fornisce un dato ufficiale a riguardo.
Il sensore sotto lo schermo funziona abbastanza bene, sempre che si metta il dito esattamente nell’area dedicata. Questa viene evidenziata quando si attiva lo schermo (con un doppio tap o premendo il tasto) ma è attiva anche a schermo spento, se riuscite a trovarla. Non è molto facile, o almeno non lo è stato per noi.
La lettura delle impronte non è perfetta, soprattutto quando deve leggere solo una porzione. Sicuramente questo nuovo sensore può essere un po’ più ergonomico rispetto a quelli posizionati dietro o al riconoscimento facciale, soprattutto se il telefono e posato su un tavolo, ma funziona anche meno bene rispetto ai sensori tradizionali.
In ogni caso, Huawei ha inaugurato l’epoca di questa nuova tecnologia, il che merita almeno un riconoscimento.
David is now a mobile reporter at Cnet. Formerly Mobile Editor, US for TechRadar, he covered phones, tablets, and wearables. He still thinks the iPhone 4 is the best-looking smartphone ever made. He's most interested in technology, gaming and culture – and where they overlap and change our lives. His current beat explores how our on-the-go existence is affected by new gadgets, carrier coverage expansions, and corporate strategy shifts.