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Prestazioni
- Raffica di scatti a 7 fps
- Sensore di misurazione RGB + IR da 150.000 pixel
- Tecnologia Viewfinder II intelligente
La 5D Mark IV possiede il sistema di misurazione RGB+IR a 252 zone Canon con Scena Smart Auto (visto anche nella 5DS ma diverso da quello trovato nella 1D X Mark II), ed è decisamente migliore rispetto al vecchio sistema iFCL presente nella 5D Mark III.
Il sistema pondera l'esposizione al punto AF attivo ma rispetto alla Mark III svolge un lavoro migliore nel valutare l'intera scena nel suo insieme per fornire un'esposizione ben bilanciata, relegando eventuali errori di messa a fuoco solo in caso di soggettiche presentano un eccessivo contrasto.
Nessuna brutta sorpresa nemmeno con il sistema di bilanciamento del bianco della 5D Mark IV, poiché funziona molto bene. È possibile scegliere tra le impostazioni Auto con priorità Ambiente o Bianco, con quest'ultima che offre immagini neutre anche in presenza di illuminazione al tungsteno, mentre la priorità Ambiente ha una tendenza a mantenere un tono leggermente più caldo nell’immagine.
Come ci si aspetta da una reflex digitale a pieno formato, la 5D Mark IV presenta un mirino ampio e brillante con una copertura del 100%. Oltre a visualizzare nella parte inferiore le informazioni chiave sullo scatto, beneficia anche della tecnologia che Canon definisce Intelligent Viewfinder II.
Il mirino intelligente vi permette di visualizzare un’interfaccia digitale, in grado di mostrare al bisogno, oltre alle linee della griglia, una miriade di altre informazioni importanti relative alle impostazioni sullo scatto. Informazioni che può far comodo avere a portata di mano nel momento in cui va a guardare dentro il mirino mentre ci si prepara per fotografare.
Le informazioni da visualizzare possono essere selezionate nel menu di configurazione, scegliendo a piacimento tra più di 10 parametri differenti.
Passando allo schermo posteriore, grazie alla sua straordinaria risoluzione risulta particolarmente nitido, rendendo la composizione dello scatto in Live View un gioco da ragazzi. Anche quando abbiamo usato un filtro Lee Big Stopper da 10 stop ad alta densità, il tipo che si usa per effettuare le lunghe esposizioni, il display è rimasto incredibilmente chiaro, senza nessun disturbo video a rovinare la composizione dell’inquadratura.
Una delle carenze che sentiamo di più sulla 5D Mark IV è la mancanza dello schermo ad inclinazione variabile. A volte capita di scattare da angolazioni particolarmente scomode e lo schermo inclinabile, peraltro presente da anni anche su modelli di classe inferiore, sarebbe stato la ciliegina sulla torta tra le altre caratteristiche di buon livello che questa Canon è in grado di offrire. Rimangono in ogni caso, due grandi punti di forza: la chiarezza del display e il suo eccellente angolo di visualizzazione, che rendono l’assenza dello schermo inclinabile più facile da accettare.
Non vogliamo dimenticarci di parlare dell’interfaccia touchscreen della quale è dotato il display della 5D Mark IV: l’abbiamo trovata un'aggiunta molto gradita.
Grazie ai controlli touch, sia sul menù principale che su quello rapido, è possibile navigare velocemente tra le tante opzioni della 5D Mark IV. Regolare lo zoom e scorrere le immagini, cercare uno scatto in mezzo a centinaia di altri diventa molto più semplice di quanto non lo fosse in passato.
Il burst rate della 5D Mark IV raggiunge la rispettabile velocità di 7 fps, non è una grande differenza dai 6 fps permessi dalla 5D Mark III ma ora si possono scattare 21 RAW di seguito, prima di vedere la fotocamere rallentare, (in JPEG invece la capacità è illimitata), contro i precedenti 18 file della 5D Mark III, peraltro di soli 22 MP contro i 30 MP attuali.
Con la stessa batteria LP-E6N della 5D Mark III, si riescono ad ottenere circa 900 scatti, partendo da uno stato di piena ricarica. Abbiamo usato la fotocamera in maniera molto intensa, utilizzando una serie di funzioni e diverse volte anche il display e in questo caso le previsioni sui 900 scatti ci sono sembrati un po’ ottimistiche. Sarebbe l’ideale che una singola carica potesse durare tutta la giornata ma ovviamente dipende in gran parte dall’utilizzo che se ne fa.
Qualità dell'immagine
- ISO100-32.000, espandibile a 50-102.400 (H2)
- Filtro passa basso incorporato
- +/- 5 EV compensazione dell'esposizione con incrementi di 1/3 o 1/2 stop
Non è una sorpresa il fatto che i file prodotti dal nuovo sensore da 30.4 MP mostrino eccellenti livelli di dettaglio, certo non sbalorditivi quanto quelli della 5DS ma comunque davvero molto buoni. Non dovrebbero esserci problemi a produrre stampe molto dettagliate su Super A3, mentre le stampe di dimensioni A2 rimangono ancora nelle capacità di questa fotocamera, senza dimenticare la possibilità di ritagliare le immagini se necessario.
Con l'aumento della risoluzione rispetto alla 5D Mark III, c’era il timore che le foto realizzate dalla MK IV mostrassero una superiore quantità di rumore ma siamo felici di segnalare che, anche alzando la sensibilità, le prestazioni rimangono comunque molto buone.
Nei risultati a ISO 800 le nostre immagini campione appaiono ancora prive di rumore, mentre anche a ISO 2000 rimangono utilizzabili: ci sono alcuni accenni di rumore di luminanza, comunque poco fastidiosi, mentre non c’è segno di rumore cromatico.
Nelle foto scattate a ISO 10.000, il rumore cromatico è invece evidente, mentre quello di luminanza è ora più pronunciato ma è comunque possibile gestirli totalmente o solo parzialmente in post produzione, in base alla quantità di dettaglio che ci si può permettere di sacrificare.
Questo risultato è reso possibile, in parte, anche dalla conversione da digitale ad analogico eseguita direttamente nel chip. Non solo migliora la prestazione nella gestione del rumore della 5D Mark III ma offre anche una migliore gamma dinamica.
I file RAW possono essere spinti ulteriormente nella post-elaborazione, consentendo di sottoesporre intenzionalmente gli scatti per preservare i dettagli delle luci in modo sicuro, nella consapevolezza di poter recuperare in seguito i dettagli delle ombre perse, senza che lo scatto venga rovinato dall'introduzione del rumore dell'immagine, una tecnica che risale a molto tempo fa ma che funziona ancora oggi, soprattutto in questo caso particolare.
La resa dei colori rimane sempre impeccabile con gli stili di immagine JPEG che producono risultati piacevoli (la modalità Paesaggio offre cieli blu particolarmente incisivi, ad esempio), mentre i toni della pelle vengono riprodotti fedelmente.
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