Netflix contro VPN e account condivisi: perché è sbagliato
La stretta sulla condivisione degli account ha conseguenze sgradevoli
Netflix sta di nuovo applicando restrizioni all'uso di VPN, che le persone usano per aggirare i limiti geografici e visualizzare i cataloghi di altri paesi.
L'operazione sta però avendo qualche sgradevole effetto collaterale. Come racconta TorrentFreak, infatti, il colosso dello streaming sta bloccando anche indirizzi IP del tutto legittimi che starebbero cadendo vittime della "rete anti VPN" stesa da Netflix (su richiesta dei produttori cinematografici e televisivi).
Contestualmente la società sta anche facendo controlli sugli indirizzi IP, nel tentativo di limitare la condivisione degli account. In altre parole, chi condivide uno stesso account Netflix ma si collega da luoghi diversi, potrebbe ricevere un avviso di violazione da parte di Netflix. Questi controlli per ora riguardano solo una piccola percentuale degli utenti.
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Un altro aspetto da tenere in considerazione sta nel fatto che alcune tra le migliori VPN per guardare Netflix creano appunto indirizzi IP locali, nel tentativo di apparire come utenti regolarmente iscritti e residenti in una certa area geografica. Per qualche anno questo trucchetto ha permesso di vedere il catalogo Netflix di un paese, anche se si vive altrove.
Danni collaterali
Ebbene, i nuovi limiti e controlli di Netflix hanno bloccato anche alcuni indirizzi IP locali del tutto legittimi. E alcune persone si sono trovate impossibilitate a usare il servizio (che pagano regolarmente), oppure con dei limiti imprevisti (come un catalogo ridotto); in particolare, pare che ci siano "decine di migliaia di persone" che possono vedere solo i contenuti Netflix Originals, che non hanno limitazioni geografiche.
E così ci troviamo di fronte a un quadro già visto molte volte, purtroppo: le politiche antipirateria fanno vittime tra i consumatori onesti.
Netflix non ha fornito commenti ufficiali ma ha pubblicato qualcosa su Twitter:
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Hi Raymond, help is here!🚨 If you do not have proxies, VPNs, or other routing software but still see this message, contact your internet service provider. They'll be able to determine why your IP address is associated with proxy or VPN use.👉 https://t.co/JMty6kcu3j ^KGAugust 11, 2021
Il messaggio è, in sostanza, "se non usi VPN o proxy e hai comunque problemi, contatti il tuo internet provider per farti aiutare".
Che è un po' come lavarsene le mani. Non proprio la risposta ideale da dare a un cliente pagante.
Commento: è una cosa ridicola
Perché succede tutto questo?
La questione alla base di tutto è che le piattaforme di streaming hanno diritti limitati a ogni singolo paese. Ciò che Netflix può mostrare in Italia, vale solo per l'Itala. Ed ecco perché il catalogo è diverso per ogni paese.
È anche la ragione per cui la televisione spagnola può trasmettere la Vuelta a España 2021 in streaming, ma per vederla dovrete usare una VPN. In teoria, si può vedere l'evento solo in Spagna.
Il che è francamente ridicolo, almeno in Europa.
I cittadini Europei sono sparsi in tutta l'Unione, e ognuno fa il possibile pe mantenere un contatto con il proprio paese di origine. Uno spagnolo a Berlino, un'Italiana in Irlanda, una coppia di greci a Parigi. Ci sono centinaia di migliaia di casi simili, che diventano milioni se prendiamo in considerazione il resto del mondo.
Le persone si muovono. Si muovono e vanno a vivere lontano dal luogo dove sono nate. E non è una cosa che succede da ieri.
La novità è che con lo streaming online chi è in un altro Paese potrebbe avere l'opportunità di avere un pezzetto di casa anche con film e serie TV. Anche e soprattutto per i contenuti locali: le piattaforme di streaming offrono tanti contenuti italiani solo in Italia, ma se sei altrove non puoi vederli.
È la negazione del mondo moderno, un'infantile rifiuto della forma che stanno prendendo le nostre comunità. Sarebbe una cosa ridicola e risibile, se non fosse che alla fine la paghiamo noi.
Via TorrentFreak
Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.