YouTube: aumentano le pubblicità non skippabili sull'app per smart TV

(Immagine:: Google)

Se guardate regolarmente YouTube sul televisore, forse avrete notato che gli annunci pubblicitari si stanno facendo sempre più lunghi e insistenti. Purtroppo, a breve la situaizone potrebbe peggiorare.

Un nuovo post pubblicato sul blog di YouTube Ads Marketing spiega come Google sia intenzionata a potenziare gli annunci pubblicitari su CTV (acronimo di connected TV) in due modi. In primo luogo, verranno introdotte nuove pubblicità non skippabili (impossibili da saltare) della durata di 30 secondi. 

Queste potrebbero sostituire gli spazi pubblicitari consecutivi della durata di 15 secondi già attivi quando si usa il servizio dal televisore.

Tuttavia, il fatto più preoccupante è che YouTube sembra decisa a "introdurre nuovi annunci nei momenti di pausa". Ciò significa che presto le pubblicità potrebbero andare in onda anche quando mettete i video in pausa.

In questo contesto, YouTube ha promesso ai suoi inserzionisti che l'esperienza sarà "senza soluzione di continuità per gli spettatori e consentirà loro di saperne di più sul vostro marchio".

(Image credit: AdWeek)

Secondo un'immagine ripresa da Adweek (qui sopra), il video in pausa verrà ridotto dimensionalmente e la pubblicità apparirà in un riquadro accanto ad esso. Tuttavia, sembra che ci sarà un'opzione per liberarsene.

È evidente che in un anno finanziariamente difficile come quello passato, Google veda nella pubblicità su YouTube una mucca da mungere affidabile, ed è facile capire perché. Come si legge nel post pubblicato sul blog, secondo un recente report di Nielsen Gauge, il mese scorso gli spettatori del servizio di streaming video sono aumentati e ora YouTube è il servizio di streaming televisivo più seguito del Nord America.

Non sappiamo con certezza quando verranno introdotti gli annunci da 30 secondi non skippabili, ma ci aspettiamo di vederli presto sia sulle smart TV che sui dispositivi per lo streaming come Apple TV 4K e Amazon Fire TV Stick, che sono tradizionalmente inclusi nel segmento "CTV".

Analisi: è un modo per promuovere YouTube Premium?

(Image credit: Future)

Alzare il volume della pubblicità su YouTube è un buon modo per aumentare i profitti: d'altro canto, chi vuole vedere i video senza interruzioni è costretto a sottoscrivere un abbonamento a YouTube Premium (11,99€ al mese).

YouTube Premium offre diversi vantaggi oltre all'assenza di pubblicità. Abbonandosi si possono riprodurre video in background (consentendo di utilizzare YouTube mentre ci sono altre app in primo piano o quando lo schermo è bloccato) e si ottiene l'accesso a YouTube Music Premium (un'alternativa a Spotify che dispone di un'app per desktop e permette di ascoltare musica offline dallo smartphone).

Detto questo, YouTube Premium costringe a un esborso mensile elevato in tempi di crisi finanziaria e non tutti sono propensi ad abbonarsi. Google lo sa bene, motivo per cui di recente ha deciso di dare un giro di vite agli ad-blocker di YouTube per impedire agli utenti di skippare le pubblicità con questo escamotage.

Sebbene gli annunci pubblicitari siano comprensibili su un servizio gratuito, Google sta chiaramente ponendo i suoi utenti di fronte a un bivio: abbonarsi al piano Premium o sopportare un numero crescente di pubblicità. Alcuni utenti hanno già lamentato casi specifici che li hanno costretti a vedere 10 spot non skippabili di fila su un singolo video, anche se per fortuna si tratta di casi isolati. 

Purtroppo, sembra che questa situazione sia destinata a continuare per tutti coloro che non si abboneranno a YouTube premium.

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Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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