Google Home: un aggiornamento garantisce più privacy

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(Immagine:: Google)

L’app di Google Home ha ricevuto un aggiornamento che consente di limitare la capacità di ascoltare le conversazioni in lontananza o le frasi pronunciate a un volume di voce basso, offrendo più privacy a coloro che non desiderano essere ascoltati dal proprio  smart speaker.

L’aggiornamento aggiunge tre opzioni per regolare la sensibilità: una predefinita, una meno reattiva e una più reattiva. Vale la pena provarle tutti per stabilire quale attivare di default, in base a quanto forte deve essere il tono della vostra voce affinché lo smart speaker si attivi e quindi assicurarvi di ottenere la privacy desiderata.

Se volete preservare la vostra privacy durante le conversazioni private, questo aggiornamento per Google Home potrebbe risultare molto utile.

Può capitare che gli smart speaker interpretino in maniera errata le parole di attivazione. Nel caso di Google, bisogna usare le parole "Ehi, Google" o "OK, Google", mentre con i dispositivi Amazon Echo bisogna usare la parola "Alexa" (che può essere sostituita con "Echo" o "Computer" tramite le impostazioni dell’app ufficiale). 

Non sono affari vostri 

Negli ultimi anni sono stati riscontrati numerosi bug che hanno violato la privacy degli utenti, dal momento che dispositivi come Google Home e Amazon Echo hanno automaticamente registrato conversazioni o addirittura inviato file audio ai contatti personali di alcuni utenti. Google e Amazon si affidano anche alle conversazioni registrate quotidianamente per migliorare il servizio offerto tramite comandi vocali, quindi non vi è la certezza di cosa uno smart speaker memorizzi, in che momento e come lo utilizzi a proprio vantaggio per migliorare l’intelligenza artificiale.

La tecnologia degli assistenti vocali è piuttosto recente, quindi è normale imbattersi in problemi sempre diversi, ma è rassicurante avere l’opzione di poter esercitare un controllo maggiore per evitare che le proprie conversazioni vengano intercettate. La maggior parte delle conversazioni degli utenti si basa su argomenti di scarsa rilevanza, ma ciò non toglie che il nostro desiderio sia che Google (e Amazon) si facciano i fatti propri.