Google Drive introduce a sorpresa un limite di file per singolo account
Il tetto al numero di file è una misura di sicurezza
È ufficiale: Google ha imposto un limite massimo alla quantità di file che possono essere archiviati su un singolo account di Google Drive.
Secondo quanto riportato da Ars Technica, il limite, fissato a cinque milioni di file, si è manifestato per la prima volta nel febbraio 2023, quando alcuni utenti hanno ricevuto la seguente notifica: "Il limite del numero di elementi, cestinati o meno, creati da questo account è stato superato".
La notifica si è evoluta e ora recita: "Errore 403: Questo account ha superato il limite di creazione di 5 milioni di oggetti. Per creare altri oggetti, spostali nel cestino e cancellali per sempre".
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Google Drive diventa "limitato", ma per chi?
La nuova politica comporta delle conseguenze piuttosto sgradevoli: una volta superato il limite, l'account Google Drive viene bloccato e non è più possibile accedere all'intero spazio di archiviazione (anche in caso abbiate un abbonamento attivo). Tuttavia, vale la pena notare che 5 milioni di file, in termini reali, sono un numero piuttosto elevato e la maggior parte degli utenti non raggiungerà mai questo limite.
Se si considera ad esempio l'abbonamento premium di Google Drive che mette a disposizione degli utenti 2 TB di spazio, per raggiungere 5 milioni di file la dimensione media di ciascun elemento dovrebbe essere di 400 kilobyte (KB). Certo, se utilizzate Drive per catalogare libri in una grande biblioteca comunale potreste raggiungere queste cifre, ma si tratta di casi specifici. Nella stragrande maggioranza delle ipotesi, gli utenti non dovrebbero incorrere in questo limite.
Gli utenti aziendali hanno ancora meno probabilità di subire tali limitazioni. Un portavoce di Google ha dichiarato ad Ars Technica che il limite si applica al "numero di elementi che un utente può creare in qualsiasi Drive", piuttosto che alle loro dimensioni complessive.
Di fatto, Google ha sottolineato che il nuovo limite è stato introdotto per "prevenire un uso improprio del sistema che potrebbe avere un impatto sulla stabilità e la sicurezza dei server".
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In sostanza il limite c'è, ma per l'utente comune è come se non esistesse.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
- Luke HughesStaff Writer