Facebook è in grado di tracciare la posizione degli utenti anche se disattivano i servizi di localizzazione

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(Immagine:: Shutterstock)

Facebook ha ammesso di tracciare la posizione dei propri utenti anche in caso abbiano disattivato il servizio di localizzazione. Questa rivelazione è emersa dall’interrogatorio dei senatori statunitensi al CEO di Facebook, Mark Zuckenberg. 

In una lettera indirizzata ai senatori Christopher A Coons e Josh Hawley, ottenuta da The Hill, il vice responsabile della privacy di Facebook Rob Sherman descrive in dettaglio come la società sia in grado di tracciare la posizione dei propri clienti sebbene la funzione sia disattivata.

La geolocalizzazione consente a Facebook di pubblicare annunci pubblicitari nei feed delle notizie, oltre ad annunci su prodotti precedentemente cercati, o di offrire alcuni servizi come le previsioni meteorologiche. Tramite la funzione “Amici nelle vicinanze”, Facebook è persino in grado di rilevare la posizione di altri utenti presenti nella nostra lista “amici”, qualora questi siano nelle vicinanze.

La società descrive in dettaglio le tre modalità con le quali può accedere a tali dati, ovvero nel caso in cui un utente abiliti i servizi di localizzazione volontariamente, qualora apra l’app e tagghi post e immagini o tramite l’indirizzo IP associato al dispositivo. Gli ultimi due metodi forniscono solo una stima "approssimativa" della posizione degli iscritti.

Secondo quanto dichiarato da Facebook: “Sebbene la funzione di geolocalizzazione sia disattivata, possiamo comunque risalire alla posizione degli utenti in base alle informazioni che questi ultimi postano sui loro profili”.

L’azienda può contare su un team di ingegneri per gestire ed elaborare i dati relativi alla posizione dei loro iscritti attraverso delle API (Application Programming Interface) interne.

"Un’importante funzione delle API interne è quella di elaborare informazioni relative alla localizzazione, ad un livello adeguato per fornire i nostri servizi", ha aggiunto la società.

Facebook ha dichiarato che se la suddetta funzione venisse disabilitata, otterrebbe solo informazioni approssimative sulla posizione dei propri utenti, limitate ai codici di città/CAP o ricavata dagli indirizzi IP. D'altro canto, se la funzione è disattivata, si tratta pur sempre di una violazione della privacy.

Naturalmente, Facebook è stata criticata per questo business costruito sulle informazioni personali degli utenti; se si esclude la disattivazione del servizio di localizzazione, attualmente non esiste alcun modo per impedire all’azienda di ottenere informazioni sulla posizione dei suoi iscritti.

Dunque, gli utenti devono fare attenzione a quali dati pubblicano sul social network se non vogliono rinunciare alla propria privacy a beneficio di Facebook.