Non c'è niente da fare: Windows 11 continua a essere impopolare
Dopo due anni di vita, Windows 11 è ancora meno utilizzato rispetto a Windows 10
A più di due anni dal lancio Windows 11 continua a essere uno dei sistemi operativi meno amati di casa Microsoft. Infatti, stando alle ultime statistiche di settore, l'ultimo OS dell'azienda sta facendo molta fatica a convincere nuovi utenti ad effettuare l'aggiornamento da Windows 10.
I dati riportati da TechSpot e pubblicati dalla società StatCounter, una delle principali aziende che tiene sotto controllo le versioni di Windows e i relativi livelli di adozione, parlano chiaro. A oggi, Windows 11 detiene una quota di mercato del 23,6%.
Sono numeri piuttosto risicati se consideriamo che il sistema operativo è in circolazione da più di due anni. A peggiorare la situazione c'è un altro dato che indica un aumento quasi impercettibile nella diffusione del sistema operativo rispetto ad aprile 2023, quando era al 23,1%.
In altre parole, negli ultimi cinque mesi Windows 11 è riuscito a guadagnare solo lo 0,5%, un risultato a dir poco deludente. Mezzo punto percentuale in quasi metà anno...
Windows 10 detiene ancora una quota di mercato del 71,6% nel segmento desktop, mentre Windows 7 è sceso drasticamente al 3,3%.
Analisi: Perché gli utenti non passano a Windows 11?
Nei suoi primi due anni di vita, Windows 10 è riuscito a raggiungere una quota del 36,6%, molto più di quanto sira riuscito a fare Windows 11 nello stesso arco di tempo. In soli due anni e mezzo di vita, Windows 10 ha superato abbondantemente Windows 7, impresa impensabile per Windows 11 se si guarda ai dati odierni.
Perché Windows 11 è così in difficoltà rispetto al suo predecessore? Uno dei motivi principali potrebbe consistere nel fatto che per passare al nuovo OS Microsoft è necessario rispettare dei requisiti hardware che tagliano fuori buona parte dell'utenza domestica.
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I nuovi requisiti di sistema per Windows 11, in particolare il TPM (sicurezza) e l'esclusione delle vecchie generazioni di processori, hanno fatto sì che molti possessori di PC un po' datati non potessero effettuare l'aggiornamento nemmeno volendo. Per farlo, molti hanno dovuto modificare o aggiornare l'hardware, cosa che tantissime persone non sono disposte a fare per avere accesso a un sistema operativo che non è poi così diverso da Windows 10 nella sua essenza.
Questo è un altro problema importante. Certo, Windows 11 ha tante novità interessanti ma in fondo in fondo non è poi tanto diverso da Windows 10. In molti si saranno chiesti: ma chi me lo fa fare?
Se escludiamo i videogiocatori che con Windows 11 ottengono alcuni vantaggi interessanti, ci sono pochi motivi validi per effettuare l'aggiornamento se si usa il PC per attività quotidiane come lo streaming o la navigazione. Se si guarda alle statistiche di Steam, Windows 11 detiene una quota di mercato del 37,4%, cifra molto più alta di quella che StatCounter osserva con gli utenti generici.
Per assurdo, questa sarebbe una percentuale soddisfacente se si riferisse alle statistiche globali.
Tra gli altri motivi per cui la gente potrebbe rinunciare a Windows 11 ci sono le pubblicità che si insinuano sempre più nel sistema operativo, i problemi di privacy e alcune strane decisioni di progettazione dell'interfaccia e un flusso costante di segnalazioni di bug e di problemi stranamente persistenti, come la lentezza delle unità SSD.
In ogni caso, sembra che la diffusione di Windows 11 richiederà ancora un po' di tempo e forse l'unico fattore che accelererà davvero il processo sarà la fine del supporto per Windows 10. (Tale scadenza è prevista per ottobre 2025, tra due anni).
Fonte: PC Gamer
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.