Samsung mostra i suoi occhiali XR: la nuova demo con Gemini potrebbe rivoluzionare gli smart glasses
Un prototipo dal design sobrio, con schermo integrato e assistente AI: il futuro degli occhiali intelligenti si avvicina.

Dopo mesi di voci e anticipazioni, Google ha finalmente mostrato dal vivo il prototipo dei suoi occhiali smart Android XR, durante il keynote di apertura del Google I/O. Il dispositivo, ancora in fase embrionale, è stato protagonista di una demo in tempo reale con traduzione automatica, accolta positivamente dal pubblico, nonostante qualche piccolo intoppo tecnico.
Subito dopo la presentazione, è stato possibile provare il prototipo realizzato da Samsung, lo stesso mostrato sul palco. Si tratta di un design molto simile a un normale paio di occhiali neri, con stanghette leggermente più spesse su un lato, ma senza elementi visivamente invasivi che ne rivelino le funzionalità tecnologiche.
Diversamente dai modelli più eccentrici come gli Spectacles di Snapchat o le proposte di Gentle Monster, il prototipo di Google e Samsung adotta un’estetica discreta, più simile ai Meta Ray-Ban, con una struttura solida ma sobria.
La sessione di prova è stata piuttosto breve, circa cinque minuti, ma sufficiente a offrire un’anteprima promettente del potenziale di questo nuovo dispositivo nel panorama della realtà estesa (XR).
La tecnologia integrata in questi occhiali smart Android XR è in gran parte invisibile all’esterno. Il display è infatti incorporato direttamente nella lente: quando attivo, appare come una piccola finestra nel campo visivo dell’utente. All’accensione, l’ora e il meteo compaiono discretamente nella parte superiore della visuale.
Premendo un tasto situato sulla stanghetta destra, è possibile scattare una foto, che appare per un istante ingrandita in modo semi-trasparente nel campo visivo. È un sistema più coinvolgente rispetto ai Meta Ray-Ban, che sono privi di schermo.
Durante il keynote, Google ha spiegato che lo schermo può essere usato anche per messaggi, chiamate e traduzioni, anche se queste funzioni non erano accessibili nella demo. Tuttavia, un rappresentante Google ha mostrato come apparirebbe la navigazione, e questo ha evidenziato il vero potenziale del dispositivo.
Ricevi approfondimenti quotidiani, ispirazione e offerte nella tua casella di posta
Iscriviti per ricevere ultime notizie, recensioni, opinioni, offerte tecnologiche e altro ancora.
Il grande vantaggio? La navigazione non ostacola la vista. Le indicazioni, come "svoltare tra 500 o 50 piedi", compaiono nella parte alta del campo visivo, permettendo di guardare sempre avanti senza dover distogliere lo sguardo verso il telefono o l’orologio.
Per avere una visuale più completa del percorso, basta guardare leggermente verso il basso, dove appare una mini mappa interattiva che segue il movimento della testa. In un contesto urbano come New York, questo significa poter camminare normalmente, tenendo d’occhio le indicazioni in tempo reale e controllando il percorso completo solo quando è sicuro farlo.
Un sistema davvero intelligente e non invasivo, che dimostra quanto il display integrato negli occhiali possa diventare un valore aggiunto concreto.
Gemini integrato negli occhiali smart cambia davvero tutto
Lo schermo proiettato ha una qualità più che adeguata, anche se non è chiaro come si comporti sotto la luce diretta del sole, visto che il test è stato effettuato in una piccola stanza allestita da Google. È importante ricordare che si tratta ancora di un prototipo – Google ha già diverse aziende coinvolte nella produzione, ma non c’è ancora una finestra temporale precisa per il lancio. Gli sviluppatori potranno iniziare a realizzare app e testare il sistema entro la fine dell’anno.
Nel corso di quest’anno, arriverà il visore Project Moohan, anch’esso basato su Android XR. Samsung si occuperà di spedire la versione finale, ancora da svelare, e questa potrebbe favorire il supporto da parte di sviluppatori terzi e consentire a Google di ottenere feedback più concreti sulla piattaforma.
Gemini, l’assistente IA di Google, mi ha davvero colpito sul visore Project Moohan ed è stato altrettanto convincente sugli occhiali Android XR. Gli ho chiesto il meteo e mi ha fornito un report audio per i giorni successivi, ha analizzato la replica di un quadro e persino guardato un libro, raccontandomi le recensioni e dove avrei potuto acquistarlo.
Avere Gemini direttamente nel mio campo visivo è ciò che mi entusiasma di più per il futuro di questa categoria – sono le risposte vocali, l’integrazione con l’ecosistema Google, e il modo in cui dialoga con lo schermo integrato. Resta da vedere come sarà il design finale del modello Samsung, ma probabilmente sarà affiancato da diversi altri occhiali smart basati su Android XR, come quelli di Warby Parker, X-Real e Gentle Monster, tra gli altri.
Ho usato per molto tempo i Meta Ray-Ban e li ho apprezzati per foto particolari o per registrare video POV mentre passeggiavo con il mio cane Rosie o salivo su un’attrazione a Disney. Allo stesso modo, ho adorato la prima versione delle Snapchat Spectacles, ma con il tempo hanno perso fascino. Entrambi quei modelli offrivano solo un numero limitato di funzioni – le Spectacles in particolare erano estremamente basilari – mentre Android XR, anche in una demo di soli cinque minuti, è parso nettamente più avanzato.
Anche se il design del prototipo Samsung non mi ha conquistato, ripongo grandi speranze in quelli firmati Warby Parker. Vedere quanto siano potenti le funzioni di Gemini in una montatura così compatta e quanto uno schermo possa essere utile senza risultare invasivo, mi entusiasma. Ho la sensazione che non tutti gli occhiali Android XR piaceranno a tutti, ma con abbastanza alternative, uno di questi troverà il giusto equilibrio tra forma e funzione.
Gemini integrato negli occhiali non sembra il futuro – sembra il presente. E guardando questa nuova proposta, non vedo l’ora di scoprire cosa farà Meta con i suoi prossimi modelli e come si muoverà Apple, che da tempo è al centro di voci su un possibile ingresso nel mercato degli occhiali smart.
Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.