TikTok di nuovo a rischio ban negli USA: il tempo stringe

TikTok Ban
(Immagine:: Getty Images)

Ricordate quando TikTok è sparito dagli store americani? È successo di recente: per circa 12 ore, il 19 gennaio, l’app è stata rimossa, lasciando oltre 175 milioni di utenti statunitensi senza accesso. Solo un ordine esecutivo firmato dal presidente ha posticipato la scadenza del divieto di 75 giorni. Secondo la Casa Bianca, entro quel termine dovrebbe essere completata la vendita della piattaforma a un’azienda americana.

Ma a oggi, nonostante l’interesse di diversi potenziali acquirenti, nessuna società statunitense – e tantomeno il governo – ha acquistato una parte di TikTok o della sua casa madre, ByteDance.

Nel corso di questo processo, ByteDance, con sede in Cina, non ha mai commentato ufficialmente la possibilità di una cessione. La leadership statunitense della piattaforma, incluso il CEO Shou Zi Chew, ha elogiato pubblicamente l’intervento del presidente Trump, ma da allora ha mantenuto il silenzio.

Nel frattempo, TikTok ha speso milioni in pubblicità e spot TV per difendere la sua presenza negli Stati Uniti, sottolineando il proprio impatto positivo sulle persone e sulle imprese locali. L’azienda sostiene di avere circa 7,5 milioni di attività commerciali attive sulla piattaforma e, secondo un recente report, queste avrebbero generato 15 miliardi di dollari di ricavi solo nel 2023.

Nessuno può negare quanto TikTok abbia influenzato la cultura americana, soprattutto durante il periodo della pandemia. Ma da gennaio a oggi, il contesto è cambiato: l’attenzione pubblica potrebbe essersi spostata verso altri temi, considerando anche che il secondo mandato del presidente Trump è entrato nel vivo con decine di ordini esecutivi che riguardano molti aspetti della vita quotidiana, tecnologia inclusa (come dimostra il recente provvedimento sull’intelligenza artificiale).

Eppure, il destino di TikTok resta incerto. Cosa succederà se non ci sarà un nuovo rinvio? Abbiamo contattato la Casa Bianca, Apple, Google e TikTok per cercare di capirlo. Al momento, solo Google ha risposto, ma senza fornire dettagli concreti.

Anche se non ci sono segnali ufficiali di avanzamenti nelle trattative, sappiamo che diversi gruppi sono ancora interessati all’acquisizione, tra cui:

Tra i possibili acquirenti, il nome più forte al momento è Oracle, che già gestisce i dati degli utenti statunitensi di TikTok. Questo ruolo operativo la mette in una posizione privilegiata per un’eventuale acquisizione.

Un’altra ipotesi ventilata riguarda un possibile coinvolgimento diretto della Casa Bianca, che potrebbe ottenere una quota nella versione americana dell’azienda. Tuttavia, questa opzione solleva non pochi dubbi legali: un presidente in carica che partecipa alla gestione di un'attività privata o extra-governativa creerebbe infatti un delicato conflitto d’interessi.

Tra i pretendenti più inaspettati c’è anche Perplexity AI, una società emergente nel campo della ricerca basata sull’intelligenza artificiale. In un lungo post pubblicato sul proprio blog, l’azienda ha lanciato una proposta ambiziosa per “ricostruire TikTok in America”, presentandosi come una valida alternativa ai colossi più tradizionali.

Nel frattempo, sia ByteDance che la Casa Bianca continuano a non rilasciare commenti ufficiali sullo stato delle trattative o su eventuali progressi concreti. Tuttavia, diversi senatori statunitensi stanno esercitando pressioni affinché il governo conceda una nuova proroga, spostando la scadenza del divieto a ottobre di quest’anno.

La Casa Bianca, da parte sua, ha dichiarato questa settimana che l’accordo sarà finalizzato prima del 5 aprile, ma non ha fornito ulteriori dettagli, se non ribadire che ci sono “molti potenziali acquirenti” e un “interesse enorme”.

Il prossimo passo?

TikTok ban

(Image credit: Future)

Se entro la scadenza non si arriverà a un accordo, TikTok potrebbe affrontare un nuovo divieto negli Stati Uniti. Questo non riguarderebbe solo l’app principale, ma anche tutte le altre app americane di ByteDance, tra cui Lemon8 e il popolarissimo editor video CapCut.

Apple e Google hanno già rimosso queste app in passato e, anche dopo l’estensione concessa dal presidente, sono rimaste indisponibili sugli store per settimane. Apple non ha risposto alle richieste di commento, mentre Google – come già accennato – ha dichiarato di non avere aggiornamenti da condividere.

Ad oggi, la situazione è la seguente: si parla molto di una possibile vendita, coinvolgendo grandi nomi del business e investitori americani, ma non c’è nulla di concreto. Nessuna trattativa trapelata, nessuna indiscrezione su un accordo vicino. Solo promesse del presidente Trump e un silenzio quasi totale da parte di TikTok e ByteDance.

Alla fine, tutto si riduce a questo: non si può comprare qualcosa che non è in vendita. ByteDance, infatti, non ha mai dichiarato pubblicamente di voler cedere TikTok, e la filiale statunitense della piattaforma – pur avendo accolto positivamente l’estensione del termine – potrebbe non avere alcun potere decisionale senza l’ok della casa madre. TikTok, in altre parole, potrebbe trovarsi senza alternative.

Con soli cinque giorni rimasti prima della scadenza fissata dal governo, tutto può ancora succedere. Ma realisticamente, è passato quasi un anno da quando l’ex presidente Joe Biden ha firmato la legge che ha dato il via al conto alla rovescia per il ban.

E da allora, nulla di concreto è cambiato. E il tempo sta per scadere.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.