Google vuole scrivere le vostre email al posto vostro: l’IA arriva in inbox

Google Gemini Memory
(Immagine:: Google)

Ci sono poche esperienze moderne più demoralizzanti di svegliarsi, afferrare il telefono per spegnere la sveglia e ritrovarsi sepolti da decine di notifiche e email. Solo capire quali richiedono risposta e con quale urgenza può portarvi via un’intera giornata. Secondo Demis Hassabis, CEO di Google DeepMind, l’IA dovrebbe occuparsi proprio di questo, e il suo team ha un piano: integrare un vero e proprio segretario virtuale nella casella di posta elettronica.

L’email è una meraviglia con una maledizione: comunicazione istantanea a livello globale, ma con spam, urgenze notturne e il temibile "rispondi a tutti" premuto per sbaglio. Hassabis crede che l’IA possa riportare alla luce i vantaggi originari dell’email, occupandosi delle “faccende noiose” e suggerendo risposte al posto nostro, così da ridurre l’ansia da casella piena.

Parlando al SXSW di Londra, Hassabis ha dichiarato che pagherebbe volentieri pur di liberarsi dal peso della gestione della posta elettronica. Non si tratta di un sogno lontano: DeepMind sta già lavorando a un sistema capace di gestire in autonomia la posta in arrivo, filtrando i messaggi rilevanti e scrivendo bozze di risposta coerenti con il nostro stile. L’email indesiderata, insomma, non vi troverà… almeno finché l’IA non avrà elaborato una risposta da sottoporvi.

Dal punto di vista del marketing, è una mossa brillante: anche chi è scettico verso l’intelligenza artificiale potrebbe ricredersi, se questa tecnologia riuscisse a liberare almeno un paio d’ore a settimana per fare qualcosa di realmente utile. O, magari, per passare più tempo con la propria famiglia.

email scritte dall'IA

Demis Hassabis immagina un futuro in cui ognuno potrà contare su un assistente IA universale, proattivo e sufficientemente intelligente da agire in autonomia per conto nostro. Non sarà più necessario spiegargli continuamente cosa fare o quali siano le nostre priorità: basterà una singola descrizione generale del nostro approccio alle email e l’IA imparerà osservandoci. Capirà da sola quali messaggi ignoriamo volontariamente, quali ci mettono in difficoltà e come rispondiamo abitualmente.

Un assistente di questo livello, spiega Hassabis, ci restituirebbe tempo e attenzione, proteggendoci dagli algoritmi che oggi competono per distrarci. “Possiamo usare l’IA al servizio dell’individuo”, ha dichiarato durante il suo intervento.

È questa la visione a lungo termine. Nel breve, però, si comincerà da strumenti capaci di distinguere tra un’email da eliminare all’istante e una che merita un cortese “Grazie per il promemoria, ti faccio sapere a breve.” Per molti, sarebbe già un sogno raggiungere l’inbox zero senza impazzire. E ora, pare, quel sogno si sta finalmente avvicinando.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.