Google Gemini porta Deep Research su iPhone, ma solo per utenti abbonati

Google Gemini AI
(Immagine:: Google)

Gli utenti iPhone che apprezzano l’assistente Gemini AI di Google ora hanno un nuovo strumento per sintetizzare informazioni dal web. La funzione Deep Research è stata aggiunta ai dispositivi iOS, ma solo per chi ha un abbonamento a Gemini Advanced. Dopo il debutto sul portale web di Gemini a dicembre, questa tecnologia è arrivata su Android all’inizio del mese e ora sbarca anche su iPhone.

Deep Research è uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che non si limita a raccogliere link, ma legge direttamente i contenuti e li organizza in un formato utile. È la prima funzione "agentica" di Gemini, il che significa che l’AI non si limita a rispondere a domande, ma gestisce interi progetti di ricerca in autonomia.

Chi ha l’app Gemini installata su iPhone e un abbonamento Advanced può attivare Deep Research selezionandolo dall’elenco dei modelli. Basta scegliere "1.5 Pro con Deep Research" accanto al più recente modello sperimentale "2.0 Flash". A quel punto, si può porre una domanda complessa e articolata, e Gemini risponderà con un piano dettagliato su come intende procedere. L’utente può modificare il metodo, eliminando o affinando parti dell’analisi, e avviare la ricerca con un semplice tocco. Da quel momento, l’AI esplora fonti, effettua più ricerche e perfeziona i risultati in tempo reale.

Non si ottiene una risposta immediata: il processo può richiedere dai cinque ai dieci minuti, o anche di più se l’argomento è particolarmente complesso. Tuttavia, non è necessario seguire tutto il processo, perché Gemini invia una notifica quando l’analisi è completata. I risultati possono poi essere consultati nella cronologia della chat, presentati sotto forma di report strutturato, con sezioni chiare, tabelle se necessarie e un elenco completo delle fonti. Per chi desidera un documento più formale, il tutto può essere esportato direttamente su Google Docs.

Google, però, non permette un uso illimitato di questa funzione. Esiste un tetto giornaliero di ricerche, e l’app segnala quanti ne restano a disposizione, per evitare che tutto il carico di lavoro venga scaricato sull’AI. Al momento, Deep Research è basato su Gemini 1.5 Pro, ma Google ha lasciato intendere che in futuro sarà integrato nel più avanzato 2.0 Pro, una volta che il modello avrà superato la fase sperimentale.

Il lancio di Deep Research su iPhone non è solo una questione di accessibilità. L’arrivo su iOS dimostra quanto Google stia puntando su Gemini per rispondere a diverse esigenze legate alla produttività. A differenza di una semplice risposta da chatbot, spesso paragonabile a un autocomplete avanzato, Deep Research cerca di riprodurre il metodo di lavoro di un ricercatore umano, scomponendo un argomento, analizzando le informazioni e restituendo un risultato strutturato.

Questa mossa è anche una risposta diretta alla competizione tra le aziende che stanno sviluppando assistenti AI sempre più sofisticati. OpenAI ha una funzione simile che porta lo stesso nome, Deep Research, e sia Meta che Apple stanno lavorando su soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Google sta chiaramente puntando su strumenti come questo per rendere Gemini un elemento indispensabile.

Deep Research è solo uno dei tanti strumenti AI che Google sta sviluppando, ma il suo impatto potrebbe essere significativo. Per chi si sente sopraffatto dalla quantità di informazioni online, questa funzione rappresenta una soluzione efficace. Non stravolgerà il modo in cui si cercano informazioni sul web, ma potrebbe rendere Gemini il punto di riferimento per la ricerca digitale del futuro.

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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.