ChatGPT elabora 2,5 miliardi di prompt al giorno, cosa sta succedendo?

ChatGPT next to a Google logo.
(Immagine:: Shutterstock/Ascannio)

Se utilizzate ChatGPT ogni giorno, non siete certo i soli. Secondo quanto riportato da Axios, gli utenti inviano ormai oltre 2,5 miliardi di prompt giornalieri al chatbot, confermandone la popolarità in continua crescita negli ultimi anni. Di questi, circa 330 milioni provengono dagli Stati Uniti.

Non è chiaro se ChatGPT stia effettivamente consultando il web in tempo reale per rispondere, oppure se si affidi esclusivamente ai dati su cui è stato addestrato. Tuttavia, queste cifre rappresentano un potenziale campanello d’allarme per Google, poiché sempre più persone stanno preferendo gli strumenti basati sull’IA rispetto ai motori di ricerca tradizionali.

Google, dal canto suo, non comunica il numero di ricerche giornaliere, ma la casa madre Alphabet ha recentemente dichiarato che il motore gestisce circa cinque trilioni di query all’anno. Questo equivale a circa 14 miliardi di ricerche al giorno – una cifra ancora nettamente superiore, ma non più così irraggiungibile.

Two phones next to eachother, one with ChatGPT open and one with Google

(Image credit: Shutterstock / Tada Images)

Ancora più impressionante del numero di prompt che ChatGPT riceve ogni giorno è la velocità con cui è cresciuto. A dicembre 2024, il CEO di OpenAI Sam Altman aveva dichiarato che la piattaforma gestiva circa un miliardo di prompt al giorno. Oggi, quel numero è più che raddoppiato in soli otto mesi.

Resta però un’interrogativo chiave: il modello attuale di ChatGPT è sostenibile dal punto di vista economico? Secondo Axios, la stragrande maggioranza dei 500 milioni di utenti attivi a settimana utilizza la versione gratuita del servizio, il che significa che OpenAI genera entrate solo da una piccola fetta della propria base utenti.

Inoltre, secondo alcune fonti, persino la versione a pagamento di ChatGPT faticherebbe a generare profitti, rendendo incerta la solidità finanziaria del progetto a lungo termine nella sua forma attuale.

Nonostante questo, è evidente che OpenAI ha vissuto un’espansione straordinariamente rapida nell’ultimo anno, come dimostrano i dati sui prompt giornalieri. Con Google sempre più sotto pressione, il mondo dei motori di ricerca potrebbe essere sul punto di cambiare radicalmente.

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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.