Letture consigliate

ChatGPT, arriva il tasto che tutti volevano

ChatGPT PDF download
(Immagine:: OpenAI)

Dopo molte prove con la funzione Deep Research di ChatGPT (qui trovate altre valide alternative), è chiaro che si tratta di uno strumento potente e versatile. Tuttavia, è sempre mancata una funzionalità chiave: la possibilità di esportare i report come PDF formattati, senza dover ricorrere a link condivisi o screenshot. Ora questa opzione è finalmente disponibile.

Il funzionamento è semplice: basta creare un nuovo report con Deep Research, oppure aprirne uno già salvato, e cliccare sull’icona di condivisione in alto. Accanto al pulsante “Condividi link” comparirà ora l’opzione “Scarica come PDF”. Con un solo clic, il documento verrà scaricato in formato PDF, completo di citazioni e formattazione professionale.

La funzione non è ancora accessibile a tutti: è riservata agli utenti con abbonamento ChatGPT Plus, Team o Pro. Gli utenti Enterprise ed Education dovranno attendere ancora un po’, ma OpenAI ha già confermato che l’opzione arriverà anche per loro. Una scelta sensata, considerando che studenti e professionisti sono tra coloro che potrebbero trarre più vantaggio da questa funzione.

Deep PDF

Con i PDF scaricabili, finalmente è possibile fare tutto ciò che ci si aspetta da una ricerca: archiviarla, condividerla con un team, inviarla via email o, perché no, usarla per vincere una scommessa. È solo un pulsante, certo, ma è anche la soluzione a una delle mancanze più frustranti di ChatGPT.

Ora che i report di Deep Research possono essere esportati, diventano veri e propri contenuti portabili. Possono essere letti, archiviati, rielaborati. È possibile, ad esempio, caricarli in altri strumenti IA. In un test, il file PDF esportato è stato caricato su NotebookLM di Google, dove è stato sintetizzato, trasformato in flashcard e arricchito con letture suggerite. Lo stesso PDF, caricato in uno strumento per podcast, ha generato uno script per un episodio audio. In pratica, ChatGPT è diventato un punto di partenza per creare contenuti multi-formato.

Ed è questo il vero valore. Man mano che l’ecosistema IA si espande, serve interoperabilità. OpenAI non deve diventare “l’app che fa tutto”, ma deve permettere agli utenti di trasportare facilmente i risultati da un servizio all’altro. Il PDF è una soluzione semplice e immediata, ma è proprio quella semplicità a renderla potente: trasforma Deep Research in qualcosa che “ha gambe”, che può viaggiare da una piattaforma all’altra, evitando di dover tenere 14 tab aperti per consultare una ricerca ben strutturata sulla storia dei distributori automatici giapponesi.

Naturalmente, ci sono ancora limiti. Ad esempio, l’opzione “Scarica come PDF” non si trova nel menu di condivisione principale della chat: è nascosta dietro un secondo pulsante, dettaglio poco coerente con l’obiettivo di rendere tutto più chiaro e immediato. Ma tra “nascosto ma funzionante” e “completamente assente”, la scelta è facile.

Soprattutto, questo aggiornamento è il segnale che OpenAI ascolta. Magari con tempi lunghi. Magari senza troppo intuito. Ma abbastanza da recepire una richiesta evidente (o gridata su Reddit) e realizzarla. In un panorama in cui molti aggiornamenti sembrano gare tra modelli IA a chi riassume meglio Aristotele, è rinfrescante vedere una funzione che risolve un problema concreto.

TOPICS

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.