Perché puoi fidarti di TechRadar
Interfaccia
Il Sony Xperia 1 monta Android 9 in versione stock, il che è fantastico per chi vuole il sistema operativo “come Google l’ha fatto”, e a maggior ragione per chi detesta le interfacce dei produttori cinesi.
C’è l’app drawer per ospitare tutte le app installate, ma in fase di installazione vengono tutte aggiunte anche all’homepage. Le icone sono piccole, rotonde e ben definite. Lo schermo allungato offre molto spazio, quindi si possono vedere più app in una sola pagina - il che è molto comodo.
In generale la UI è fluida e reattiva, senza rallentamenti nemmeno con molte app aperte allo stesso tempo. È uno dei vantaggi che si ottengono usando un processore top di gamma come lo Snapdragon 855.
Su altri aspetti invece c’è qualche problema, come il sensore di impronte digitali montati lungo il lato, che non ha sempre funzionato bene. Nel nostro caso, lo sblocco ha funzionato bene nel 40% dei casi. Muovere un po’ il dito sul sensore stesso aiuta, quasi sempre, a evitare che il telefono si blocchi e chieda il PIN.
Abbiamo rinunciato presto al sensore di impronte digitali perché non si è rivelato abbastanza affidabile, quindi di fatto a questo smartphone manca una soluzione tecnologica presente su praticamente tutti gli smartphone in commercio.
Film, musica e videogiochi
L’Xperia 1 è proposto prima di tutto come lo smartphone ideale per guardarsi un film, e di certo sarebbe grave se questo smartphone non mantenesse tale impegno. Fortunatamente la promessa è mantenuta, ed effettivamente questo smartphone è fantastico per guardarsi un film, basta che non lo facciate all’esterno con un forte sole. Tra la Vibrazione Dinamica, che fa vibrare il telefono per intensificare l’audio, e la Creator Mode, che regola i colori per replicare quelli originali del film, e il formato 21:9, ci si avvicina davvero molto all’ideale di esperienza cinematografica in piccolo.
Con contenuti in formati diversi, come gli Originali Netflix, le serie TV o altri prodotti che non sono in 21:9, ci sono le inevitabili strisce nere a destra e a sinistra.
Sony ha anche stretto accordi con alcuni popolari sviluppatori di videogiochi, che hanno creato versioni in 21:9 delle loro creazioni. La lista include giochi come Fortnite, Asphalt 9: Legends e Arena of Valor, che sono preinstallati. E ne abbiamo trovati altri, come Crazy Taxi Classic e Rayman Adventures, che funzionano alla perfezione.
Lo spazio extra di questo schermo significa poter usare i controlli touch senza interferire o coprire l’area di gioco. Il formato dello schermo, il potente processore Snapdragon 855 e l’audio dinamico si combinano insieme, e fanno del Sony Xperia 1 un fantastico smartphone per giocare.
L’ascolto della musica con l’altoparlante integrato è più che discreto. La qualità audio è ok, anche ad alti volumi, nonostante per quest’attività sia disponibile solo l’altoparlante inferiore. Quello superiore funziona solo con film e videogiochi.
Prestazioni e benchmark
Dal Sony Xperia 1 ci aspettavamo prestazioni ai massimi livelli, visto che è proposto come uno smartphone per giocare, girare video in 4K e giocare molto. Avevamo grandi aspettative dunque, ma ciò nonostante siamo rimasti impressionati dagli 11.192 punti che ha ottenuto su Geekbench, nel test multicore. È un risultato molto vicino ai migliori, superato solo dagli iPhone di ultima generazione.
Il punteggio è dovuto in buona parte al processore Snapdragon 855, che troviamo in molti top di gamma del 2019, che rende possibile giocare per lunghi periodi. Grazie all’app Cinema Pro, inoltre, si può registrare in 4K molto a lungo.
Current page: Software, prestazioni, benchmark
Pagina precedente Autonomia e fotocamera Pagina successiva Verdetto e concorrenzaTom Bedford was deputy phones editor on TechRadar until late 2022, having worked his way up from staff writer. Though he specialized in phones and tablets, he also took on other tech like electric scooters, smartwatches, fitness, mobile gaming and more. He is based in London, UK and now works for the entertainment site What To Watch.
He graduated in American Literature and Creative Writing from the University of East Anglia. Prior to working on TechRadar, he freelanced in tech, gaming and entertainment, and also spent many years working as a mixologist.