Recensione Samsung Galaxy S10

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 Fotocamera 

Samsung ha voluto affrontare la fotografia sotto ogni aspetto e per questo il Galaxy S10 ha una tripla fotocamera composta da ottica standard da 12 MP, teleobiettivo da 12 MP e grandangolo da 16 MP. 

Il Samsung Galaxy S10+ ha la stessa dotazione fotografica, almeno posteriormente. Ecco alcuni degli scatti che abbiamo fatto durante il periodo di prova: 

Abbiamo esaminato da vicino la fotocamera del Samsung Galaxy S10 e come le fotografie che scatta si confrontano con un leader come il Pixel 3, e abbiamo cercato di determinare quanto sono valide le foto scattate con il grandangolo. La nostra conclusione? Samsung è vicina al top, ma il software di elaborazione Google resta ancora l’uomo da battere. 

La fotocamera principale del Galaxy S10 genera colori di grande impatto, pronti per Instagram, e immagini che a prima vista sembrano migliori di quelle ottenute con un iPhone, nella maggior parte dei casi.  È tra i migliori smartphone in circolazione, per qualità fotografica. La funzione HDR, però, qualche volta può sbagliare con sfondi molto illuminati, di giorno. E quando c’è poca luce, l’algoritmo per ridurre il rumore tende a levigare eccessivamente le immagini, con un effetto finale che è quasi come se ci fosse il filtro bellezza attivo. 

La buona notizia è che la fotocamera del Galaxy S10 è più versatile e divertente, per alcuni aspetti. Ad esempio, il grandangolo ha una copertura pari a 123 gradi e permette di scattare in situazioni “difficili” senza dover arretrare di un passo - una cosa impossibile con un Pixel 3. 

Samsung Galaxy S10

Image Credit: TechRadar

Le foto fatte con il grandangolo non sono sempre nitide (questa lente non ha OIS, mentre ce l’hanno le altre due) e bisognerà fare attenzione a effetti fisheye indesiderati ai bordi dell’immagine. Le persone che si dovessero trovare all’esterno dell’inquadratura potrebbero trovarsi con un’involontaria “faccia grassa”. Ma quando funziona, allora sarete contenti di avere questa opzione. Basterà riunire tutti in centro e fare in modo che ai bordi ci siano solo gli ambienti. Le fotografie grandangolari funzionano molto bene anche per i panorami, quando non ci sono persone. 

Una cosa che abbiamo trovato molto utile è la funzione Live Focus. Nello specifico, il filtro Color Point permette di andare oltre il semplice bokeh e di trasformare lo sfondo in B/N, mantenendo il soggetto a colori. La fotocamera non sempre lavora correttamente, ma continuate a scattare e si regolerà automaticamente per separare soggetto principale e sfondo nel migliore dei modi. 

Image credit: TechRadar

Image credit: TechRadar

Frontalmente abbiamo una singola fotocamera da 10 MP, mentre sul Galaxy S10+ ce n’è anche una seconda da 8 MP, che permette di avere maggiore profondità nei ritratti. Nei nostri test abbiamo notato poche differenze. La fotocamera frontale del Galaxy S10 si affida molto al software per creare la sfumatura intorno ai capelli, e in questi casi la doppia fotocamera del Galaxy S10+ fa un lavoro migliore. 

Il riconoscimento automatico delle scene ha 10 nuove categorie. Ora l’AI di Samsung può distinguere un gatto da un cane, per regolare finemente parametri come il bilanciamento del bianco. I Suggerimenti sono una nuova funzione che si affida al processore neurale per affinare al massimo tutti i parametri di scatto, o per inquadrare il soggetto alla perfezione. 

Passando ai video, il software è stato migliorato e ora include la stabilizzazione. Secondo Samsung questa funzione permette di ottenere video 4K fluidi quanto quelli di una Action Cam. Ci abbiamo provato con una GoPro Hero7 Black. 

È anche possibile registrare video con HDR10+, che è un miglioramento significativo rispetto al Galaxy S9 (che non aveva nemmeno l’HDR, mentre lo avevano alcuni modelli Sony). Questa novità offre un maggiore contrasto, ma usandola si disattiva il codec HEVC, che permette di avere file più piccoli. Ha funzionato bene nel nostro caso, ma preparatevi ad avere file video più grandi e magari qualche difetto, visto che si tratta di una funzione sperimentale. 

Matt Swider