Recensione Cooler Master MM711

LED con i buchi

(Image: © Luca Olivato)

Verdetto

Il Cooler Master MM711 è un mouse fantastico, dotato di un peso piuma e di un’ottima solidità costruttiva. Per soli 50 euro è difficile trovare di meglio.

Pro

  • +

    Leggerissimo

  • +

    Ottima qualità costruttiva

  • +

    Prezzo abbordabile

  • +

    Eccellente ergonomia

Contro

  • -

    I fori possono creare dei problemi nella pulizia

  • -

    Ideale solo per la “claw grip”

  • -

    La suite Portal non gestisce tutti i dispositivi Cooler Master

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Anche nell’ambito dei mouse gaming sta prendendo piede la filosofia del “less is more”. Da qualche mese a questa parte hanno iniziato a comparire dei dispositivi che fanno della leggerezza il loro punto di forza e tra questi il Cooler Master MM710 si è rivelato essere uno dei best seller grazie ad un peso piuma (con 53 grammi è uno dei più leggeri sul mercato) ma con un difetto: per alcuni giocatori l’assenza dell’illuminazione LED RGB rappresentava una rinuncia troppo grande da poter accettare.

Pensando a questa specifica nicchia di mercato, il produttore con sede a Taipei ha realizzato l’MM711, esteticamente identico al fratello minore ma dotato di retroilluminazione, la cui presenza però comporta un dazio, quantificabile in 7 grammi, che fa aumentare in maniera quasi impercettibile la massa del mouse.

(Image credit: Luca Olivato)

Confezione e caratteristiche tecniche

Con l’MM711 Cooler Master ha deciso di ridurre tutto ai minimi termini, a partire dalla confezione che è davvero tra le più piccole in commercio. Contraddistinta dalla tipica colorazione nero-viola, non essendo a libro, non permette di apprezzare le dimensioni del mouse senza estrarlo. Come extra, all’interno si trovano un gradito set di piedini in teflon di ricambio e un foglio dove vengono riportate le specifiche e le combinazioni di tasti predefinite per cambiare la colorazione del mouse senza installare la suite proprietaria.

Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche l’MM711 si pone ai vertici della categoria: il cuore è rappresentato del sensore PixArt PMW 3389 che garantisce una precisione di puntamento fino a 16.000 DPI. I due pulsanti principali sono affidati a switch OMRON e garantiscono sino a venti milioni di click; non manca un veloce chip ARM Cortex M0+ corredato da una memoria ROM da 512 Kbyte dove salvare i profili predefiniti.

Abbiamo particolarmente apprezzato il cavo di connessione USB, del tipo Ultraweave: si tratta di un tessuto intrecciato molto più leggero di quello comunemente utilizzato nelle periferiche di alto livello che facilita lo scorrimento del mouse, tanto da farlo sembrare una periferica wireless.

Le dimensioni dell’MM711 sono contenute: con 116,6 mm la lunghezza, 62,6 mm di larghezza e 38,3 mm di profondità, potrebbe creare qualche problema a chi ha mani grandi e agli utenti che preferiscono la “palm grip”, ossia l’impugnatura in cui tutto il palmo della mano è poggiato sul dorso del mouse. Nelle nostre sessioni abbiamo adottato una presa ad artiglio (claw grip) che si è dimostrata confortevole, grazie soprattutto al peso ridotto ai minimi termini. Il design “quasi” perfettamente simmetrico lo rende utilizzabile anche dai mancini; abbiamo utilizzato le virgolette perché sul lato sinistro sono presenti due pulsanti dorsali per la navigazione, studiati per essere attivati dal pollice. Sotto la rotellina del mouse si trova un piccolo tasto per la selezione dei Dpi.

La struttura a nido d’ape, con i fori esagonali che richiamano il logo di Cooler Master, potrebbe a prima vista creare delle preoccupazioni per l’incolumità della circuiteria interna, completamente esposta. In verità c’è da allarmarsi, visto che il PCBA è stato ricoperto da un rivestimento in grado di tenerlo al riparo da agenti esterni come schizzi d’acqua o polvere, mentre il LED presente nella zona inferiore è protetto da una membrana in silicone che amplifica l’effetto dell’illuminazione.

(Image credit: Luca Olivato)

Software e impressioni di utilizzo


Come di consueto per i propri dispositivi di fascia alta, Cooler Master mette a disposizione una suite software, denominata Portal, non molto facile da raggiungere (vi semplifichiamo la vita facendovela scaricare da questo indirizzo). La nuova versione supporta solo i mouse e le tastiere più recenti (come il tappetino MP860, caratterizzato da una cornice a LED), mentre per gli altri, anche non troppo datati, come la tastiera meccanica MK750, è necessario affidarsi ad una versione più vecchia del software.

L’utility, suddivisa in cinque sezioni, permette di configurare ogni dettaglio del MM711, partendo dall’assegnazione dei tasti, passando agli effetti dell’illuminazione, alla precisione del sensore, alla selezione della superficie di contatto, per concludersi con la gestione dei profili. È rapida e intuitiva e controlla la presenza di eventuali aggiornamenti firmware.

Nonostante la superficie traforata l’MM711 restituisce la sensazione di grande solidità costruttiva, in linea con il resto della gamma di Cooler Master. Non ci sono giochi della scroll-wheel (una delle zone più critiche per i mouse) e i click sono precisi e restituiscono un ottimo feedback tattile; il “click” però è leggermente accentuato e potrebbe non piacere a tutti. Si potrebbe pensare che l’ergonomia sia penalizzata dai fori praticati sulla scocca, ma la differenza con i mouse di tipo tradizionale è impercettibile visto che la zona della mano con cui è a contatto non è particolarmente sensibile e dopo pochi minuti di utilizzo non ci si accorgerà nemmeno di questa caratteristica.

Così come in fondo non ci si accorge nemmeno di tenere un mouse in mano, tanta è la leggerezza del MM711: i pochi grammi in più necessari per l’installazione dei LED non si fanno sentire e i benefici si avvertono soprattutto dopo le sessioni più lunghe, quando il peso di dispositivi tradizionali rischia di affaticare la zona del polso.

Essendo un mouse gaming l’abbiamo testato soprattutto con gli shooter in terza persona come PlayerUnknown Battlegrounds (PUBG) e Fortnite e i risultati sono stati ottimi: la precisione nel mirare gli avversari è migliorata e siamo subito riusciti ad ottenere qualche kill in più, a testimonianza dell’efficacia della periferica. L’ergonomia si è fatta apprezzare anche nella quotidianità, sia nell’utilizzo della suite Office che in quella dei browser, ma certo non in modo così marcato come è accaduto nei giochi.

Dopo una decina di giorni in compagnia del MM711 ci saremmo aspettati di trovare una situazione non esattamente limpida guardando al suo interno: invece il mouse è apparso quasi come nuovo. Rimuovere le viti per una pulizia approfondita non è la scelta più indicata, perché si corre il rischio di invalidare la garanzia (bisogna inoltre rimuovere i piedini in teflon che così facendo perdono parte della presa adesiva); molto meglio affidarsi ad una bomboletta ad aria compressa.