Recensione Poco F6 Pro

Potenza e bellezza quasi oscurate da bloatware e pubblicità invasive

Poco F6 Pro being held outside, showcasing its back cover and camera bump
(Image: © Future)

TechRadar Verdetto

Il Poco F6 Pro offre prestazioni elevate a un prezzo contenuto, con uno schermo brillante e un design elegante, candidandosi come uno dei migliori smartphone economici per gaming e intrattenimento. Anche il comparto fotografico risulta più che valido in rapporto al prezzo. Tuttavia, le problematiche software legate a bloatware e pubblicità, oltre a una scarsa resistenza strutturale, ne impediscono l’ascesa tra i migliori telefoni economici in assoluto.

Pro

  • +

    RAM e memoria generose

  • +

    Prestazioni da gaming con qualità generale elevata

  • +

    Ricarica rapida e autonomia duratura

Contro

  • -

    Bloatware e pubblicità nelle app di sistema

  • -

    Disponibilità incostante

  • -

    Resistenza a polvere e acqua insufficiente

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Poco F6 Pro review: recensione rapida

Il colosso cinese Xiaomi vanta diverse sotto-marche, e tra queste Poco sta conquistando sempre più attenzione. Nata come Poco by Xiaomi e poi evoluta in brand semi-indipendente, Poco si rivolge a chi cerca prestazioni di alto livello a un prezzo contenuto, con lo slogan “tutto ciò di cui hai bisogno, niente di superfluo”.

Lo smartphone è disponibile in tre varianti: 12 GB di RAM con 256 o 512 GB di memoria interna, e una versione top da 16 GB di RAM con 1 TB di storage. Il prezzo di lancio in Europa parte da 579,90 euro, una cifra estremamente competitiva per le specifiche offerte.

Anche senza essere orientato al gaming spinto, il Poco F6 Pro riesce a garantire prestazioni fluide anche con titoli esigenti come Fortnite, Rocket League o PUBG Mobile, mantenendo i 60FPS stabili con impostazioni grafiche elevate. Un dispositivo pensato per chi cerca il massimo senza dover spendere una fortuna.

Playing Fortnite on the Poco F6 Pro

Playing Fortnite on the Poco F6 Pro (Image credit: Future)

Il Poco F6 Pro sfoggia un ampio display da 6,67 pollici WQHD+ con colori vivaci e nitidi, ideale per chi cerca un’esperienza visiva premium. Il refresh rate a 120Hz garantisce fluidità nei giochi, mentre la risoluzione 3200 x 1440 eleva la qualità di film e serie TV. Con una luminosità di picco di 4000 nit, si avvicina perfino al livello del OnePlus 12 (4500 nit), offrendo visibilità eccellente anche sotto il sole diretto.

Il comparto fotografico comprende un sensore principale da 50MP, una ultra-grandangolare da 8MP e una macro da 2MP. Pur non raggiungendo le performance dei migliori camera phone, il F6 Pro offre scatti definiti e ricchi di dettagli, anche in condizioni di luce molto scarsa, grazie all’intervento dell’IA che migliora automaticamente nitidezza e contrasto.

Chi proviene da un iPhone potrebbe apprezzare l’interfaccia HyperOS, che riprende chiaramente il Centro di Controllo di iOS con lo swipe dall’alto. Un dettaglio che rende la transizione più naturale per chi è abituato all’ecosistema Apple, distinguendosi dalle interfacce più classiche come la One UI di Samsung.

Comparing the Poco F6 Pro to the iPhone 15 Control Center

The Control Center of the iPhone 15 compared to the Poco F6 Pro (Image credit: Future)

E ora veniamo al vero punto dolente: la quantità eccessiva di bloatware. Appena acceso, il Poco F6 Pro presenta un numero spropositato di applicazioni preinstallate, comprese duplicazioni delle app Google, giochi inutili come Bubble Shooter e app di terze parti che affollano il drawer. Peggio ancora, non è possibile eliminarle in blocco: ogni app va rimossa manualmente, una per una.

A rendere l’esperienza iniziale ancora più frustrante, ci sono anche annunci pubblicitari integrati nelle app di sistema, come ad esempio nei Temi. È vero, possono essere disattivati, ma resta assurdo che su uno smartphone a pagamento si debba subire pubblicità predefinite. Anche dopo averle tolte, il fastidio resta.

In un segmento dove Samsung, Google, Motorola e perfino Apple con il nuovo iPhone 16e offrono un'esperienza utente più pulita, questo aspetto frena il F6 Pro dal raggiungere l’eccellenza tra i migliori telefoni economici.

Detto ciò, superato lo scoglio iniziale, ci si ritrova tra le mani uno smartphone potente, con un display eccellente, batteria longeva e una qualità costruttiva da fascia alta. Poco include anche nella confezione un caricatore da 120W (in alcuni Paesi), un cavo USB-C e una custodia ben fatta, dettaglio sempre più raro.

Per chi cerca un dispositivo veloce, affidabile e adatto a giocare, scattare foto o guardare contenuti multimediali, il Poco F6 Pro offre un valore davvero difficile da battere.

Poco F6 Pro recensione: prezzo e disponibilità

The back of the Poco F6 Pro being held in front of grass and trees

(Image credit: Future)

Il Poco F6 Pro è stato lanciato a maggio 2024 in Europa in tre configurazioni: la versione base con 12GB di RAM e 256GB di storage al prezzo di circa 499 euro, quella intermedia con 512GB a 549 euro, e infine il modello più potente da 16GB di RAM e 1TB di memoria interna a 599 euro. La variante da 512GB è quella più facilmente reperibile, mentre le altre due risultano spesso limitate a mercati selezionati o difficilmente disponibili.

Fin dal primo utilizzo, il telefono ha dato l’impressione di voler offrire molto più di quanto il suo marchio ancora poco noto lasci intendere. Nonostante sia ancora poco conosciuto in Europa, Poco ha dimostrato con questo modello di poter davvero competere nella fascia media-alta del mercato, puntando tutto su un’esperienza visiva e prestazionale di livello quasi premium.

A rendere ancora più interessante il rapporto qualità-prezzo ci pensa il contenuto della confezione: oltre allo smartphone, sono inclusi un caricatore da 120W con presa Europlug CEE 7/16, un cavo USB-C e una cover protettiva – elementi che molte aziende hanno ormai eliminato, persino nei loro modelli di punta.

Nonostante alcuni difetti minori già affrontati in precedenza, il Poco F6 Pro ha colpito per la sua capacità di offrire prestazioni solide a un prezzo competitivo. Chi cerca il massimo risparmio potrebbe orientarsi verso il più economico Poco X7 Pro, ma per chi vuole un equilibrio tra potenza, schermo e autonomia senza spendere troppo, questo modello rappresenta una delle proposte più complete nella sua fascia.

  • Valore: 4.5/5

Poco F6 Pro recensione: specifiche

A giudicare dalla nomenclatura, sembrerebbe ovvio che il Poco F6 Pro sia lo smartphone più costoso e performante rispetto al Poco F6 standard, ma la realtà è più complessa. Il Poco F6 Pro è un mid-range versatile con una forte vocazione al gaming, ma il suo gemello più economico lo supera in alcune aree grazie a un focus più marcato sulla velocità.

Il Poco F6 Pro monta il chip Snapdragon 8 Gen 2, mentre il Poco F6 è dotato del più recente Snapdragon 8s Gen 3, garantendo un boost prestazionale in diversi scenari. Inoltre, anche sul fronte della resistenza, il modello standard ha la meglio: IP64 e Gorilla Glass Victus battono nettamente la certificazione IP54 e il più datato Gorilla Glass 5 della versione Pro.

Tra le specifiche da segnalare del F6 Pro troviamo il display WQHD+ da 6,67 pollici (risoluzione 3200 x 1440), un comparto fotografico posteriore 50/8/2MP e una batteria da 5.000mAh con ricarica cablata a 120W.

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Dimensioni:

160.86 x 74.95 x 8.21mm

Peso:

209g

Display:

6.67-inch WQHD+ AMOLED

Risoluzioni:

3200 x 1440

Luminosità

1,200 nits (4,000 peak)

Chipset:

Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2

RAM:

12GB / 16GB

Memoria:

256GB / 512GB / 1TB

OS:

Android 15 with HyperOS

Fotocamere:

50 MP main; 8MP ultra-wide; 2MP Macro

Selfie:

16MP

Batteria:

5,000mAh

Ricarica:

120W wired

Colori:

Nero, Bianco

Poco F6 Pro recensione: design

Poco F6 Pro back cover and cameras

Poco F6 Pro camera bump and side buttons (Image credit: Future)

Proprio come il nuovo iPhone 16e, anche il Poco F6 Pro rinuncia ai colori vivaci per puntare su una scelta più sobria: solo nero e bianco, abbandonando il classico giallo brillante visto su molti altri dispositivi Poco. Il risultato è uno smartphone dal design premium, ma visivamente un po’ anonimo.

A differenza del Poco F6, che adotta una scocca in plastica, il F6 Pro sfoggia una cornice in alluminio e un retro in vetro quad-curvo con effetto marmorizzato, che conferiscono al telefono una sensazione di fascia alta ben al di sopra del suo prezzo.

Il modello in prova era bianco, e pur essendo più incline a preferire il nero, ho apprezzato fin da subito questa variante, soprattutto considerando la possibilità di utilizzare la custodia nera in dotazione.

A proposito della cover in gomma inclusa, sorprende per la sua qualità: dà un’impressione più solida rispetto agli accessori standard, quasi fosse acquistata a parte su Amazon.

Tuttavia, nemmeno la custodia può compensare il principale difetto del design: la certificazione IP54, che garantisce solo una protezione limitata da polvere e schizzi d’acqua. In confronto a rivali che partono da IP67, il Poco F6 Pro risulta meno adatto per ambienti ostili o situazioni climatiche avverse.

Sul retro, l’unico elemento che sporge davvero – oltre al discreto marchio Poco – è il modulo fotografico. Le tre lenti di grandi dimensioni e il flash occupano la parte superiore, ma grazie al design non provocano il classico ondeggiamento sul tavolo.

Bello da ogni angolazione e comodo da tenere sia con una che con due mani, il design del F6 Pro sarebbe stato uno dei suoi punti di forza… se il dispositivo non brillasse ancora di più in altri ambiti.

  • Design: 3.5/5

Poco F6 Pro recensione: display

Poco F6 Pro in daylight

(Image credit: Future)

Oltre alla sua potenza in ambito gaming, uno degli aspetti più sorprendenti del Poco F6 Pro è senza dubbio il display: visivamente, è tra i migliori che si possano trovare in questa fascia di prezzo.

Abituato al formato compatto dell’iPhone 12 mini, ho dovuto riadattarmi ai telefoni più grandi. E se è vero che grande non è sempre sinonimo di meglio, lo schermo da 6,67 pollici del Poco F6 Pro riesce a centrare perfettamente l’equilibrio tra maneggevolezza e immersione visiva.

Va detto: non tutti i display sono uguali. In passato ho avuto difficoltà con il Motorola Edge 50 Pro, troppo lungo e stretto nonostante i suoi 6,7 pollici, mentre il Samsung Galaxy A55 da 6,6 pollici è risultato decisamente più comodo da tenere in mano. Ho mani piuttosto grandi, ma il Poco F6 Pro si avvicina molto di più all’ergonomia del Galaxy A55, offrendo una presa salda e confortevole.

Per chi cerca una grande esperienza visiva senza sacrificare l’usabilità, il display del Poco F6 Pro è una delle sue armi più convincenti.

Under the sea while watching a nature documentary on the Poco F6 Pro

(Image credit: Future)

Al di là delle dimensioni, il Poco F6 Pro stupisce per la qualità del suo pannello: risoluzione 3200 x 1440, refresh rate a 120Hz (che va attivato manualmente nelle impostazioni, partendo da un valore predefinito di 60Hz) e luminosità di picco da 4000 nit. Che si tratti di leggere, giocare o guardare video, lo schermo appare sempre nitido e brillante, anche sotto il sole estivo australiano.

Peccato che, proprio sul fronte della resistenza, il F6 Pro mostri una delle sue debolezze principali. In modo piuttosto curioso, è il più economico Poco F6 a risultare più robusto, grazie alla protezione del Gorilla Glass Victus. Il F6 Pro, invece, si ferma al più datato Gorilla Glass 5, una scelta che lo penalizza rispetto a concorrenti diretti nella stessa fascia.

Scratches and damage on the Poco F6 Pro screen

(Image credit: Future)

Di norma preferirei non testare la resistenza del vetro, ma il mio Poco F6 Pro è caduto dal lavandino del bagno su piastrelle dure, riportando piccoli danni. Ho notato inoltre quanto sia facile graffiarlo: qualche segno è comparso semplicemente tenendolo in tasca o nello zaino. Il problema maggiore, però, è che il vetro protettivo è visibilmente sopraelevato rispetto al pannello, un dettaglio che rovina l'estetica dello schermo.

Il display del Poco F6 Pro è luminoso, reattivo e piacevole da usare sia per guardare contenuti sia per giocare, ma nella stessa fascia di prezzo – e persino su modelli più economici, come il suo fratello minore – si trovano schermi più resistenti e meglio integrati, privi di un rivestimento così invasivo alla vista.

  • Display: 4/5

Poco F6 Pro recensione: software

Poco F6 Pro App Icons on the home screen

(Image credit: Future)

Uno degli aspetti più belli di un nuovo smartphone è l’interfaccia pulita, ancora immacolata. Ma il Poco F6 Pro sembrava indossare sette cappelli, tre orologi e nove paia di calzini. In altre parole, il comparto software è forse il punto più debole del dispositivo.

Le app preinstallate sono comuni sugli smartphone Android, ma qui si va oltre la semplice duplicazione di app di sistema come Galleria e Google Foto. Trattandosi del mio primo Xiaomi, l’esperienza col bloatware ha superato ogni aspettativa negativa: mai cancellato così tante applicazioni solo per avere una home screen pulita.

Due store, App Vault, Facebook, TikTok, Farm Frenzy, Booking.com, Bubble Shooter, LinkedIn, Mi Mover, Mi Remote, Mi Video, Poco Community… e l’elenco continua. E no, non si tratta di errori nell’installazione: anche rifiutando le app opzionali in fase di setup, vi troverete comunque con troppe app inutili preinstallate.

Va detto che, una volta eliminato tutto il superfluo, HyperOS si rivela un’interfaccia snella e gradevole, offrendo un’esperienza Android molto più semplice e godibile. Ma ci si arriva solo dopo una lunga operazione di pulizia.

Sul fronte della personalizzazione, il Poco F6 Pro offre una vasta gamma di opzioni. È possibile modificare lo stile della schermata di blocco, le icone, i font, gli effetti delle notifiche e persino l’animazione dello sblocco tramite impronta.

Inoltre, grazie al supporto ai temi completi, è facile cambiare simultaneamente più elementi estetici, ottenendo un look coerente e su misura. Un vantaggio notevole per chi ama adattare lo smartphone al proprio stile personale.

Per chi apprezza le funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, il Poco F6 Pro ne offre davvero molte. Google Gemini è integrato e si attiva tenendo premuto il tasto di accensione: permette di fare domande su ciò che appare a schermo, impartire comandi vocali o scrivere richieste. È presente anche la funzione Cerchia e Cerca di Google.

Le opzioni IA non si fermano qui: in Note, Galleria e Registratore si trovano strumenti intelligenti per riassunti automatici, correzioni di testo, traduzioni, espansione e modifica delle immagini, trascrizioni, riconoscimento vocale e generazione di riassunti. C’è persino un interprete IA in tempo reale per le conversazioni e le chiamate, e sottotitoli IA per tradurre i video durante la riproduzione.

Nel complesso, abbiamo apprezzato l’esperienza offerta da HyperOS su Poco F6 Pro: fluida, reattiva e personalizzabile. I tre anni di aggiornamenti software non sono il massimo sul mercato, ma rappresentano comunque una promessa accettabile per questa fascia di prezzo.

  • Software: 3/5

Poco F6 Pro recensione: fotocamere

Poco F6 Pro camera bump

(Image credit: Future)

The ability to snap great photos on a cheap smartphone is one of the key needs for budget buyers. Sure, you want to save money by avoiding bank-breaking flagship devices, but you don't want to struggle to take family photos, or be left with blurry results when you snap a selfie at the end of your hike.

That's why, right next to battery life, camera performance is one of the top qualities of many of the best cheap phones, from the Motorola Edge 50 Pro, to the Edge 50 Fusion, Galaxy A55, Pixel 8a and more. That's not the case for the Poco F6 Pro – it makes no apologies for focusing on gaming power and all-day battery. However, it still does well enough for most users to be happy with their results, especially if it's a secondary need to gaming.

It is not the best camera I have used while testing the other budget phones, but it was satisfactory across the board. From the 50MP main camera, to the 8MP ultra-wide, 2MP macro and 16MP selfie camera, the Poco F6 Pro lets you take any photo you want.

Il comparto fotografico del Poco F6 Pro non è tra i più completi del mercato: manca di molte modalità avanzate e filtri creativi presenti su altri modelli della stessa fascia. In particolare, la modalità macro può risultare frustrante: ottenere la messa a fuoco corretta richiede pazienza e soggetti immobili. Una volta trovata la giusta distanza, però, gli scatti sono buoni.

Ci sono comunque alcune funzionalità extra come lo scanner di documenti e la lunga esposizione, utili per chi vuole andare oltre le semplici foto e video. Il telefono promette molto sulla fotografia notturna, e in effetti riesce a catturare dettagli sorprendenti anche in ambienti quasi bui. Tuttavia, in condizioni di scarsa illuminazione reali, come un ristorante poco illuminato, i risultati sono stati altalenanti.

Il Poco F6 Pro non è tra i migliori smartphone per la fotografia, nemmeno nel segmento economico. Modelli come il Motorola Edge 50 Pro, il Samsung Galaxy A55 e il Galaxy A56 offrono risultati superiori in praticamente ogni condizione. Tuttavia, se il vostro obiettivo è semplicemente scattare buone foto a famiglia, animali o durante un'escursione, questo smartphone è più che sufficiente.

  • Fotocamere: 3.5/5

Poco F6 Pro recensione: performance

Poco F6 Pro and the Sony PlayStation DualSense controller

(Image credit: Future)

Classificare i processori degli smartphone non è mai semplice: alcuni eccellono in velocità pura, altri nel gaming, nell'efficienza energetica o in compiti specifici. Detto questo, il Poco F6 Pro monta uno dei migliori chip attualmente disponibili, lo Snapdragon 8 Gen 2.

Le prestazioni sono eccellenti sotto ogni aspetto, con particolare spicco nel gaming e nella durata della batteria. Riesce persino a superare il Dimensity 8400 presente nel più recente Poco X7 Pro.

La variante da 1TB e 16GB di RAM utilizzata durante il test ha stupito anche per la capacità di restare fresca sotto stress. Molti telefoni economici tendono a surriscaldarsi anche con compiti leggeri, e persino l’iPhone 15 usato abitualmente dal recensore si scalda durante attività semplici come la scelta di un podcast.

Il Poco F6 Pro è rimasto sempre fresco, anche durante sessioni di gioco intensive e mentre era in carica.

Playing Fortnite on the Poco F6 Pro using the DualSense controller

(Image credit: Future)

Le ottime prestazioni del Poco F6 Pro si confermano anche nei test sintetici. Nei benchmark Geekbench, che misurano la potenza della CPU, il telefono ha registrato un punteggio multi-core di 4.733, superando dispositivi come Google Pixel 9 Pro XL, Nothing Phone 2 e Motorola Razr 50 Ultra. Il punteggio single-core di 1.375 lo posiziona invece in linea con modelli di fascia media come Pixel 7a, Poco F5 Pro e Redmi Note 12 Turbo.

Passando ai test 3D Mark, pensati per valutare le prestazioni grafiche nei giochi, il Poco F6 Pro surclassa gli altri modelli economici e di fascia media, avvicinandosi addirittura a dispositivi di fascia alta.

  • Performance: 4.5/5

Poco F6 Pro recensione: batteria

Poco F6 Pro charging port

(Image credit: Future)

Un telefono potente dovrebbe avere anche un’ottima autonomia, e nel caso del Poco F6 Pro, questa regola viene pienamente rispettata. Con una batteria da 5.000mAh, lo smartphone si allinea ai migliori dispositivi sul mercato, non solo nella fascia economica. Persino modelli come il Google Pixel 9 Pro (4.700mAh) risultano meno capienti, mentre il F6 Pro eguaglia la Samsung Galaxy S25 Ultra.

Naturalmente, la capacità della batteria non è tutto. È la LiquidCool Technology 4.0 con Ice Loop a fare la differenza, migliorando l’efficienza energetica e garantendo temperature contenute anche sotto stress. Il telefono si scalda appena durante il gaming a batteria scarica, ma riesce comunque ad arrivare tranquillamente a fine giornata.

Durante i test, con un uso che iniziava alle 5 del mattino e si concludeva alle 18, il Poco F6 Pro conservava ancora circa il 20% di carica, confermando una resistenza eccellente.

Poco F6 Pro connected to its 67W charger

(Image credit: Future)

Il Poco F6 Pro include un caricatore da 120W, anche se non compatibile con le prese australiane. Poco promette una ricarica completa in soli 19 minuti con HyperCharge, a patto di avere l’alimentatore adeguato. Utilizzando il caricatore Xiaomi GaN da 67W (acquistabile separatamente), lo smartphone ha comunque dimostrato ottime performance: +22% in 5 minuti, circa 70% in un quarto d’ora, e 85% in mezz’ora.

Durante la prova su Fortnite Mobile, il dispositivo ha garantito oltre 3 ore e mezza di gameplay continuo a 60FPS con impostazioni grafiche elevate e luminosità all’80%. A fine giornata, con l’8% di batteria residua, ha resistito a sei partite di Marvel Snap (15 minuti totali), scendendo al 2%, con il sistema che stimava ancora 30 minuti di autonomia in standby.

Sia per l’uso quotidiano che per sessioni intense di gaming, il Poco F6 Pro si dimostra una scelta eccellente nella fascia economica, unendo prestazioni solide e ricarica ultra rapida.

  • Batteria: 4/5

Perché acquistare il Poco F6 Pro ?

Ragioni per acquistare

Siete gamer mobili ma avete anche altre esigenze

<p>Il Poco F6 Pro garantisce ottime prestazioni in gioco, ma potrebbero esserci alternative migliori se cercate un dispositivo più equilibrato per altri utilizzi.

Guardate spesso contenuti dal telefono

<p>Non offre lo schermo più grande o avanzato sul mercato, ma per chi guarda spesso video in mobilità e ha un budget limitato, il display da 6,67 pollici ad alta risoluzione è un’ottima soluzione.

Non volete preoccuparvi della batteria

<p>La batteria da 5.000mAh potrebbe non spiccare sulla carta, ma grazie all’eccellente efficienza energetica, alla ricarica rapida e alle varie opzioni di risparmio energetico, il Poco F6 Pro vi accompagna fino a fine giornata senza problemi.

Ragioni per NON acquistare

Le fotocamere sono la vostra priorità

<p>Le fotocamere del Poco F6 Pro offrono risultati discreti, ma esistono opzioni migliori allo stesso prezzo o anche a meno. Vale la pena considerare l'attesa per il Google Pixel 9a.

Preferite un'esperienza pulita fin dall'inizio

<p>Il dispositivo arriva con molte app preinstallate, spesso doppioni di quelle base come store, galleria o posta. Se cercate una configurazione pulita e senza ingombri, non è la scelta ideale.

Volete tenere lo smartphone per anni

<p>Se lavorate in ambienti difficili o volete semplicemente un telefono più resistente e duraturo, sul mercato ci sono alternative più robuste e meglio protette rispetto al Poco F6 Pro.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.