L'UE potrebbe obbligare Apple a rendere AirDrop e AirPlay compatibili con Android

AirDrop on an Apple device.
(Immagine:: TechRadar)

L'Unione Europea ha avanzato nuove proposte che potrebbero costringere Apple a rendere accessibili le sue funzioni esclusive, come AirDrop e AirPlay, a sviluppatori e produttori di telefoni di terze parti. Questa iniziativa mira a garantire maggiore interoperabilità tra dispositivi e ridurre il controllo di Apple sul mercato degli smartphone all'interno dell'UE.

Secondo le proposte, gli utenti nell'UE potrebbero non essere più obbligati a possedere un iPhone per accedere a funzionalità che finora sono state limitate all'ecosistema Apple. Le API (Application Programming Interface), alla base di funzioni come AirDrop, potrebbero essere condivise con altre aziende, consentendo una maggiore compatibilità tra dispositivi di marchi diversi. Questa misura rappresenta un'estensione del Digital Markets Act (DMA), il regolamento dell'UE volto a promuovere la concorrenza e a limitare le pratiche monopolistiche delle grandi aziende tecnologiche.

Apple ha risposto alle proposte con un documento intitolato "Interoperabilità dicembre 2024", sostenendo che un'applicazione impropria del DMA potrebbe compromettere la privacy degli utenti. Nel documento, l'azienda ha evidenziato che Meta avrebbe presentato 15 richieste per accedere a tecnologie di Apple, sottolineando che, con le nuove regole, sarebbe difficile per Apple negare tali richieste.

Le proposte non riguardano solo l'iPhone, ma si estendono anche a funzioni esclusive dell'Apple Watch e degli AirPods, come le notifiche e il sistema audio. L'UE vorrebbe che gli accessori di terze parti possano utilizzare gli stessi sistemi di notifica e integrazione attualmente riservati ai dispositivi Apple.

Queste proposte non sono ancora vincolanti, ma l'UE potrebbe utilizzare il Digital Markets Act per farle rispettare. Questo sviluppo è parte di un continuo sforzo per limitare il dominio di Apple nel settore e garantire condizioni più eque per la concorrenza, affrontando quella che l'UE considera una posizione di vantaggio sleale derivante dall'ecosistema chiuso di Apple.

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