Twitter ha ufficialmente bannato tutte le app di terze parti

Elon Musk and Twitter
(Immagine:: Getty Images)

Twitter ha ufficialmente escluso tutte le app di terze parti , ovvero tutti i client basati sulla sua piattaforma. Si tratta dell'ennesima mossa controversa di Elon Musk, divenuto proprietario di Twitter alla fine del 2022.

Parliamo di app molto popolari, come Twitteriffic, Tweetbot e Fenix, sviluppate per consentire agli utenti di visualizzare "tweet" o post di micro-blog sul sito Web di Twitter in tempo reale e di pubblicare i propri. I client esterni presenti su Twitter sono andati offline all'inizio di gennaio, vanificando anni di lavoro e lasciando a piedi migliaia di utenti che li utilizzavano.

La decisione è stata ufficializzata con un Tweet piuttosto vago, nel quale si affermava semplicemente che "Twitter sta rafforzando le regole che riguardano le API e che alcune di esse potrebbero smettere di funzionare."

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Lo scorso giovedì, a due giorni dal primo tweet, l'azienda ha aggiornato il suo contratto per gli sviluppatori specificando che i creatori di app non sono più autorizzati a creare i propri client.

La nuova clausola vieta "l'uso o l'accesso al Materiale concesso in licenza per creare o tentare di creare un servizio o un prodotto sostitutivo o simile alle Applicazioni Twitter" e rappresenta l'unica modifica sostanziale al documento. 

Questo conferma ciò che i produttori di molti popolari client Twitter hanno sospettato negli ultimi giorni. ovvero che i servizi Twitter di terze parti non sono più i benvenuti.

Twitter sbatte la porta in faccia agli sviluppatori

Negli ultimi anni, client come Tweetbot e Fenix hanno avuto un grande seguito in quanto, oltre ad escludere le pubblicità, fornivano dei servizi extra assenti sulla piattaforma. Nel 2021, Twitter ha modificato le sue politiche per gli sviluppatori rimuovendo una sezione che scoraggiava - ma non proibiva - ai creatori di app di "replicare" il suo client.

La modifica faceva parte di un piano più ampio, mirato a migliorare il suo rapporto con gli sviluppatori, compresi i creatori di client di terze parti.

Del resto, questo "canale di comunicazione" non rientra nei piani della nuova dirigenza, poiché i creatori delle app rimosse non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione da parte di Twitter.

Gli ideatori delle app non l'hanno certo presa bene, e alcuni di loro come Matteo Villadi Fenix e Sean Heber di Twitterrific hanno espresso la loro delusione:

"Non è del tutto inaspettato, ma la mancanza di comunicazione è un po' offensiva"

Villa ha già ritirato la versione Android di Fenix dal Play Store, ma nota che la versione iOS della sua applicazione ha ancora accesso alle API, almeno per ora. "Mi ritrovo con un'app che funziona bene su iOS e che la gente continua ad acquistare, ma mi chiedo se non sia il caso di ritirare anche quella".

Sean Heber di Twitterrific ha scritto un post sul suo blog affermando che, dopo 16 anni di onorato servizio, l'app è stata dismessa: "Siamo spiacenti di comunicare che l'improvvisa e indegna scomparsa dell'app è dovuta a un cambiamento di politica non annunciato e non documentato da parte di un Twitter sempre più capriccioso, un Twitter che non riconosciamo più come affidabile e con cui non vogliamo più lavorare".

Il divorzio con gli sviluppatori di applicazioni di terze parti sembra quindi definitivo.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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