Stipendio ridotto ma lavoro sempre da casa, accetteresti?
In media si accetterebbe l'8% in meno
Molti specialisti IT accetterebbero volentieri uno stipendio ridotto a patto di continuare con lo smart working.
Secondo le ricerche condotte dal fornitore di soluzioni finanziarie Hitachi Capital UK, poter trascorrere più tempo a casa con la propria famiglia ed essere in grado di trovare un equilibrio tra responsabilità domestiche e lavoro sono le motivazioni principali per cui la maggior parte dei dipendenti vorrebbe continuare con il lavoro agile. La socializzazione con i colleghi invece sembra essere una delle rare cose che gli manca della vita in ufficio.
Questa è la motivazione per cui una soluzione flessibile in cui si può scegliere quanti e quali giorni della settimana trascorrere in ufficio sembra essere la scelta preferita dei dipendenti.
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L'azienda ha intervistato 1.000 dipendenti nel Regno Unito: il 27% di questi accetterebbe uno stipendio ridotto a patto di continuare con il lavoro da remoto. In media, i dipendenti accetterebbero una diminuzione dell'8%, ma alcuni approverebbero un taglio fino al 20%.
Tra i vari ambiti, i dipendenti nel settore dei media e del tempo libero sono i più propensi ad accettare uno stipendio più basso per continuare con il lavoro agile, mentre chi lavora nella finanza e in campo giuridico è più restio.
E la socialità?
La cosa forse sorprendente è che coloro che si sono rivelati più interessati a questa opzione sono anche quelli che in media guadagnano meno.
Inoltre, è tra i lavoratori più giovani che il lavoro agile è la soluzione più popolare. Circa il 39% dei dipendenti della Generazione Z vorrebbe adottare lo smart working come soluzione permanente, contro solo il 16% dei millennial. Complessivamente, quasi a quasi un terzo dei dipendenti mancherebbe il rapporto fisico con i colleghi.
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Secondo Theresa Lindsay, Direttrice Marketing di Hitachi Capital UK, la pandemia ha cambiato radicalmente il modo in cui le persone si sono abituate a lavorare e gestire le incombenze domestiche. Chiaramente, la maggior parte dei dipendenti si è adattata bene alle nuove modalità, senza considerare che in molti casi la produttività aumenta.
Il lavoro agile è diventato talmente popolare che molti dipendenti accetterebbero uno stipendio inferiore in cambio di un equilibrio tra vita e lavoro che ripagherebbe sul lungo termine in benessere psico-fisico.
Giulia Di Venere è Editor Senior per TechRadar Italia e lavora con orgoglio al progetto da quando è nato.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è una grande appassionata di cinema, libri, cucina e cinofilia.
Da sempre considera la scrittura lo strumento più efficace per comunicare, e scrivere per fare informazione, ogni giorno, è per lei motivo di grande soddisfazione.
Copre una grande varietà di tematiche, dagli smartphone ai gadget tecnologici per la casa, gestendo la pubblicazione dei contenuti editoriali e coordinando le attività della redazione.
Dalla personalità un po’ ambivalente, ama viaggiare tanto quanto passare il tempo libero nella tranquillità della propria casa, in compagnia del suo cane e di un buon libro.