Il video della Tesla Model X che guida da sola è un falso, ci saranno conseguenze
Un altro strafalcione firmato Musk
Nel 2016 Tesla fece scalpore pubblicando un video che mostrava una Tesla Model X a guida totalmente autonoma. A sette anni di distanza, nell'ambito di un'indagine legata al decesso di un cliente Tesla, uno dei creatori del video ha confermato trattarsi di un falso.
Il processo in corso riguarda la morte di Walter Huang, deceduto nel 2018 mentre si trovava alla guida di una Tesla e stava utilizzando il software di guida assistita. La testimonianza di Ashok Elluswamy, direttore del software Autopilot di Tesla direttamente coinvolto nella realizzazione del video, mette in chiaro come il filmato non fosse altro che una messa in scena.
La didascalia che si legge prima dell'inizio delle immagini elimina ogni dubbio sulla volontà dell'azienda di far credere agli spettatori che non ci fosse alcun intervento umano alla guida: “La persona seduta al posto del conducente è presente solo per motivi legali. Non sta facendo nulla. L’auto guida da sola”.
Il video, tutt'ora presente sul sito Tesla, mostra una Tesla Model X che esce dal garage e percorre un tratto di strada fermandosi a stop e semafori, sorpassando, cambiando corsia e parcheggiando di fronte alla sede centrale di Tesla. Infine, il passeggero scende dall'auto che continua a girare da sola nel parcheggio cercando un posto libero.
Sempre stando alle dichiarazioni di Elluswamy, il percorso mostrato è stato pre-mappato in 3D, escludendo la possibilità che l'auto fosse in grado di effettuare altri tragitti non pre-mappati (come pubblicizzato da Tesla). In quel periodo, lo stesso Musk definì i percorsi pre-mappati (già in uso da parte di altri produttori) come una "Pessima idea".
Sempre da quanto emerso dall'indagine, il video ha richiesto più tentativi in quanto, nonostante il percorso fosse prestabilito, l'auto ha fallito diverse volte prima di effettuare il tragitto programmato.
Secondo la testimonianza di Elluswamy “l’intento del video era mostrare le potenzialità del sistema” ... “non di rappresentare accuratamente quello che era disponibile ai clienti nel 2016”. Tuttavia, il filmato si è rivelato essere a tutti gli effetti una messa in scena che non rispecchia le reali capacità del sistema di guida autonomo delle autovetture Tesla.
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Sia nella dichiarazione di intenti della casa, si per come lo avevano inteso gli appassionati del marchio leggendo le didascalie, il filmato è stato chiaramente presentato come una dimostrazione delle reali capacità di guida autonoma di Tesla.
La descrizione del video lo conferma: “una dimostrazione video di una Model X equipaggiata con la suite di sensori per guida autonoma più recente, che viene installata nei veicoli di Tesla adesso, mentre usa la versione più avanzata del software, che verrà distribuita agli utenti gradualmente nel corso del prossimo anno”
Lo stesso Musk dichiarò che l'auto guidava “da sola (assolutamente nessun input umano) su strade urbane, autostrade e vie, poi trova un posto per parcheggiare... nel cercare un parcheggio, l’auto legge i cartelli stradali per sapere se è autorizzata a parcheggiare, ed è per questo che ha scartato il posto riservato ai disabili”
Sette anni dopo, nemmeno i modelli Tesla più recenti ed equipaggiati con il software Self-Drive beta o FSD beta, disponibile solo in alcuni paesi a un costo aggiuntivo, sono in grado di fare quanto presentato nel video. Nessuna Tesla può andare a parcheggiare da sola, come conferma Elluswamy nella sua deposizione.
Tesla non ha ancora rilasciato dichiarazioni a riguardo. Per ora sappiamo solo che Elon Musk avrebbe inviato delle mail interne nelle quali diceva ai suoi sviluppatori software che intendeva dichiarare la natura promozionale del video, per poi fare retro front e affermare quanto riportato in precedenza, ovvero che l'auto poteva guidare in maniera "totalmente autonoma".
L'esito delle indagini determinerà con precisione le singole responsabilità, ma la poca trasparenza (temiamo voluta) del video è già di per se una pessima pubblicità per Tesla che, al momento, non sta certo attraversando un periodo roseo e potrebbe ritrovarsi in una situazione ancora peggiore nei prossimi mesi.
- Fonte: il Disinformatico
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.