Gli smartphone 5G sono cari, ma MediaTek ha la soluzione

Immagine: MediaTek (Immagine:: MediaTek)

Il 5G con velocità di download fino a 1Gbps è ormai realtà, ma per il momento si trova soltanto in dispositivi costosi come il Samsung Galaxy S10 5G , il che rende ancora più difficoltoso l'accesso all'utente medio alla connessione dati superveloce del futuro. 

Non sarà per sempre così, però. Infatti i processori del produttore taiwanese MediaTek sono il cuore pulsante dei dispositivi economici sin dall'inizio dell'era degli smartphone e l'azienda ha sempre contribuito al successo dei prodotti di fascia media, che MediaTek chiama segmento "new premium". Adesso l'impresa di Taiwan ha presentato il suo primo processore 5G, capace di un livello di prestazioni in grado di competere con i prodotti concorrenti dei top di gamma.  

I produttori di smartphone che decidono di affidarsi a MediaTek per il SoC dei propri dispositivi determinano il prezzo degli stessi in autonomia, ma visto quanto importante sia il rapporto qualità-prezzo per MediaTek, non saremmo sorpresi se i dispositivi con questo SoC 5G fossero meno costosi degli altri smartphone 5G in arrivo sul mercato. Il primo al mondo è stato il Moto Z3 con la Moto Mod 5G, ma si tratta di un prodotto dalla diffusione assai limitata; il secondo ad arrivare in commercio è stato il Samsung S10 5G che ha un prezzo di 1200 dollari circa. In futuro vedremo sicuramente altri dispositivi.

Comunque, anche se il primo chip 5G di MediaTek non dovesse finire negli smartphone più a buon mercato, i modelli successivi potrebbero ridurre il prezzo, che al momento è una vera e propria barriera all'entrata per il mondo del 5G. 

“Alla fine chi decide le caratteristiche dei dispositivi tra cui la memoria, il display e la fotocamera sono gli OEM e sono anche quelli che decidono il prezzo dei dispositivi. Personalmente riteniamo che questo prodotto sia più rivolto alla fascia alta del mercato, ma nel lungo periodo MediaTek tornerà a concentrarsi soprattutto sul segmento 'new premium' anche per i prodotti con 5G", ha affermato Finbarr Monynihan, dirigente MediaTek responsabile delle vendite internazionali. 

È la prima volta che sentiamo un produttore di processori parlare di quando scenderà il costo del 5G e, di riflesso, quello delle offerte per gli smartphone 5G

I processori MediaTek non sono diffusi ovunque, per esempio sono pressoché assenti negli Stati Uniti, ma si trovano in altri prodotti come i diffusori Amazon Echo. Comunque, essere in prima linea sul fronte del 5G (soprattutto sulle soluzioni più economiche) potrebbe rivelarsi una scelta in grado di attrarre i produttori di smartphone che precedentemente si erano rivolti a Qualcomm per i processori. In quelle parti del mondo dove MediaTek è già presente, questo SoC con 5G potrebbe essere il capostipite nonché un esempio per i produttori e gli operatori telefonici anche in quei Paesi dove MediaTek non è molto diffusa. 

Per essere chiari, non è detto che il processore 5G di MediaTek sia il più potente in commercio, del resto l'azienda ha dovuto fare dei compromessi per diminuire i costi, scommettendo fortemente su alcuni aspetti del 5G a scapito di altri, ma è questa la strada da percorrere per abbassare i costi e rendere potenzialmente il 5G più accessibile per tutti. 

 Come diminuire il costo del 5G? 

Forse, la scelta più coraggiosa compiuta da MediaTek per il 5G è di natura strategica e non tecnica. Più in generale, esistono due tipi di reti 5G tra cui scegliere: l'onda millimetrica (anche nota col nome inglese di mmWave) che tipicamente va dai 24 ai 90 Ghz, e le frequenze sub-6 ossia pari o inferiori ai 6 Ghz che includono la banda da 2 a 8 Ghz in cui opera solitamente il 4G.  Il primo processore 5G di MediaTek funzionerà solo con frequenze sub-6 riducendo i costi e l'onere di progettazione eliminando del tutto la tecnologia legata all'onda millimetrica.  

MediaTek sta scommettendo sul fatto che la soluzione sub-6 sarà la più diffusa nei mercati dove operano i produttori che si affidano a MediaTek e, visto che gli operatori telefonici già sfruttano la banda che va da 2 a 8 Ghz, ci sembra una scommessa ragionevole.  Inoltre queste frequenze hanno una copertura più ampia, consentendo a reti meno robuste di coprire maggior territorio. Le frequenze Sub-6 non è detto raggiungano le alte velocità delle reti che sfruttano l'onda millimetrica, come quelle viste nella dimostrazione effettuata da Verizon a Chicago in una situazione specifica, ma, come detto, coprono una porzione di territorio maggiore.  

Dal punto di vista tecnico, Moynihan ha dichiarato, in una nota relativa al nuovo chip, che MediaTek ha ridotto la dimensione del proprio processore a 7 nanometri. Una scelta che porta con sé numerosi vantaggi: meno silicio da attraversare significa velocità più elevate e minore consumo energetico che, a sua volta, si traduce in meno calore, il che è sicuramente vantaggioso nel caso di dispositivi da tenere in mano o da portare vicino all'orecchio. 

Un'altra strada percorsa per ridurre le dimensioni e aumentare l'efficienza del processore è quella di puntare su soluzioni con un unico chip. Il nuovo modem Helio M70 5G, infatti, è integrato all'interno del processore, a differenza di quanto fatto da altri produttori come, ad esempio, Qualcomm con gli Snapdragon 855 e Snapdragon X50/X55 che si trovano a bordo di smartphone del calibro di Samsing Galaxy S10 5G. 

“Abbiamo scelto di puntare in modo molto deciso sull'integrazione in un singolo chip. Tante proposte di altri produttori per il 5G sono la fusione di due chip. Una scelta di quel tipo comporta sfide a livello di dimensioni, costi ed energia non indifferenti", ha affermato Moynihan.

La tabella di marcia verso il 5G secondo MediaTek

Moynihan non ha rivelato quali aziende adotteranno per prime il processore 5G di MediaTek, ma ha aggiunto che i primi smartphone con a bordo il loro prodotto arriveranno nel primo trimestre del 2020, con tutta probabilità inizialmente in Cina. Nel resto del mondo questi smartphone arriveranno l'anno dopo, ha dichiarato.  

Gli Stati Uniti al momento non stanno puntando sulla banda sub 6, solo T-Mobile e Sprint (una volta che la possibile fusione sarà completata) si dice possano investire su questa tecnologia in futuro. Secondo Moynihan, però, il resto del mondo ha imboccato una strada diversa.  

“A nostro parere, il 5G di tipo sub 6 sarà quello più diffuso a livello mondiale. Stiamo sviluppando tecnologie legate all'onda millimetrica ma chiaramente c'è ancora molto da fare sia in termini di dispositivi che di infrastrutture su come costruire una rete 5G basata sull'onda millimetrica e anche a livello di dispositivi che supportino questa tecnologia con apposita strumentazione radio. Credo che l'onda millimetrica rimarrà una soluzione davvero di punta, dai prezzi davvero proibitivi
per un bel po', ci sarà da aspettare prima che diventi davvero accessibile".

I prezzi probabilmente saranno una barriera per il 5G, specie per quei consumatori che non possono permettersi i dispositivi attualmente compatibili con questa tecnologia. Ma anche per chi ha sufficienti disponibilità finanziarie, al momento non c'è una grande necessità di avere il 5G, al di là di velocità di download elevatissime. Insomma, le imprese stanno cercando dei motivi validi che giustifichino la necessità del 5G. 

“Credo che un po' tutti stiano cercando di capire se esiste un ambito di utilizzo che renda il 5G davvero indispensabile. Al momento, mi pare che nessuno nel settore ci sia arrivato!", ha proseguito Moynihan. 

Questo non vuol dire che avere grandi velocità di download non sia utile, il dirigente MediaTek ritiene che "si rivelerà utile in tantissimi casi, anche in situazioni che ancora nemmeno immaginiamo". Inoltre potrà aiutarci a dimenticare quei piccoli problemi di tutti i giorni legati all'uso di internet in mobilità: pensate a quando siete in coda, magari in aeroporto e improvvisamente vi ricordate di una serie TV che vorreste scaricare. Bene, in quel caso il 5G ci darà una mano. 

Anche le prestazioni in upload saranno migliori. Oltre a fare la felicità degli Youtuber e degli influencer, questo aspetto avrà ripercussioni positive anche sullo streaming di videogiochi. Da questo punto di vista i vantaggi arriveranno dall'aumento delle velocità sia in download che in upload. 

Prima che ciò accada, però, è necessario che le prestazioni della rete 4G LTE divengano uniformi in tutto il mondo. In certe zone, infatti, ha detto Moynihan, la rete 4G LTE non è molto diffusa, soprattutto in Asia e in Cina.  Se le reti 5G saranno costruite velocemente, cosa che la Cina pare intenzionata a fare, gli Stati Uniti potrebbero rimanere indietro. Come dicevamo, nel Paese a stelle e strisce l'operatore da tenere d'occhio è T-Mobile-Sprint (se la fusione dovesse andare in porto): potrebbe trovarsi in una situazione di vantaggio per la tecnologia sub 6, grazie alla fusione delle reti dei due operatori.  

Per quanto riguarda l'Italia, invece, come sappiamo, si stanno effettuando svariati test un po' in tutta la penisola ormai da tempo e la gara per l'assegnazione delle frequenze si è conclusa l'ottobre scorso. Insomma, non ci resta che attendere l'arrivo delle prime soluzioni 5G anche da noi. 

David Lumb

David is now a mobile reporter at Cnet. Formerly Mobile Editor, US for TechRadar, he covered phones, tablets, and wearables. He still thinks the iPhone 4 is the best-looking smartphone ever made. He's most interested in technology, gaming and culture – and where they overlap and change our lives. His current beat explores how our on-the-go existence is affected by new gadgets, carrier coverage expansions, and corporate strategy shifts.