La Cina ha reso sempre più difficile per i suoi cittadini accedere alla rete Internet globale utilizzando i servizi VPN, poiché il governo del Paese sembra esercitare un maggiore controllo sulle questioni che circondano l'epidemia del coronavirus.
Nelle ultime settimane, i servizi VPN più popolari in Cina sono stati attaccati dal governo, rendendo più difficile per alcuni utenti l'accesso a Google, Twitter e altri siti, nonché la maggior parte dei giornali stranieri, secondo una nuova segnalazione del Financial Times.
Con una VPN gli utenti in Cina possono accedere a internet senza le restrizioni normalmente imposte dalla barriera virtuale del Paese. Tuttavia, il governo cinese spesso limita l'utilizzo delle VPN durante l'anniversario del massacro di Piazza Tiananmen e durante altri periodi delicati dal punto di vista politico, bloccando i server necessari per connettersi a una VPN.
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Dopo che molti provider di VPN hanno subito restrizioni, ExpressVPN ha commentato la questione, dicendo: "Siamo a conoscenza dell’aumento delle restrizioni in Cina, e il nostro team sta lavorando 24 ore su 24 per affrontare l’impatto sulla connettività".
Controllo delle informazioni
Il coronavirus si è diffuso rapidamente in tutta la Cina, ma i funzionari del governo del Paese stanno cercando di nascondere la crisi. Quando i loro sforzi sono falliti, i cittadini hanno iniziato a chiedere la libertà di parola.
Molti cittadini cinesi sono diventati sempre più diffidenti nei confronti degli insabbiamenti del governo e alcuni hanno persino iniziato a cercare informazioni sull'epidemia tramite fonti alternative. Ad esempio, il numero di visitatori verso FreeBrowser.org di GreatFire, che consente agli utenti cinesi di visualizzare articoli di notizie estere senza censure, è quasi raddoppiato da quando la città di Wuhan è stata messa in quarantena alla fine di gennaio.
Charlie Smith, co-fondatore di GreatFire, ha spiegato al Financial Times perché gli utenti cinesi hanno diffidato delle notizie nazionali a favore di quelle internazionali, dicendo:
“Nonostante l'ampia disponibilità di notizie nazionali sul coronavirus, i cinesi si stanno affidando a piattaforme estere senza censure, per cercare ulteriori informazioni. È un segnale molto forte che mostra come la maggior parte dei cinesi non si fidi dell’autorità governativa".
Fino a quando la Cina non sarà in grado di gestire la diffusione del coronavirus all'interno dei suoi confini, si prevede che il blocco alle VPN continuerà.
Via Financial Times (Si apre in una nuova scheda)