Choices, ecco il gioco LGBTQ+ che è davvero per tutti

LGBTQ+ Gaming Week
(Image credit: TechRadar/R Healey Art)

Durante la quarantena, come molti, ho scaricato diversi nuovi giochi mobile per passare il tempo e distrarmi dal caos del mondo; erano tutti divertenti, ma il mio preferito era il gioco narrativo Choices: Stories You Play di Pixelberry.

Il titolo offre il tipo di storie che mi interessa. Un giocatore può scegliere i capitoli da categorie come dramma romantico, avventura, fantascienza, giovani adulti e commedia romantica. I racconti, suddivisi per capitoli, sono accattivanti e le opzioni interattive sono relativamente realistiche. Le relazioni sono divertenti e, talvolta, buffe, pur essendo sensibili dal punto di vista sociale.

In particolare, sono rimasta colpita dalla diversità dei personaggi. Playing Choices è la prima app in cui mi sono rivista come donna nera queer.

Mancanza di rappresentazione nei giochi mobile

Choices

Choices offre molte opzioni di scelta per il colore di pelle e capelli (Image credit: Pixelberry)

In genere la diversità non è la priorità nei giochi, e questa scelta è alquanto palese nei titoli mobile. Il più delle volte, nelle app in cui è possibile personalizzare il proprio personaggio, questo è bianco ed etero. Anche quando viene data più di un'opzione, il personaggio dalla pelle più scura viene proposto ultima scelta e, indipendentemente dal colore della pelle, i lineamenti e i capelli sono gli stessi del personaggio biondo e dalla pelle chiara. Ciò suggerisce che gli sviluppatori non siano davvero interessati alla diversità.

È difficile incontrare personaggi queer e trans nei giochi mobile, e quando esistono, la loro inclusione nella storia viene spesso presentata come scandalosa o di nicchia; di sicuro non in modo attento e consapevole. Ad esempio, alcuni giochi narrativi presentano l'opzione dell’interesse amoroso per lo stesso sesso come una scelta tabù, al fine di ravvivare la storia e dando l’impressione che qualsiasi orientamento sessuale diverso da quello etero non sia ortodosso. Per questo motivo, ho dovuto accettare che le persone LGBTQ+ e BIPOC come me siano solo una presenza rara e secondaria nei giochi.

Fatte queste premesse, è stata una boccata d'aria fresca giocare a Choices: non solo potevo scegliere il colore della pelle e i capelli del mio avatar, ma le personalizzazioni non erano identiche a quelle dell'avatar bianco. Un’altra opzione che ho gradito è stata quella di poter avere un interesse amoroso con un esponente dello stesso sesso, e che questo non fosso presentato come un colpo di scena o un tabù. Mi sentivo come se stessi interpretando la mia storia, non quella di qualcun altro (che dovrebbe essere il punto forte di tali titoli).

Quando si gioca, tutti vogliono far parte di un mondo immaginario, e le persone queer, trans, di colore e con disabilità non fanno eccezione: a causa della discriminazione che affrontiamo nella nostra vita quotidiana, si può dire che abbiamo ancora più bisogno di questa evasione. La nostra rappresentazione in questi giochi non dovrebbe sembrare un'intrusione in qualcosa che non è stato fatto per noi.

Escludere le nostre identità dalla narrazione suggerisce che gli sviluppatori non si preoccupano di accoglierci nei mondi che hanno creato, e rafforza la falsa nozione che solo gli uomini cis possano essere giocatori. 

Gli studi dimostrano che le persone LGBTQIA+ costituiscono il 21% dell'industria dei giochi nel Regno Unito. Inoltre, un report Nielsen ha mostrato che questi ultimi spendono l'8% in più al mese rispetto ai loro coetanei etero. La ricerca mostra anche che il 19% delle persone Latinx e l'11% dei neri negli Stati Uniti si identificano come giocatori. Infine, uno studio del 2008 ha riferito che più di un giocatore su cinque aveva una disabilità e che oltre il 10% di loro giocava sotto consiglio del medico. Per esperienza, posso affermare che molti giocatori LGBTQIA+ ritengono che il proprio contributo economico non abbia rilevanza. Ciò suggerisce che, agli occhi degli sviluppatori, abbiamo poco valore.

Interpretare un personaggio in quella che è essenzialmente la storia della vita di qualcun altro non è gratificante. La comunità LGBTQIA+ ritiene che gran parte di ciò che la società sostiene, per farne parte e avere successo, sia stato formulato per persone bianche, etero, abili e neurotipiche. Di fatto, spesso questi progetti non sono efficaci per noi, perché non sono stati pensati anche per noi sin dall'inizio. Parte del motivo per cui adeguiamo i nostri comportamenti e la nostra apparenza è per inserirci in ruoli socialmente accettabili. Ci guardiamo intorno e sembra che tutto sia stato creato con cura per soddisfare le necessità tutti tranne che noi, proprio come nei videogiochi.

Choices abbraccia la diversità e offre storie di inclusione 

Choices

Le storie di Choices consentono ai giocatori di vivere la propria sessualità (Image credit: Pixelberry)

Quando ho scoperto il gioco per smartphone Choices, sono rimasta sorpresa dalla diversità dei personaggi e dall'inclusione di trame per giocatori queer, trans e disabili. Ad esempio, un aspetto davvero apprezzabile è che le interazioni romantiche tra persone dello stesso sesso sono… normali. Non ci sono storie di "coming out" o reazioni scioccate quando il personaggio flirta, esce, bacia o va a letto con qualcuno dello stesso sesso. L'identità queer e di genere, e tutti i vari aspetti della comunità LGBTQIA+, sono del tutto normali in questo titolo. Choices offre anche la possibilità di scegliere attributi sessuali maschili o femminili per il protagonista, un dettaglio che dimostra di riconoscere la differenza tra sesso e genere.

Ciò è evidente nei capitoli Passport to Romance, Platinum, America’s Most Eligible e Bachelorette Party. In Passport to Romance, non c'è alcun interesse sentimentale principale che domina la trama, bensì molti intrecci amorosi, sia per uomini che per donne. In Platinum, ci sono due principali storie d’amore e si può scegliere il sesso di entrambi i personaggi. In America's Most Eligible, si possono scegliere sia il sesso che il colore della pelle del partner, così ho scelto un'altra donna nera: è stato fantastico, perché nei giochi, e anche in TV, è raro vedere due donne di colore impegnate in una relazione.

In Bachelorette Party, una delle migliori amiche del personaggio principale è una donna trans incontrata all’università;. Viene trattata con dignità e gli altri personaggi riconoscono la sua identità di genere in modo naturale. A questo personaggio vengono date le stesse opportunità relazionali del personaggio principale.

Questi quattro titoli mi hanno portata in un altro mondo e fatto vivere un’esperienza gratificante. Le ambientazioni e le storie erano realistiche, eccezion fatta per alcuni dettagli di un cantante pop emergente e un concorrente in un reality di appuntamenti (rispettivamente in Platinum e America's Most Eligible).

Spesso le persone queer nere hanno bisogno di fantasticare sulle proprie storie, per il pensiero di vederci in scenari basati sulla cultura popolare è inverosimile. Durante la quarantena, insicura di ciò che mi avrebbe riservato il futuro e desiderosa di vivere in un'altra realtà, giocare a Choices mi ha aiutato ad affrontare le difficoltà e normalizzare la realtà in cui vivo

Sebbene vi sia una rappresentazione significativa in altri capitoli di Choices oltre ai tre sopra menzionati, alcuni non colpiscono nel segno altrettanto bene. In Open Heart, ad esempio, la trama è molto incentrata sulle relazioni etero, ma è la diversità etnica di questo capitolo ad avermi incuriosita.

Il capitolo è ambientato in un ospedale e presenta due dottoresse nere (una delle quali è la direttrice), due dottoresse asiatiche e due dottoresse latinoamericane (per citare alcuni esempi), oltre che uno stagista nero su una sedia a rotelle. A quest’ultimo è stata dedicata una trama e uno sviluppo, inoltre gli altri pazienti non lo trattano in modo diverso rispetto agli altri personaggi. Questa inclusione la dice lunga: a differenza di altri giochi, la considerazione dimostrata da Pixelberry per la diversità in Choices si è dimostrata valida e concreta.

La visibilità conta

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Choices è inclusivo nelle sue storie (Image credit: Pixelberry)

È molto importante implementare una rappresentazione più ampia nei giochi per dispositivi mobile poiché, a differenza dei titoli per console/PC, sono più usati: circa il 66% degli utenti mobile hanno videogame sui loro smartphone.

Per offrire un’esperienza di gioco fedele alla realtà, gli sviluppatori dovrebbero includere storie in cui i disabili e le persone trans possano identificarsi. La diversità nei media è di grande aiuto per confrontarsi con il resto del mondo.

Più una comunità è visibile, più diventa riconoscibile. Con il riconoscimento arriva la consapevolezza, e le persone potrebbero finalmente decidere di difendere le minoranze e riconescerne i diritti. Considerata l’importanza raggiunta dal mondo del gaming, i giochi sono un'ottima base di partenza per rispecchiare le diversità. Servono più app come Choices per rendere visibili gli emarginati: sebbene Choices non sia l'immagine perfetta dell'inclusione, ho apprezzato molto il fatto che, come donna nera queer, ho trovato un personaggio che mi rappresenta. Le aziende dovrebbero valutare meglio le richieste dei potenziali consumatori, e comprendere che in questo la comunità LGBTQIA+ ha un peso non indifferente. Questo però non basta: le aziende devono anche comprendere il valore delle persone meno visibili, in modo da offrire una rappresentazione realistica per includere le minoranze.

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Patricia Martin è un’avvocatessa e scrittrice freelance che vive a Los Angeles e scrive romanzi LGBTQ+. Ha dato il suo contributo per Shine App, Go Magazine, Black Girl Nerds, AZ Magazine e Tagg Magazine. Potete trovare Patricia sul suo sito web <a href="http://www.patriciamartinwrites.com/" data-link-merchant="patriciamartinwrites.com"">www.patriciamartinwrites.com e su Twitter con il nome @patriciamwrites. 

Patricia Martin

Patricia Martin is an LA-based attorney and freelancer who also writes queer POC-focused fiction. She has contributed to Shine App, Go Magazine, Black Girl Nerds, AZ Magazine, and Tagg Magazine, among others. You can find Patricia at @patriciamwrites on Twitter and her website www.patriciamartinwrites.com.