Google diventa più trasparente e ammette la raccolta dati in modalità incognito
Google cerca di essere più trasparente con le persone
Google sta facendo del suo meglio per essere più trasparente con gli utenti che utilizzano Chrome e ha recentemente aggiornato il testo che compare quando si apre una nuova scheda di navigazione in incognito.
È stata aggiunta una riga in più che recita: "Questo non cambierà il modo in cui i dati vengono raccolti dai siti web che visitate e dai servizi che utilizzano, incluso Google". La nuova formulazione è stata inizialmente scoperta da MSPowerUser sull'ultimo aggiornamento di Chrome Canary per desktop e dispositivi mobili. Abbiamo installato la versione beta del browser sui nostri dispositivi per ricontrollare e possiamo confermare che la frase è effettivamente presente.
I punti presenti nell'elenco sotto l'esclusione di responsabilità sono per lo più gli stessi. Una delle intestazioni ha qualche parola in più: ora dice "Chrome non salverà le seguenti informazioni".
Sebbene non sia stato confermato, l'aggiornamento è probabilmente il risultato di un recente accordo legale. Nel 2020, Google ha dovuto affrontare una class action da 5 miliardi di dollari che accusava il gigante tecnologico di raccogliere i dati degli utenti dai "browser web che operano in modalità privata". L'azienda si è difesa sostenendo che ogni volta che si apriva una scheda in incognito, Chrome informava chiaramente le persone che esso o altri siti web potevano raccogliere informazioni sugli utenti.
Tuttavia, il giudice che presiede il caso non ha convalidato la linea difensiva dell'azienda affermando che "Google non ha mai detto esplicitamente agli utenti che lo fa". Le due parti coinvolte hanno infine raggiunto un accordo il 28 dicembre 2023 per un importo non rivelato.
In attesa di aggiornamento
Al momento non sappiamo quando la nuova dicitura che mette gli utenti al corrente delle informazioni raccolte dal browser in modalità incognito passerà dalla versione Canary alla versione stabile del browser.
Se non la conoscete, Canary è una versione sperimentale di Chrome destinata principalmente agli sviluppatori che vogliono provare le nuove funzionalità prima del loro lancio. Non è pensata per l'utente comune perché è instabile e può andare in crash molto più facilmente rispetto alla versione stabile.
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Tornando al disclaimer, dato che si tratta solo di poche righe di testo, potremmo vedere l'aggiornamento nel giro di poche settimane. Secondo un report di Ars Technica risalente a dicembre, il nuovo testo dovrà essere "presentato al tribunale entro la fine di gennaio". Il tribunale dovrà approvare le modifiche entro la fine di febbraio.
Abbiamo contattato Google per ulteriori dettagli e vi aggiorneremo non appena ci sarà una data definitiva.
Tenete presente che questo non cambia il comportamento del browser. Continuerà a raccogliere dati sulla navigazione come ha sempre fatto. L'unica differenza è che ora Google informa le persone che sta raccogliendo dati.
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Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.
- Cesar CadenasContributor