Crunchyroll nella bufera: sottotitoli tradotti da ChatGPT scatenano le proteste dei fan

ChatGPT Crunchyroll
(Immagine:: pixeldoesthings.bsky.social‬/Bluesky)

Nei giorni scorsi, alcune puntate dell’anime Necronomico and the Cosmic Horror Show, disponibile su Crunchyroll, sono finite al centro delle polemiche per via di traduzioni completamente sballate nelle versioni sottotitolate in inglese e tedesco. Il motivo? Alcuni sottotitoli sembrano scritti direttamente da ChatGPT, come rivelato da una riga finita a schermo che recita testualmente: “ChatGPT said”.

La notizia si è diffusa rapidamente online dopo che diversi spettatori hanno cominciato a postare screenshot delle linee di dialogo tradotte in modo assurdo, con strutture grammaticali bizzarre, frasi inventate di sana pianta, nomi dei personaggi sbagliati e termini mai pronunciati nell’originale giapponese. Il risultato è un’esperienza confusionaria e spesso comica, ma che ha fatto infuriare i fan per la mancanza di cura nella localizzazione.

Molti si chiedono ora se Crunchyroll abbia effettivamente sperimentato l’uso dell’IA per localizzare i dialoghi, e se sì, con quale supervisione. Al momento, non è arrivata alcuna dichiarazione ufficiale da parte della piattaforma.

Crunchyroll ChatGPT

(Image credit: Pixel/Bluesky)

A rendere la vicenda ancora più controversa è un’intervista rilasciata solo pochi mesi fa dal presidente di Crunchyroll, Rahul Purini, a Forbes, in cui assicurava che l’azienda non avrebbe mai usato l’intelligenza artificiale nel processo creativo. Nessuna generazione di storie, nessuna voce sintetica: l’IA sarebbe servita solo per migliorare la scoperta dei contenuti, suggerendo agli utenti nuovi anime in base ai loro gusti.

Eppure, i sottotitoli generati da ChatGPT apparsi su Necronomico and the Cosmic Horror Show sembrano raccontare un’altra storia. A quanto pare, la localizzazione non rientra nella definizione di “processo creativo” secondo la visione aziendale, ma qualsiasi traduttore umano saprebbe dire il contrario: tradurre è un atto creativo, che richiede contesto, sensibilità culturale e coerenza narrativa.

La contraddizione tra le dichiarazioni pubbliche e quanto emerso nelle ultime ore ha fatto esplodere la frustrazione dei fan, che chiedono trasparenza e il ritorno a una localizzazione gestita da professionisti umani.

Localization art

Hey now, show some respect for the most storied of all anime subbers: Translator's name

— @viridianjcm.bsky.social (@viridianjcm.bsky.social.bsky.social) 2025-07-03T08:10:05.410Z

La localizzazione è una questione delicatissima per chi guarda anime. Da anni i fan discutono su quanto una traduzione debba essere fedele all’originale giapponese, quanto possa adattarsi alla cultura di chi guarda e quanta libertà sia accettabile. Ma su una cosa sono tutti d'accordo: le traduzioni sballate e senza senso generate da ChatGPT non sono accettabili.

Secondo alcune fonti, i sottotitoli incriminati non sarebbero stati direttamente realizzati da Crunchyroll, ma inviati da un partner giapponese, e poi pubblicati così com’erano. Il problema? Nessuno sembra averli controllati prima della pubblicazione globale. E questo, per una piattaforma a pagamento leader del settore, è difficilmente giustificabile.

Tradurre è un’arte, non un semplice esercizio linguistico. Localizzare non significa solo sostituire parole, ma trasmettere tono, ritmo, sottotesto. È dare voce ai personaggi attraverso la barriera della lingua. Un’IA può abbinare frasi, ma non sa chi siano i personaggi, cosa provano, cosa vogliono dire davvero. Il risultato? Frasi slegate, nomi sbagliati, battute prive di senso.

Per molti fan delusi, è un passo indietro. C’è chi arriva a invocare il ritorno ai fansub, quei sottotitoli realizzati artigianalmente dai fan negli anni delle VHS, che Crunchyroll aveva contribuito a rendere obsoleti offrendo versioni ufficiali, coerenti e professionali.

In un’epoca in cui l’anime è più popolare che mai, trattare la localizzazione come un problema da risolvere con l’ottimizzazione algoritmica è un autogol. Se Crunchyroll vuole mantenere la propria credibilità agli occhi del pubblico, deve tornare a trattare la traduzione per quello che è: una parte del racconto, che ha bisogno di sensibilità umana e giudizio narrativo. Altrimenti, sarà davvero game over per la sua reputazione.

Crunchyroll ChatGPT

(Image credit: @pi8you/Bluesky)
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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.