Verdetto
Panasonic Lumix G9 II arriva a 5 anni dal lancio della prima iterazione, l'originale Panasonic G9. Questa mirrorless tuttofare rappresenta un ottimo aggiornamento rivolto principalmente ai fotografi sportivi, grazie all'introduzione dell'autofocus a rilevamento di fase assente sulla prima versione. La G9 II offre anche foto a risoluzione più elevata grazie al nuovo sensore, più modalità di registrazione video (tra cui ProRes raw su un'unità SSD esterna) e un processore più veloce. Con la G9 II Panasonic propone una fotocamera altamente competitiva, in particolare per i video, che dispone di un'ampia gamma di obiettivi dedicati alla fotografia naturalistica e sportiva. Chi sosteneva che il Micro Quattro Terzi fosse anacronistico dovrà ricredersi poiché la Panasonic Lumix G9 II si dimostra un ibrido completo per fotografi d'azione e videomaker che cercano una soluzione compatta per sport e faunistica.
Pros
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Il miglior autofocus Panasonic di sempre
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Stabilizzazione dell'immagine a 8 stop integrata
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Il nuovo processore migliora le prestazioni a tutto tondo
Cons
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La risoluzione del sensore non è all'altezza delle alternative full-frame
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Risoluzione del mirino invariata rispetto alla G9
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Panasonic Lumix G9 II: Recensione in due minuti
Panasonic Lumix G9 II migliora sotto quasi tutti i punti di vista rispetto alla Lumix G9 di cinque anni fa; l'aggiornamento più evidente è sicuramente la presenza dell'autofocus a rilevamento di fase, specifica presente solo sulla Lumix S5 II uscita nel 2023.
La risoluzione del sensore è stata aumentata a 25,2 MP, valore pienamente nella media se consideriamo il segmento di riferimento. La fotocamera produce scatti a raffica fino a 60 fps con tracciamento completo dell'autofocus, ha una modalità ad alta risoluzione da 100 MP e uno stabilizzatore interno (IBIS) che garantisce fino a otto stop. Anche sul fronte video le specifiche sono eccezionali, con il supporto per il formato ProRes raw a 5,7K su un SSD esterno e un autofocus eccellente supportato dal nuovo processore scelto da Panasonic.
Il formato del sensore micro quattro terzi della G9 II e l'ampia gamma di obiettivi di cui dispone la rendono più adatta alla fotografia naturalistica e sportiva rispetto alle fotocamere full-frame, in quanto si raggiungono più facilmente lunghezze focali elevate mantenendo il peso ridotto. Per alcuni, tuttavia, sarà difficile decidere tra la G9 II e la Lumix GH6, più incentrata sui video, o la Lumix S5 II a pieno formato, leggermente più costosa e molto simile in termini di design.
La Panasonic G9 II è una fotocamera eccezionale e si colloca tra le migliori fotocamere mirrorless disponibili per chi è sempre a caccia di "azione".
Panasonic Lumix G9 II: data di uscita e prezzo
- 1.899€
- Spedizione prevista a partire da novembre
La Panasonic G9 II è stata annunciata il 12 settembre 2023 con un prezzo di listino di 1.899€. È disponibile anche in kit con l'obiettivo Leica Vario Elmarit 12-60 mm F2,8-4 a 2.499€.
Contemporaneamente alla Lumix G9 II, Panasonic ha annunciato anche due obiettivi riprogettati: il Leica DG Vario-Elmar 100-400mm F4.0-6.3 II ASPH e il Leica DG Vario Elmarit 35-100mm F2.8 Power O.I.S. Al momento della stesura della recensione, Panasonic non ha fornito i prezzi degli obiettivi per l'Europa.
Le spedizioni per tutti i nuovi articoli sono indicate a partire da novembre 2023, anche se alcuni negozi prevedono di spedire gli ordini a partire da fine ottobre.
- Prezzo: 4.5/5
Panasonic G9 II: Specifiche
Specifiche | Panasonic G9 II |
---|---|
Sensore | 25.2MP Live MOS micro quattro terzi |
Video: | C4K/4K 60p 4:2:2 10-Bit |
Punti AF: | 779-punti a rilevamento di fase |
LCD: | Schermo touchscreen da 3,0 pollici ad angolazione variabile, 1,84 m di punti |
Mirino EVF: | 3.68m-punti, OLED EVF |
Memoria: | 2 x SD / SDHC / SDXC |
Connettività: | Wi-Fi / Bluetooth |
Raffica | 14fps AF-S/ 10fps AF-C (otturatore meccanico), 75fps AF-S / 60fps AF-C (otturatore elettronico) |
Size: | 102 x 134 x 90mm (body only) |
Weight: | 658g (23.2oz) |
Panasonic G9 II: Design
- Design ripreso dalla Lumix S5 II
- Joystick direzionale a 8 direzioni
- EVF aggiornato da 3,69 m
La prima cosa che si nota togliendo la Panasonic G9 II dalla scatola è la comodità con cui si maneggia. L'impugnatura è ben sagomata e consente di tenere la fotocamera in modo comodo e sicuro abbinata al voluminoso obiettivo Panasonic da 200 mm F2,8.
Nel complesso, la G9 II sembra molto simile alla Panasonic Lumix S5 II full-frame, una fotocamera che abbiamo testato poche settimane fa. Se state pensando di acquistare una mirrorless Micro Quattro Terzi per le sue proporzioni ridotte, tuttavia, la G9 II potrebbe non essere la scelta migliore. Le sue dimensioni sono grandi per una fotocamera di questo genere, anche se è più leggera di circa 85 g rispetto alla S5 II con i suoi 658 g (con batteria e scheda SD). Inoltre, la G9 II non dispone della stessa ventola di raffreddamento attiva della S5 II, il che significa che i tempi di registrazione video saranno limitati.
Il corpo macchina sembra robusto ed è realizzato in una solida lega di magnesio completamente sigillata, resistente a polvere e umidità. A differenza del grado di protezione IP53 della OM-System OM-1, Panasonic non rivela in modo specifico la resistenza del corpo macchina alle intemperie.
Il cambiamento nella sensazione e nella disposizione dei comandi non rappresenta uno shock troppo grande per chi sta pensando di passare da un modello Lumix G. Basta qualche giorno per abituarsi alla posizione dei tasti della G9 II, poi diventa uno spasso da usare.
La piastra superiore del display LCD della G9 originale è stata rimossa e, anche se personalmente troviamo questa omissione deludente, la modifica lascia il posto ai due quadranti separati per la modalità di scatto e il drive.
Essendo una fotocamera ibrida dispone di un tasto dedicato alla registrazione sulla piastra superiore che si trova a fianco del tasto di scatto. Subito dietro ci sono tre comandi per regolare il bilanciamento del bianco, l'ISO e la compensazione dell'esposizione. È possibile accedervi con il dito indice riservato all'otturatore, anche ci sono voluti uno o due giorni per ricordare quale pulsante facesse cosa senza guardare.
L'interruttore di accensione/spegnimento è azionato da una leva rigida collegata alla ghiera delle modalità. L'abbiamo trovato un po' scomodo da usare, ma questa caratteristica riduce drasticamente la probabilità che la fotocamera venga accesa o spenta accidentalmente. Sopra il mirino c'è una slitta per flash e microfoni esterni, ma la S9 II non ha un flash incorporato, cosa piuttosto insolita per un modello di fascia media.
Sul retro il layout è simile a quello della S5 II, con un joystick a 8 direzioni e un monitor touchscreen da 3 pollici con angolazione variabile per navigare rapidamente nei menu e nelle impostazioni. Il mirino OLED corrisponde a quello della S5 II e offre una copertura del 100%, ma purtroppo conserva anche la stessa risoluzione del mirino della G9 di cinque anni fa con 3,69 m di punti.
Non si può dire lo stesso per lo schermo LCD nettamente migliorato rispetto alla G9 originale. La risoluzione è quasi raddoppiata passando a 1,84 m di punti e il suo design variangolare facilita il vlogging e i selfie, si inclina per le composizioni a bassa angolazione e si ripiega per proteggersi quando non è in uso.
Il mirino ha una frequenza di aggiornamento nativa di 120Hz per evitare i micro lag durante le riprese e non si spegne per 3 secondi durante le raffiche. Non l'abbiamo trovato colorato o piacevole da guardare come l'EVF della Canon EOS R6 (nonostante condivida lo stesso numero di punti sulla carta), ma nel complesso non è male.
A destra del pulsante di riproduzione, il pulsante LVF consente di passare dal mirino allo schermo LCD durante le riprese, anche ci chiediamo perché sia stato assegnato un tasto dedicato quando questa commutazione avviene automaticamente ogni volta che si tiene la fotocamera vicino al volto.
Accanto all'EVF, c'è un piccolo selettore per passare dalla modalità di messa a fuoco manuale, singola e continua. È possibile farlo anche tramite la selezione delle impostazioni sullo schermo, modalità che preferiamo di gran lunga.
Infine, sul retro, il pulsante Q consente di visualizzare il menu rapido, il pulsante Menu dà accesso al menu completo, mentre Display consente di modificare le informazioni visualizzate sullo schermo in fase di scatto.
I due sportelli di plastica posizionati sulla sinistra proteggono una porta USB-C per la ricarica, una porta HDMI full-size e uno slot per microfoni e cuffie accessorie. A destra, sono presenti due slot per schede SD UHS-II.
- Design: 4/5
Panasonic G9 II: Caratteristiche e prestazioni
- Messa a fuoco automatica a rilevamento di fase con eye AF per gli animali
- Nuovo motore L2
- Fino a 60 fps con AF continuo
I sistemi di fotocamere Micro Quattro Terzi (MFT) di Panasonic e OM System (ex Olympus) sono particolarmente adatti per la fauna selvatica e gli sport. Il sistema MFT vanta alcune fotocamere di punta eccezionalmente veloci, tra cui la Lumix G9 II, e teleobiettivi eccellenti che sono molto più piccoli e più economici degli equivalenti full-frame, il che risulta ideale per gli scatti a mano libera durante le escursioni.
La Lumix G9 II vanta cinque anni di progressi rispetto al modello precedente e si vedono tutti. A bordo troviamo un sensore più veloce da 25,2 MP, 5 in più rispetto ai 20 MP della G9. Il dettaglio aggiuntivo è molto gradito e rappresenta il minimo che ci si dovrebbe aspettare da una fotocamera seria nel 2023. La fotocamera ha un valore ISO compreso tra 100 e 25.600, che può essere abbassato a ISO50, ma si tratta di una gamma di poco più ampia rispetto a quella della fotocamera originale.
Un tempo OM System era un leader in termini di funzioni computazionali, ma Panasonic sta recuperando terreno e la G9 II beneficia di una modalità ad alta risoluzione che crea immagini da 100 MP con tecnologia pixel shift (la G9 offre 80 MP), oltre a una modalità ad alta risoluzione a mano libera che si trova anche sulla GH6. L'abbiamo provata a mano libera e gli scatti erano generalmente sfocati, ma con un po' di pratica o un treppiede si possono ottenere risultati sbalorditivi.
A proposito di mano libera, la G9 II ha una stabilizzazione dell'immagine integrata a 8 stop per ridurre al minimo le vibrazioni anche in condizioni di scarsa illuminazione, mentre la doppia stabilizzazione dell'immagine a 5 assi a 7,5 stop aiuta quando si utilizzano i teleobiettivi. Abbiamo testato questo aspetto scattando una serie di immagini con l'obiettivo 12-60 mm, iniziando a 1/125 sec e impostando progressivamente la velocità dell'otturatore più bassa fino a trovare il punto in cui le immagini erano inutilizzabili. Il limite è di un secondo, valore che corrisponde a circa sette stop di stabilizzazione effettiva e oltre il quale le immagini risultano mosse. Il risultato può variare a seconda dell'obiettivo utilizzato, ma il punto è che la G9 II offre un ampio margine di manovra in caso di scarsa illuminazione.
Le caratteristiche della fotocamera sono supportate da un processore più veloce - Panasonic afferma che è due volte più veloce del motore della MK I rispetto alla quale soffre molto meno il rolling shutter. Non disponiamo di ulteriori dettagli tecnici, ma i miglioramenti sono evidenti.
Detto questo, durante i test della modalità portatile ad alta risoluzione ci siamo dovuti fermare ad aspettare (a volte minuti) che la fotocamera finisse di elaborare i dati, anche se l'elaborazione potrebbe essere stata ostacolata dalla scheda SD che abbiamo utilizzato.
La caratteristica principale della G9 II è l'autofocus a rilevamento di fase, novità assoluta per la serie G introdotta sulle mirrorless Panasonic con la S5 II nel 2023. Il rilevamento di fase è il metodo migliore per catturare il movimento in quanto è rapidissimo. Con 779 punti di messa a fuoco automatica, la G9 II è ora in grado di rilevare (e agganciare) i soggetti in situazioni tipicamente difficili, come il controluce o le scene scarsamente illuminate.
Per quanto riguarda le modalità di messa a fuoco la G9 II include l'AF oculare, l'AF ad area e le zone AF personalizzabili per la copertura orizzontale e verticale. Il rilevamento e l'inseguimento automatico dei soggetti sono migliorati e riconoscono esseri umani, animali e veicoli, con una distinzione tra motociclette e automobili e tra gli occhi e il corpo dell'animale.
La G9 II è più precisa e rapida della G), anche se le capacità di riconoscimento del soggetto sono ancora inferiori a quelle di altri marchi.
L'aspetto particolarmente impressionante è che l'autofocus continuo può essere utilizzato con raffiche fino a 60 fps se si seleziona l'otturatore elettronico. Questo tipo di otturatore è suscettibile agli effetti negativi del rolling shutter, particolarmente evidenti nelle immagini di soggetti in rapido movimento o nei filmati catturati con movimenti estremi della fotocamera; tuttavia, la G9 II ha un sensore più veloce che controlla meglio le distorsioni, quindi non soffre troppo l'uso dell'otturatore elettronico.
Abbiamo provato la G9 II in modalità "alta velocità" per fotografare un bellissimo Golden Retriever in corsa e si è comportata benissimo (anche se la scheda SD non ha retto la raffica). L'otturatore meccanico è immune alle distorsioni di cui sopra e può raggiungere un'impressionante velocità di 14 fps.
Abbiamo scoperto che per ottenere risultati soddisfacenti è necessario sperimentare molto e impostare la fotocamera in modo da passare rapidamente da un'impostazione di messa a fuoco personalizzata all'altra per rispondere ai cambiamenti dei soggetti, ma una volta presa confidenza la G9 II offre prestazioni davvero sbalorditive.
A bordo troviamo la batteria Panasonic DMW-BLK22 che garantisce circa 400 scatti per carica. Durante la nostra prova abbiamo prodotto più di 300 scatti rimanendo con un po' di carica residua.
- Caratteristiche e prestazioni: 4,5/5
Panasonic G9 II: Qualità delle immagini e dei video
- Sensore da 25,2 MP con modalità multi-scatto ad alta risoluzione da 100 MP
- Video 5,7K / 60p e 4K / 120p
- Nuovo profilo colore Leica Monochrome
La Panasonic G9 II può acquisire immagini in formato JPEG e raw, con diverse opzioni per il rapporto d'aspetto, le dimensioni del file e la qualità. Tra le novità degne di nota c'è la nuova modalità Leica Monochrome che si può utilizzare solo in modalità Jpeg.
Rispetto alla modalità L.Monochrome D, il profilo di Leica è decisamente più marcato, con un contrasto maggiore e luci più spinte. Gli altri stili includono Standard, Vivido, Piatto e Paesaggio. Questi stili possono essere utili se si intende caricare le immagini direttamente sui social media e si desidera un approccio di editing leggero. Ad esempio, Vivido crea un effetto drammatico mentre Naturale ha cerca di riprodurre fedelmente i colori dello scatto.
Per quanto riguarda l'editing in Adobe Camera Raw e Lightroom, abbiamo constata che i file JPEG e raw consentono ampi spazi di manovra per il recupero ombre e la compensazione dell'esposizione.