Recensione Canon PowerShot V1

Una compatta superpotenziata e completa, perfetta per aspiranti vlogger

Canon PowerShot V1 compact camera
(Image: © Future | Sam Kieldsen)

TechRadar Verdetto

Canon ha creato una nuova compatta con ottime capacità video, pensata per un mercato che offre ancora poche alternative valide a questo prezzo. Per molti aspetti, la PowerShot G7X Mark III resta competitiva rispetto alle sue poche rivali: Sony ZV-1 II, DJI Osmo Pocket 3 e perfino la più recente Canon PowerShot V1. Nonostante il sensore più piccolo (1"), il modello vanta un autofocus affidabile, una buona stabilizzazione ottica per le foto e una discreta stabilizzazione digitale per i video, insieme a funzioni pensate per i creator come il filtro ND integrato e le prese d’aria per registrazioni 4K senza limiti. Durante la prova sono emersi però anche alcuni limiti, come l’apertura poco luminosa dell’obiettivo e le limitazioni nella registrazione in 4K a 60fps. Anche chi ama scattare fotografie potrebbe sentire la mancanza di un mirino o del flash integrato. Resta comunque una delle opzioni più complete e convenienti per chi vuole iniziare a creare contenuti video in modo serio e con qualità.

Pro

  • +

    Zoom versatile 3.1x con grandangolo fino a 16mm

  • +

    Tante funzioni video utili, come filtro ND e sistema di raffreddamento

  • +

    Il miglior autofocus di Canon su una compatta

Contro

  • -

    Apertura massima poco luminosa

  • -

    Crop 1.4x e niente stabilizzazione in 4K a 60fps

  • -

    Niente mirino né flash integrato

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Canon PowerShot V1: recensione rapida

C'è molta curiosità intorno alla nuova PowerShot V1, una compatta della serie V pensata per il vlogging che si presenta come una sorta di sorella maggiore della più datata ma ancora popolare PowerShot G7X Mark III, grazie a un sensore da 1,4 pollici completamente inedito e a un obiettivo 16-50mm. Affiancando le due fotocamere, le somiglianze nel design e nella disposizione dei comandi sono evidenti: entrambe sono compatte tascabili, ma la V1 è leggermente più grande e offre una dotazione video molto convincente. Il confronto più diretto è con la Sony ZV-1 II, ma anche la DJI Osmo Pocket 3 rappresenta un’alternativa interessante con stabilizzazione su gimbal. In molti casi, però, la V1 si impone come una scelta più equilibrata.

Tra le specifiche principali spicca il sensore da 22,3MP in formato 3:2, che misura 18,4 x 12,3 mm – una superficie ben più ampia rispetto al classico sensore da 1 pollice (13,2 x 8,8 mm) montato dalle rivali. In teoria, un sensore più grande garantisce una qualità d’immagine superiore, ma c’è un compromesso: l’obiettivo zoom 3,1x della PowerShot V1 ha un’apertura massima di f/2.8-4.5, meno luminosa rispetto a quella della ZV-1 II (f/1.8-4) o della stessa G7X Mark III (f/1.8-2.8). Questo limita un po’ le prestazioni in condizioni di scarsa luce, riducendo in parte il vantaggio offerto dal sensore più grande.

Resta comunque un obiettivo molto versatile, il più ampio del gruppo, e il suo range 16-50mm è perfetto per il vlogging. Anche attivando la stabilizzazione digitale, che comporta un piccolo crop dell’immagine, l’inquadratura rimane sufficientemente ampia da permettere riprese a braccio: quei 2 mm in più sul lato grandangolo fanno davvero la differenza.

La PowerShot V1 offre una dotazione video completa, che include feritoie di raffreddamento per registrazioni illimitate in 4K a 30fps, filtro ND integrato, il miglior autofocus mai visto su una compatta PowerShot e ingressi per microfono e cuffie. Anche i fotografi non resteranno delusi: la slitta hotshoe supporta flash esterni (esclusi quelli a 5 pin), mentre la raffica di scatto arriva a 15fps e raddoppia con l’otturatore elettronico, sempre assistita da un autofocus preciso con tracking del soggetto.

Girando in 4K a 60fps, però, bisogna accettare due compromessi: l'assenza di stabilizzazione e un crop dell'immagine di 1,4x. Su carta sembrano limiti notevoli, ma grazie al grandangolo da 16mm ho potuto comunque gestire le riprese a mano libera senza perdere l'inquadratura. Il discorso è diverso per la stabilizzazione: chi registra vlog camminando farebbe meglio a scendere a 30 o 24fps per mantenere il video più fluido.

Al netto di questi aspetti, la PowerShot V1 si conferma una fotocamera solida e convincente. Considerando il prezzo competitivo e alcune funzioni superiori persino a quelle della concorrenza Sony, ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo punto di riferimento per i vlogger.

Canon PowerShot V1 specifiche

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Canon PowerShot V1 specifiche

Tipologia:

Camera compatta

Sensori:

1.4-pollici, 22.3MP

Lunghezza focale:

16-50mm

Apertura massima:

f/2.8-4.5

Dimensioni:

118.3 x 68 x 45.2mm

Peso:

15oz / 426g

Canon PowerShot V1 compact vlogging camera on a white desk

(Image credit: Tim Coleman)

Canon PowerShot V1: Prezzo e disponibilità

La Canon PowerShot V1 ha debuttato sul mercato italiano a un prezzo di 1.049 €, al lancio disponibile tramite i rivenditori autorizzati.

La sua dotazione ricca di funzioni video e il form factor pocket-friendly la posizionano come un'alternativa valida a tante opzioni “da creator”.

  • Prezzo: 4/5

Canon PowerShot V1: Design

Canon ha realizzato una compatta solida e ben bilanciata, progettata con una chiara priorità verso il video. Il design e la disposizione dei comandi ricordano da vicino quelli della PowerShot G7X Mark III, ma su una scala più ampia che ha permesso di introdurre elementi aggiuntivi come la slitta hotshoe, lo schermo orientabile e, naturalmente, il sensore più grande.

Questa impronta spiccatamente “video-centrica” si riflette però anche in alcune assenze evidenti: mancano sia il mirino elettronico sia il flash integrato, due caratteristiche che ci si potrebbe aspettare in una compatta di fascia medio-alta.

La macchina si impugna bene grazie al generoso grip frontale, e offre numerosi pulsanti e comandi personalizzabili. Merita una menzione il selettore sull’obiettivo, perfetto per modificare rapidamente l’apertura o altri parametri, e l’interruttore posteriore che consente di passare al volo dalla modalità foto a quella video.

Nel complesso, la PowerShot V1 è risultata intuitiva da usare grazie a controlli ben etichettati e a un’interfaccia ordinata. L’unico vero neo riguarda la modalità slow-motion, nascosta in profondità nei menu: una scelta poco coerente con il target, considerando che altri produttori la rendono accessibile direttamente da una ghiera fisica.

A fotocamera spenta e con l’obiettivo retratto, sono riuscito a infilare la PowerShot V1 nella tasca della giacca, un risultato notevole considerando la presenza del sensore da 1,4 pollici. Attenzione però: non aspettatevi di farcela con una tasca dei jeans, nemmeno con quelli larghi che vanno di moda ultimamente.

Lo schermo touchscreen orientabile è ormai uno standard per le fotocamere orientate al video nel 2025: si apre lateralmente, si inclina verso l’alto per inquadrature dal basso e può essere ruotato completamente in avanti per il vlogging. Come già detto, manca però un mirino elettronico, quindi tutte le inquadrature vanno fatte tramite lo schermo. In generale non è un problema, ma nelle giornate più soleggiate ho sentito la mancanza di un mirino antiriflesso, soprattutto per evitare di strizzare gli occhi davanti al display lucido.

La connettività è in linea con quanto ci si aspetta da una compatta orientata al video. C’è una porta USB-C per il trasferimento dati e la ricarica, che supporta anche lo streaming UVC/UAC (approfondito nella prossima sezione). Presenti anche i jack da 3,5 mm per microfono e cuffie, oltre a un'uscita micro HDMI: sarebbe stato preferibile un’uscita HDMI full-size, ma viste le dimensioni contenute della fotocamera, non è una mancanza grave.

Le prese d’aria per il raffreddamento si trovano sulla parte superiore e sul lato sinistro del corpo: grazie a queste, la PowerShot V1 può registrare video in 4K senza limiti di tempo. È una caratteristica sorprendente per una fotocamera di questa fascia, e va riconosciuto a Canon il merito di averla integrata. La documentazione segnala comunque la possibilità di surriscaldamento con i framerate più elevati, ma un indicatore a schermo mostra la temperatura per tempo, evitando brutte sorprese.

Probabilmente proprio a causa di queste aperture per il raffreddamento, la fotocamera non è tropicalizzata né resistente agli agenti atmosferici: attenzione quindi in caso di pioggia o polvere. Sul fondo troviamo un attacco per treppiede standard e lo sportello che ospita batteria e singolo slot per schede SD.

  • Design: 3.5/5

Canon PowerShot V1: Performance

Canon ha equipaggiato la PowerShot V1 con uno zoom più ampio rispetto alla maggior parte delle concorrenti: mentre 18mm è la norma, qui si parte da 16mm, una lunghezza focale perfetta per il vlogging a mano libera grazie al campo visivo più ampio. L’escursione dello zoom ottico arriva fino a 3.1x, equivalente a 50mm, risultando utile per i ritratti e per avvicinarsi a soggetti lontani.

Il comparto ottico si difende bene anche nelle riprese ravvicinate, permettendo scatti macro e riprese dinamiche ideali come cutaway nei video – i primi piani di fiori nella nostra galleria di esempio ne sono una prova concreta.

Lo stabilizzatore ottico integrato (OIS) è certificato per un'efficacia fino a 5 stop, il che si traduce in buone prestazioni nella fotografia. Per quanto riguarda i video, entra in gioco la stabilizzazione elettronica (DIS), che comporta un leggero crop dell’immagine, più marcato se si attiva l'opzione DIS avanzata. In questo contesto, i 16mm di lunghezza focale minima risultano ancora più utili: anche con la stabilizzazione attiva, l'inquadratura rimane abbastanza ampia per includere il volto o l’intero busto in un’inquadratura da vlogging.

La stabilizzazione video è generalmente efficace e consente riprese a mano libera senza fastidiosi tremolii. Nel confronto con le due rivali più dirette, la PowerShot V1 si piazza nel mezzo: la DJI Osmo Pocket 3, grazie al gimbal integrato, resta imbattibile per fluidità, mentre la sola stabilizzazione digitale della Sony ZV-1 II non convince fino in fondo in ottica vlogging.

L’autofocus, infine, è un altro punto di forza: Canon ha incluso il suo sistema Dual Pixel AF II, rapido e preciso. È in grado di agganciare soggetti quasi all’istante, riconoscendo persone e animali con affidabilità. Nei nostri test, ha individuato correttamente volti umani, gatti e cani, seguendoli in movimento senza incertezze.

Canon PowerShot V1 compact camera

(Image credit: Future | Sam Kieldsen)

La PowerShot V1 integra un microfono interno capace di registrare audio a 16-bit in formato AAC o PCM. Nella confezione è incluso anche un wind muff peloso, stile “dead cat”, che si inserisce direttamente nella slitta superiore e si posiziona sopra al microfono per attenuare il rumore del vento nelle registrazioni all’aperto. Questo accessorio risulta quasi indispensabile se si utilizza il microfono integrato, anche se può ostacolare leggermente l’accesso ad alcuni comandi della fotocamera, come il pulsante di accensione. L’efficacia è buona, ma in presenza di vento forte qualche disturbo audio può comunque emergere.

Naturalmente, chi realizza contenuti in modo professionale utilizzerà un microfono esterno, collegabile tramite l’ingresso da 3,5 mm. È possibile anche monitorare l’audio in cuffia e sullo schermo. Durante i test, abbiamo utilizzato un DJI Mic 2 con ricevitore montato sulla slitta: la qualità sonora è risultata nettamente superiore rispetto al microfono interno, con una gestione del vento più efficace.

Tra le funzioni pensate per il vlogging figura anche una comoda spia rossa (tally lamp) che segnala chiaramente quando la registrazione è attiva. Ci sono inoltre opzioni per focus peaking in modalità manuale, zebra pattern per l’esposizione e persino il timecode – strumenti apprezzati da chi crea video con un occhio alla precisione.

Per registrare video in 4K senza interruzioni è fondamentale utilizzare una scheda SD sufficientemente veloce. Canon consiglia una UHS-II, ma nei nostri test anche una Lexar V60 ha mostrato qualche incertezza; il consiglio è quindi di optare per una scheda V90 per andare sul sicuro.

L’autonomia è discreta: con una batteria carica si possono scattare circa 400 foto o registrare poco più di un’ora di video, secondo Canon. Nella nostra esperienza, registrando in 4K si resta leggermente al di sotto. Tuttavia, grazie alla porta USB-C è possibile alimentare la fotocamera in modo continuo, rendendola ideale per sessioni casalinghe senza preoccuparsi della durata della batteria.

La stessa porta USB può trasformare la V1 in una webcam di fascia alta. Supporta gli standard UVC/UAC, quindi funziona con la maggior parte delle piattaforme di live streaming.

  • Performance: 4/5

Canon PowerShot V1: qualità dell'immagine

Durante il periodo di prova con la PowerShot V1, ho avuto modo di testare tutte le principali modalità video, scattare alcune foto, valutare le prestazioni della stabilizzazione e registrare brevi vlog utilizzando il microfono interno, oltre a girare qualche clip di supporto (B-roll). Nel video di esempio che trovate qui sotto, sono inclusi spezzoni registrati in 4K a 30fps e a 60fps, test di stabilizzazione elettronica, uso dello zoom ottico 3.1x e altre funzionalità utili per la creazione di contenuti video.

In genere, l’esposizione e la resa cromatica della fotocamera sono collegate all’area di messa a fuoco. Quando l’autofocus era fissato su di me, l’esposizione risultava corretta grazie anche al filtro ND automatico integrato. Tuttavia, nei vlog ho notato alcune variazioni nel tono della pelle: a volte perfetto, altre con dominanti verdi o magenta. Per risultati più coerenti, è consigliabile impostare il bilanciamento del bianco manualmente invece di affidarsi all’opzione automatica.

Anche i video in 4K a 60fps risultano ottimi, sebbene – come già accennato – a questo frame rate si rinunci alla stabilizzazione elettronica dell’immagine e si debba accettare un crop di 1.4x. Personalmente non ho trovato il ritaglio troppo penalizzante, anzi: l’effetto è simile a uno zoom naturale, utile soprattutto per catturare B-roll più ravvicinati.

Un crop è presente anche quando si attiva la modalità DIS potenziata (non disponibile in 4K 60fps), ma grazie al grandangolo da 16mm del V1 c’è comunque un buon margine per ritagliare l’inquadratura restando all’interno di una visuale adatta al vlogging. La scelta di Canon di partire da 16mm è stata decisamente azzeccata: sembra un dettaglio da poco, ma fa tutta la differenza nel tipo di riprese che si possono ottenere.

Il sensore da 22,3MP da 1,4 pollici della PowerShot V1 è completamente nuovo, ma ritroviamo la classica gestione del colore di Canon – e questa è un’ottima notizia. Le foto in piena risoluzione risultano naturali e ricche di dettaglio: pelle, capelli e barba, ad esempio, vengono riprodotti in modo estremamente nitido, come si nota nello scatto selfie qui sopra.

Grazie alla resa cromatica di Canon, i JPEG usciti direttamente dalla fotocamera sono già molto piacevoli, ma ho scattato anche in RAW, sviluppando poi le immagini con Adobe Lightroom. Nella galleria qui sotto potete vedere i risultati: sono rimasto soddisfatto soprattutto dalla gamma cromatica, dai dettagli nelle ombre e dal contrasto che sono riuscito a recuperare con piccoli interventi.

Nonostante il sensore sia ampio per una compatta, non definirei la V1 un mostro da scatti in scarsa luminosità. Il rumore digitale inizia a farsi notare già a valori ISO non troppo elevati – probabilmente a causa dell’apertura massima non molto luminosa dell’obiettivo. Nei JPEG la grana viene gestita bene dalla fotocamera, e anche in Lightroom si riesce a ridurre con efficacia, ma resta un limite da considerare, anche perché la macchina non dispone di un flash integrato per illuminare le scene più buie.

Come accennato in precedenza, l’apertura massima dell’obiettivo non è particolarmente luminosa, e avrei preferito qualcosa di simile a f/1.8-2.8. Detto ciò, mantenere quelle specifiche all’interno di un obiettivo così compatto non sarebbe stato tecnicamente possibile. In ogni caso, impostando il diaframma alla sua apertura massima (f/2.8-4.5) e mantenendo una distanza di messa a fuoco ravvicinata, si riesce comunque a ottenere un piacevole effetto di profondità ridotta, con uno sfocato gradevole sullo sfondo.

  • Qualità delle immagini: 4.5/5

Canon PowerShot V1

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Canon PowerShot V1

Attributi

Note

Punteggio

Prezzo

Prezzo adeguato per le specifiche offerte, ma le alternative di DJI e Sony costano meno.

4/5

Design

Compatta e leggera, ma priva di mirino elettronico e protezione contro le intemperie.

3.5/5

Performance

Great autofocus and image stabilization and a serviceable internal mic.

4/5

Qualità delle immagini

L’obiettivo versatile e il sensore da 1,4 pollici offrono scatti nitidi e colori vibranti, con ampio margine di intervento in post-produzione grazie ai profili Log e al supporto RAW.

4.5/5

Perché comprare la Canon PowerShot V1?

Ragioni per acquistare

Volete una vlog camera che scatti anche buone foto

Pur pensata principalmente per i video, la combinazione tra stabilizzazione ottica, buona ergonomia e scatto in RAW rende la V1 una fotocamera solida anche per le foto.

Volete un’ottima qualità d’immagine già pronta all’uso

Grazie alla nota resa cromatica Canon, a un buon obiettivo e al grande sensore da 1,4 pollici, questa è una compatta da vlogging di alta qualità anche in modalità punta e scatta.

Ragioni per NON acquistare

Siete fotografi prima di tutto

La PowerShot V1 offre una buona qualità fotografica, ma l’assenza di mirino e flash integrato ne limita l’attrattiva. È prima di tutto una videocamera.

Cercate la vlog camera più economica possibile

La V1 ha un buon rapporto qualità-prezzo, ma se vi interessa solo il vlogging meglio valutare la DJI Osmo Pocket 3: costa meno della metà ed è perfetta per i vlog in movimento.

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Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.