Due nuovi modelli OpenAI: liberi, scaricabili, ma non sono GPT‑5

OpenAI image
(Immagine:: Shutterstock/JarTee)

OpenAI ha pubblicato a sorpresa due nuovi modelli AI open-weight, segnando un cambio di rotta rispetto alla sua tradizionale politica di chiusura. Si tratta di GPT-OSS-120B e GPT-OSS-20B, i primi modelli scaricabili direttamente dagli utenti dal lontano rilascio di GPT-2.

La versione più leggera, GPT-OSS-20B, è particolarmente interessante per la community degli sviluppatori indipendenti: è sufficientemente snella da poter girare su un PC consumer, a patto di avere almeno 16 GB di RAM e una certa pazienza. Al contrario, GPT-OSS-120B richiede hardware professionale o supporto cloud.

La flessibilità offerta dai modelli GPT-OSS potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo importante per OpenAI, proprio mentre l’approccio a pesi aperti sta guadagnando popolarità. Negli ultimi mesi, DeepSeek, Meta e Mistral hanno rilasciato modelli open in forme più o meno complete, spesso però limitati da dati di addestramento non divulgati o licenze restrittive.

I modelli di OpenAI, invece, offrono chiaramente i pesi e una licenza Apache 2.0, pur mantenendo proprietario il dataset di addestramento. La vera novità è che gpt-oss è compatibile con l’interfaccia standard di OpenAI, ma consente anche una visualizzazione diretta del processo decisionale del modello: un aspetto che rende l’esperienza più trasparente per chi vuole studiare e sperimentare.

A differenza di DeepSeek, che punta sulla potenza bruta e l’efficienza economica, OpenAI invita gli sviluppatori a capire come funzionano i modelli. È possibile mettere in pausa l’elaborazione e osservare in tempo reale cosa accade “dentro” al modello. Un approccio educativo e aperto che rappresenta un segnale forte verso la community: OpenAI vuole tornare ad essere una piattaforma su cui costruire, non solo da cui acquistare.

Grazie alla licenza Apache, i modelli possono essere personalizzati, ridotti, integrati o trasformati in nuovi prodotti, senza bisogno di inviare dati a servizi esterni. Per chi sogna un’intelligenza artificiale più decentralizzata, questo è un passo nella direzione giusta.

Anche per chi non è uno sviluppatore, il messaggio è chiaro: potremmo vedere presto app AI più leggere, più private, e senza abbonamenti obbligatori. Per una compagnia che negli ultimi due anni ha puntato su sistemi chiusi e formule premium, rilasciare modelli così avanzati con licenze open è una svolta significativa, almeno dal punto di vista simbolico.

Non siamo ancora nella nuova era di GPT-5, ma Sam Altman ha lasciato intendere che ci saranno ulteriori annunci a breve. Tutto fa pensare che il vero prossimo capitolo sia già in lavorazione.

TOPICS

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.