Recensione Huawei P30

Huawei si conferma leader per la fotografia

Huawei P30 deal
Image credit: TechRadar

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Interfaccia e software 

Lo Huawei P30 usa Android 9 con l’interfaccia EMUI sviluppata da Huawei. Può risultare un po’ meno intuitiva rispetto alla versione base di Android, ma offre molte funzioni aggiuntive e personalizzazioni. 

Di default non ha il drawer, che si può riattivare dalle impostazioni. Tutte le nuove applicazioni vanno dunque in home page, dove sarà possibile riorganizzarle usando le cartelle. È lo stesso che accade con gli iPhone o con gli smartphone Xiaomi.  

Dopo aver abilitato il drawer, non vi si può accedere con uno scorrimento verso l’alto, com’è normale con Android. Invece, bisogna premere un pulsante e bisognerà farci l’abitudine se non avete mai usato uno smartphone Huawei. 

Tre schermate dell’interfaccia Huawei, compreso il drawer a sinistra. Immagine: TechRadar 

Tre schermate dell’interfaccia Huawei, compreso il drawer a sinistra. Immagine: TechRadar 

Huawei inserisce fin troppe applicazioni sui suoi smartphone. Le rispettive icone hanno colori brillanti e appariscenti, che insieme agli sfondi potrebbero creare un risultato un po’ troppo colorato, persino infantile. Non è necessariamente un male, sicuramente una questione di gusti personali, ma senz’altro cambiare sfondo potrebbe rendere il tutto un po’ più discreto. 

Sono presenti all’appello tutte le funzioni di Android 9. Vale la pena notare che sia il riconoscimento facciale sia la lettura dell’impronta, nel nostro test, sono state un po’ lente. Il riconoscimento del viso richiede fino a due secondi per sbloccare il telefono, ma funziona anche con poca luce o dopo aver tolto la barba, il che è un bel risultato. 

Il sensore d’impronte sotto lo schermo non è molto veloce rispetto a quelli tradizionali, ed è posizionato un po’ troppo in basso per essere del tutto comodo. 

Film, musica e videogiochi 

Il Kirin 980 all’interno dello Huawei P30 è molto potente, come vedremo più avanti. Questo smartphone può gestire qualsiasi tipo di attività senza problemi. 

Il grande schermo rende più piacevoli i giochi d’azione perché permette di usare i controlli senza coprire la scena con le mani. Grazie al design dello smartphone, inoltre, non capita di attivare i pulsanti fisici per errore mentre si gioca; ma capita di “inciampare” con le dita sulla fotocamera posteriore. 

Siamo diventati cecchini in PUBG. Immagine: PUBG Mobile 

Siamo diventati cecchini in PUBG. Immagine: PUBG Mobile 

La dimensione dello schermo è un pregio anche per guardare film e serie TV. I colori leggermente sbiaditi non sono un problema per film e TV quanto per la visione di fotografie, e in generale la qualità dello schermo è fantastica. 

Gli altoparlanti generano un audio di buona qualità, ma nella maggior parte dei casi abbiamo preferito usare gli auricolari Huawei FreeLace, presentati insieme al P30 e al P30 Pro. Sono facili da impostare tramite la connessione USB-C e hanno una notevole qualità audio. 

Un possibile problema è che i FreeLace vanno caricati tramite la porta USB-C del telefono (ma c’è un adattatore per usare un normale caricabatterie), e quindi assorbono carica dalla batteria dello smartphone. Siamo sempre riusciti a sopravvivere per l’intera giornata, in ogni caso. 

Huawei Freelace. Immagine: TechRadar 

Huawei Freelace. Immagine: TechRadar 

Prestazioni e benchmark 

Lo Huawei P30 usa il potente processore Kirin 980, con 6 GB di RAM e una batteria piuttosto capiente. Con i nostri test ha ottenuto punteggi inferiori, ma vicini, a quelli di iPhone XS e Samsung Galaxy S10. E, ancora più interessante, è nettamente superiore allo Huawei P20.

Come suggeriscono i test, questo smartphone può eseguire con fluidità e reattività qualsiasi cosa. La potenza sarà sfruttata principalmente dalla fotocamera, in particolare dagli algoritmi di intelligenza artificiale e da quelli di elaborazione. 

Immagine: TechRadar

Immagine: TechRadar

Such a high score means the phone will run smoothly and be, but where that power is really need is for the camera, as it powers the range of AI and post-processing tasks needed to capture what are, as we’ve mentioned, great-looking shots.

Tom Bedford
Contributor

Tom Bedford was deputy phones editor on TechRadar until late 2022, having worked his way up from staff writer. Though he specialized in phones and tablets, he also took on other tech like electric scooters, smartwatches, fitness, mobile gaming and more. He is based in London, UK and now works for the entertainment site What To Watch.

He graduated in American Literature and Creative Writing from the University of East Anglia. Prior to working on TechRadar, he freelanced in tech, gaming and entertainment, and also spent many years working as a mixologist.