Purificatore d’aria: cos'è, a cosa serve e perché acquistarlo?
I purificatori d'aria possono migliorarvi la vita
I purificatori d’aria sono dispositivi relativamente nuovi che, fino a qualche anno fa, si potevano trovare solo nelle abitazioni di lusso o in luoghi di lavoro chiusi dove è necessario purificare l’aria per la presenza di particelle nocive.
Con il lockdown il mondo è cambiato radicalmente per molti aspetti, uno su tutti il telelavoro, o smart working che dir si voglia.
Molti di noi erano abituati ad andare in ufficio la mattina per tornare a casa nel tardo pomeriggio o in serata, trovando un ambiente casalingo accogliente e, per così dire, neutro. Al contrario oggi ci sono milioni di italiani che lavorano da casa e non dispongono di un locale o una stanza dedicata, trovandosi costretti a improvvisare uno studio in salotto o in cucina, alcune volte persino in camera da letto.
Chi si trova in questa situazione sa bene quanto sia fastidioso respirare aria viziata dopo poche ore di lavoro. “Ma basta aprire le finestre, no?”... si, a condizione che fuori non ci siano 2 gradi,o ancora peggio 35. Le stagioni più calde/fredde impediscono di fatto un aerazione corretta dei locali e chi abita in città o in prossimità di strade particolarmente trafficate, aprendo la finestra, rischia di far entrare in casa smog e particelle inquinanti di ogni genere.
Per questo motivo i purificatori d’aria stanno diventando molto popolari. Tuttavia, molti sono ancora scettici sulla loro utilità e altri non hanno mai approfondito l’argomento, considerandoli come un “extra”, un lusso non necessario.
Come stanno realmente le cose? Ha senso investire centinaia di euro in un purificatore d’aria o è semplicemente un vezzo? Nei prossimi paragrafi risponderemo a queste ed altre domande per aiutare i nostri lettori a comprendere cosa sono i purificatori d’aria e a valutare se ne hanno davvero bisogno.
Purificatore d’aria: come funziona?
Partiamo dalla base. Un purificatore d’aria, come lascia intendere il nome, serve a “purificare l’aria”. Ma come fa?
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Il processo di purificazione e reimmissione dell’aria si svolge in quattro momenti separati:
Aspirazione: nella prima fase, il sistema di ventilazione aspira l'aria presente nella stanza e la incanala all’interno del purificatore d'aria.
Filtraggio: una volta giunta al sistema di filtraggio, l'aria attraversa uno o più filtri che rimuovono particelle come polvere, peli di animali, polline, muffe, batteri e virus. Esistono diverse tipologie di filtri che approfondiremo successivamente. I filtri HEPA sono i più comuni e possono rimuovere fino al 99,97% delle particelle di dimensioni inferiori a 0,3 micron.
Trattamento: esistono diversi metodi di trattamento dell’aria. I più comuni sono l'ozonizzazione, la ionizzazione e la fotocatalisi. L'ozonizzazione aiuta a combattere i cattivi odori e uccide i batteri, ma va usata con cautela poiché l'ozono può essere dannoso per la salute se presente in concentrazioni elevate.
Emissione: una volta filtrata e trattata, l’aria viene immessa nella stanza attraverso il sistema di aerazione del depuratore.
Ora cerchiamo di capire quali sono le diverse tipologie di purificatore d’aria e quale conviene scegliere per il proprio ambiente.
Quanti tipi di purificatore d’aria esistono e in cosa si differenziano?
La differenza principale tra le diverse tipologie di purificatori d’aria in commercio sta nel sistema di filtraggio dell’aria.
Esistono diverse tipologie di filtro: i più diffusi sono i filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), ma ci sono anche molti purificatori d’aria che usano filtri a carbone attivo, filtri elettrostatici o filtri fotocatalitici. I filtri HEPA sono i più diffusi poiché universalmente ritenuti i più efficaci e in grado di rimuovere fino al 99,97% delle particelle di dimensioni inferiori a 0,3 micron. Tuttavia, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, alcuni purificatori d'aria utilizzano dei sistemi di ozonizzazione, ionizzazione o fotocatalisi per trattare ulteriormente l'aria filtrata.
Andiamo a vedere nello specifico quali e quante tipologie di purificatori d’aria esistono e alcuni casi d’uso specifici.
- Purificatori d'aria con filtro HEPA: usano filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air), particolarmente efficaci per la rimozione di particelle come polvere, polline, muffe, batteri e virus. I filtri HEPA non sono in grado di rimuovere i gas.
- Purificatori d'aria a carbone attivo: sono dotati di uno o più filtri a carbone attivo ideali per rimuovere odori e gas presenti nell’aria. I filtri a carbone attivo sono particolarmente indicati per rimuovere il fumo di sigaretta, gli odori della cucina e i composti organici volatili (COV).
- Purificatori d'aria ionizzanti: sfruttano una tecnologia che emette ioni negativi per attirare le particelle nocive e rimuoverle dall'aria. Questi modelli possono produrre ozono e altri composti dannosi per la salute se presenti in quantità eccessive.
- Purificatori d'aria fotocatalitici: usano la luce ultravioletta per attivare un catalizzatore che ossida e rimuove le sostanze dannose dall'aria. Si rivelano particolarmente efficaci nella rimozione di gas come il monossido di carbonio, l'ozono e i composti organici volatili.
- Purificatori d'aria ad ozono: avviano un processo di ozonizzazione per eliminare gli odori e uccidere i batteri nell'aria. Come i purificatori d’aria ionizzati, risultano di dubbia utilità in quanto possono produrre sostanze dannose per la salute.
Come potete notare ci sono differenze sostanziali tra le varie tipologie di purificatori d’aria, sia in termini di efficacia che di modalità d’uso. Non a caso i purificatori con filtro HEPA sono i più consigliati e, nella maggior parte dei casi, i più utili da avere in casa insieme ai modelli con filtri d’aria a carbone attivo (o un mix dei due).
Se vi serve un depuratore d’aria da tenere in salotto o in camera da letto, un depuratore d’aria con filtro ai carboni attivi potrebbe essere la soluzione giusta per rimuovere l’odore di chiuso, l’aroma del cibo che arriva dalla cucina o il fumo di sigaretta, ad esempio.
Per chi soffre di allergie ai pollini, ha bambini piccoli in casa e vuole evitare il proliferare di muffe e batteri, i purificatori d’aria con filtro HEPA sono sicuramente la scelta giusta.
In generale, per un uso domestico, consigliamo di optare per queste due soluzioni in quanto maggiormente diffuse e generalmente più efficaci rispetto alle altre alternative.
Non a caso i purificatori con filtro HEPA sono i più popolari e vengono utilizzati nel 90% dei casi quando si tratta di abitazioni o uffici.
Se invece lavorate in un locale dove sono presenti gas nocivi, sarà meglio optare per un purificatore d’aria fotocatalitico, particolarmente indicato per la rimozione dei gas.
Purificatori d’aria: come scegliere il modello giusto
Di seguito elenchiamo alcune specifiche importanti per acquistare un purificatore d’aria efficace ed evitare di sperperare denaro in soluzioni economiche ma inefficaci.
- Controllate che sulla confezione sia riportata la dicitura True HEPA. I purificatori che ottengono questa certificazione sono i più efficaci nel rimuovere le particelle ultrafini, come gli acari della polvere, la forfora degli animali domestici, il polline e la muffa.
- Evitate i depuratori d’aria che riportano la dicitura "HEPA-like" o "HEPA-type", in quanto a dispetto del nome non riescono ad eguagliare le prestazioni dei modelli True HEPA.
- Come detto nel paragrafo precedente, assicuratevi che l'unità che state acquistando sia in grado di gestire il volume d’aria del locale nella quale la installerete.
- Cercate depuratori d’aria con marchio “Verificato” dell'Associazione dei produttori di elettrodomestici (AHAM) se volete evitare di acquistare dispositivi inefficaci. Si tratta di un programma di certificazione volontario, ma i dispositivi che hanno il logo Verified vengono sottoposti a una serie di test che ne certificano l’efficienza, quindi sono più affidabili della media.
Ne basta uno per abitazione?
I purificatori d’aria sono pensati per stanze di dimensioni più o meno grandi e possono coprire stanze singole o intere abitazioni. I purificatori d’aria più economici come Xiaomi Mi Air Purifier 2H e Philips AC0820/10 sono efficaci in ambienti di dimensioni inferiori ai 50m². Potrebbe essere il caso di una camera da letto, di un salotto o di un piccolo studio, ma se volete coprire spazi più grandi avrete bisogno di qualcosa di più potente come Proscenic A9, pensato per locali fino a 90m² o Dyson Pure Cool Me, capace di depurare l’aria in ambienti fino a 100m².
Se non avete esigenze particolari e vi serve una soluzione per un piccolo appartamento, un buon purificatore d’aria può bastare. Se invece avete una casa di grandi dimensioni, magari con ambienti su più livelli e un soffitto molto alto, avrete bisogno di più purificatori posizionati in modo strategico per ottenere dei risultati accettabili.
Quanto consuma?
Ma quanto consuma un purificatore d’aria? La domanda è piuttosto complessa, visto che esistono una miriade di purificatori con consumi molto diversi tra loro. Come per molti altri dispositivi tecnologici, il consumo è spesso collegato alla potenza massima espressa.
Proviamo a chiarire il concetto: un purificatore d’aria di piccole dimensioni, come il già citato XIaomi Mi Air Purifier 2H, ha consumi ridotti che si aggirano sui 5W in modalità normale. Tuttavia, oltre a coprire una cubatura limitata, questo modello ha un CADR (Clean Air Delivery Rate) di 60 m³/h, ovvero impiega un ora per depurare 60m³ d’aria.
Il più potente Dyson Pure Cool Me ha un consumo massimo che raggiunge i 40W, quasi dieci volte il valore medio dello Xiaomi, ma copre ambienti molto più grandi e ha un CADR di 170m³/h. Proscenic A9 raggiunge i 60W se spinto alla massima potenza ma ha un CADR di ben 460m³/h.
Qual è il migliore purificatore d’aria?
Non esiste un purificatore d’aria migliore degli altri in assoluto, anche se nella nostra guida ai migliori purificatori d’aria abbiamo messo al primo posto il Levoit Core 400S per il suo eccellente rapporto qualità prezzo.
Questo modello è in grado di depurare l’aria in ambienti chiusi di dimensioni fino a 83 metri quadri e costa poco più di 200€. Ci sono modelli eccellenti di brand noti come Proscenic e Dyson che costano leggermente di più, ma riescono a coprire ambienti dai 90m³ ai 100m³.
Per questo la scelta del purificatore dipenderà principalmente dalla grandezza del locale nel quale volete installarlo. Alcuni modelli con filtri ibridi costano anche più di 300€, ma mediamente le cifre richieste per i purificatori d’aria da appartamento rimangono sotto questa soglia.
Serve davvero?
La risposta è si, ma non per tutti. Se abitate in campagna, ad esempio, e avete la possibilità di aprire le finestre della stanza dove lavorate, potreste considerarlo superfluo. Eppure, anche in questi casi, chi soffre d’asma, allergie o patologie respiratorie sa bene quanto sia fastidioso il polline che vola dentro casa nei mesi primaverili. Con un buon purificatore d’aria potreste, ad esempio, aprire le finestre per cambiare l’aria e poi chiuderle e lasciar fare il resto al purificatore, evitando i problemi causati dai pollini.
Per chi vive in città e lavora da casa i purificatori d’aria (quelli buoni) sono una manna dal cielo. Lavorare in uno spazio angusto con aria viziata è devastante. Nei mesi invernali con i riscaldamenti accesi e le finestre chiuse le case diventano veri e propri cumuli di germi e batteri, mentre in primavera aprendo le finestre entrano smog, allergeni e pollini di ogni tipo. Anche se non ce ne accorgiamo, lavorando da casa spesso ci troviamo a respirare un’aria malsana che, alla lunga, può danneggiare o indebolire il nostro sistema respiratorio.
Un purificatore d’aria di piccole dimensioni costa sui 200€ e, se scegliete il modello giusto, può letteralmente incrementare la qualità della vita domestica e lavorativa. Per concludere, visti i costi accessibili, il purificatore d’aria è un acquisto consigliabile per la maggior parte delle persone che lavorano da casa, per chi soffre di allergie e per tutti coloro che passano tanto tempo al chiuso e vogliono respirare aria pulita.
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.