Parler è offline, il social network di Trump e Salvini bloccato da Amazon
Amazon ha staccato la spina
Parler è (era?) un social network "alternativo". Praticamente privo di regole, ha riscosso un successo notevole tra rappresentanti dell'alt-right, estremisti, violenti, razzisti, omofobi e così via.
Tutte persone che si dicono stanche della "dittatura del politicamente corretto", in un contesto nel quale i principi democratici non esistono e l'idea di libertà di espressione viene distorta in una nuova versione maligna e putrescente, un terreno dove coltivare nuove forme di politica.
La lista degli iscritti include i sostenitori più fervidi di Donald Trump, lo stesso Trump e diversi personaggi politici, anche italiani. È di poche ore fa la "notizia" riguardante l'iscrizione di Matteo Salvini, che ha avuto però poco tempo per costruirsi una rinnovata popolarità anche su questo social network.
Parler infatti per il momento è morto. Qualche giorno fa Apple e Google ne hanno rimosso l'app dai rispettivi store: una scelta che è arrivata con colpevole ritardo, ma comunque non sufficiente, visto che il servizio ha continuato a funzionare più o meno quanto prima.
Poi però Amazon ha deciso di "staccare la spina" spegnendo i server di Parler all'interno del servizio AWS (Amazon Web Services). Al momento, dunque, Parler è del tutto irrangiungibile. Amazon ha argomentato la propria scelta con le stesse ragioni usate da Google ed Apple, o anche più recentemente da Twitter e Facebook: la volontà di limitare ed eliminare pubblicazioni che incitano odio e violenza.
Parler può senz'altro tornare. Anzi, probabilmente tornerà online non appena avrà avuto il tempo di riorganizzarsi con un altro fornitore, o più probabilmente con server propri, visto che al momento sembra che pochi siano disposti ad avere a che fare con questo interlocutore.
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Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.