IPv4: questa volta è davvero finita

IPv4: questa volta è davvero finita
(Immagine:: Pixabay)

Gli indirizzi IPv4 si esauriranno in circa un mese, lasciando la distribuzione di IPv6 come l'unica soluzione praticabile per la crescita di Internet a lungo termine. In ottobre, il RIPE NCC, organizzazione responsabile dell'assegnazione degli indirizzi IP agli ISP in 76 Paesi tra Europa, Medio Oriente e parti dell'Asia centrale, ha annunciato che erano rimasti da assegnare solamente un milione di indirizzi IPv4. 

Tutti gli indirizzi recuperati da questo momento in poi, verranno ri-assegnati tramite una lista di attesa. Ma si tratterà probabilmente solo di qualche centinaio di migliaia di indirizzi all'anno, molto lontano dai parecchi milioni che le reti richiedono oggi. In termini pratici, ciò significa una maggiore pressione sui fornitori di servizi, che saranno costretti a fare affidamento su soluzioni complesse e costose per riuscire a servire gli utenti in un mondo con meno indirizzi disponibili. Il prossimo esaurimento significa che è ora necessario che le aziende facciano il punto sulle risorse IP e si assicurino che i loro piani di implementazione IPv6 stiano facendo progressi. 

INFORMAZIONI SULL'AUTORE

Nikolas Pediaditis gestisce il team di servizi di registrazione (RS) presso il RIPE NCC.

Un futuro limitato per IPv4

Uno stato di esaurimento di IPv4 esiste dal 2012, quando il RIPE NCC ha raggiunto la sua assegnazione finale da Internet Assigned Numbers Authority (IANA). Questo esaurimento è stato a lungo previsto e pianificato dalla comunità tecnica. Quindi, sebbene Internet non smetterà improvvisamente di funzionare, la scarsità di IPv4 rimane tuttavia una seria preoccupazione per molti operatori di rete. 

Un terzo dei 4.000 operatori intervistati di recente ha classificato la fine degli IPv4 tra le tre principali sfide che la propria organizzazione dovrà affrontare, insieme alla sicurezza di Internet e alla fornitura di servizi cloud. Oltre la metà delle reti (54%) ha dichiarato che avranno bisogno di più indirizzi IPv4 entro i prossimi 2-3 anni. Man mano che diventa sempre più difficile acquisire blocchi di IPv4, le reti troveranno più difficile scalare la propria infrastruttura Internet per la crescita futura. Saranno necessari approcci creativi per trovare lo spazio di indirizzi pubblici con cui numerare le reti, ma questi sono complicati, costosi e richiedono molto tempo.

Una delle soluzioni più comuni è la traduzione degli “indirizzi di rete a livello di operatore” (CGNAT) utilizzata per prolungare la vita degli indirizzi IPv4, consentendo la condivisione di un singolo indirizzo IP su diverse migliaia di dispositivi. Il problema è che il sistema CGNAT non potrà essere usato all’infinito. Ogni volta che un NAT viene stratificato, aumenta la complessità e aumentano anche i potenziali problemi di rete, poiché quando un indirizzo CGNAT dovesse essere soggetto a problemi, migliaia di utenti verrebbero colpiti in contemporanea, creando pesanti disservizi all’interno di una o più delle sottoreti del singolo operatore.

Un'altra soluzione ampiamente utilizzata è il trading di indirizzi IPv4: l'acquisto e la vendita di indirizzi che non sono più necessari. Tuttavia, si tratta di un mercato molto imprevedibile e i prezzi degli indirizzi IPv4 sono soggetti alle normali forze di mercato della domanda e dell'offerta. Man mano che IPv4 diventa più difficile da gestire, riuscire a operare nel mercato diventa sempre più complesso e costoso. 

Adesso è il momento

Con l'esaurimento del pool rimanente al RIPE NCC così vicino, la necessità che le tutte le reti adottino IPv6 è più urgente che mai. Ma passare a IPv6 si è già rivelata un’operazione difficile. Gli operatori di rete sono abituati a lavorare con IPv4 e molti tendono ad adottare un approccio di placida attesa, mentre aspettano di capire come si evolverà esattamente la situazione. Questo è particolarmente vero per gli operatori che ritengano di avere abbastanza indirizzi IPv4 disponibili per le loro reti nel prossimo futuro.

Sebbene possa sembrare più facile attenersi a IPv4, farlo diventerà progressivamente più difficile. Le risorse IPv4 sono state quasi estese al limite, poiché le società Internet hanno collegato circa 4,5 miliardi di utenti e diversi miliardi di dispositivi mobili utilizzando solo 4,2 miliardi di indirizzi IPv4. In netto contrasto con questo, IPv6 ha 340 trilioni di trilioni di trilioni di indirizzi disponibili per l'uso. Ciò apre enormi nuove possibilità per le configurazioni di rete, per l'efficienza e l'innovazione, senza dimenticare il fenomeno della dipendenza dal mercato di IPv4, sempre più impegnativo e costoso.

Ma IPv6 non è stato ampiamente adottato come sperato in passato, anche se il ritmo delle implementazioni è accelerato. India e Stati Uniti hanno superato il 50%, mentre Germania, Francia e Regno Unito hanno raggiunto rispettivamente il 40%, 35% e 31%. È interessante notare che le economie avanzate come Norvegia, Svezia e Danimarca hanno tassi di adozione inferiori al 15%, mentre le economie emergenti come Vietnam, Brasile, Thailandia e Messico hanno cifre di adozione molto più elevate - rispettivamente 38%, 30% 29% e 28% 

Crescita mobile

L’implementazione di IPv6 è stata trainata principalmente dai fornitori di contenuti e dal settore della telefonia mobile. La rete T-Mobile negli Stati Uniti gestisce un incredibile 91% del suo traffico Internet su IPv6. Per quanto riguarda i fornitori di contenuti, Facebook utilizza IPv6 solo internamente con tunnel su IPv4 per la connettività finale. Google, LinkedIn e Netflix sono tutti raggiungibili tramite IPv6. Tutte le app per iPhone nell'App Store devono essere compatibili con IPv6. Ma solo circa il 25-30% dei primi 1000 siti Web del mondo è raggiungibile tramite IPv6. 

L'esaurimento di IPv4 dovrebbe dare una spinta all'adozione di IPv6, ma c'è ancora molta strada da fare. In ogni caso, per le reti rimanere fermi è rischioso e anche miope. 

Inoltre ci sono ulteriori vantaggi nella distribuzione di IPv6 oggi: una rete che consente la connettività IPv6 agli utenti finali vedrà una parte considerevole del loro traffico che si sposta rapidamente su di essa, grazie ai grandi fornitori di contenuti che abilitano IPv6. 

Abbracciare l'innovazione, l'efficienza e la flessibilità di IPv6 è ora il modo migliore per consentire la crescita di Internet, necessaria quando il prossimo miliardo di persone e le tecnologie di prossima generazione arriveranno online.

 

Nikolas manages the Registration Services (RS) team at the RIPE NCC.

Nikolas Pediaditis

Nikolas manages the Registration Services (RS) team at the RIPE NCC. He has over seven years of experience.